ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli n° 5
GIUGNO 2006
 

dossier campania - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo


L’intervista LUIGI NOCERA - i punti chiave
della nuova politica di gestione dei rifiuti


L’intervento LUCIANO MORELLI - I rifiuti in Campania
sono un problema civile e sociale, non tecnico


L’intervista DONATO CEGLIE - il nuovo codice ambientale ci espone a sanzioni

I rifiuti in Campania
sono un problema civile e sociale, non tecnico


a Luciano MORELLI

Da Imprese socialmente responsabili, che vogliono concorrere da protagoniste alla pianificazione e alla gestione del territorio, non possiamo non occuparci del tema dei rifiuti, posto alla base della piramide dei bisogni della società civile. Con più di 7milioni e mezzo di Kg di immondizia prodotta tutti i giorni da quasi 6 milioni di persone,ovvero 2.750.000 t/anno di RSU, alle quali si sommano 1.300.000 t/anno di rifiuti industriali, quello dei rifiuti è uno dei maggiori problemi della Campania. É un problema di igiene, di ordine pubblico, di lavoro, di criminalità (attirata da un giro d'affari complessivo di parecchie centinaia di milioni di euro). É tutto, tranne quello che dovrebbe essere: un problema tecnico, da risolvere con soluzioni già da tempo e diffusamente applicate con successo.
L'emergenza continua da 12 anni, abbiamo oltre 1.000 siti inquinati, circa 5 milioni di t di Combustibile Derivato da Rifiuti stoccato. L'opzione discarica è ancora la fondamentale, dopo un trattamento del rifiuto urbano in impianti che riducono la quantità da avviare in discarica al 50% ma che producono balle di CDR che si devono stoccare perché non abbiamo ancora alcun termovalorizzatore. Il ciclo dei rifiuti è tragicamente aperto, con la parte centrale (gli impianti di selezione del rifiuto indifferenziato) congestionata dalla mancanza a monte della Raccolta Differenziata e dalla mancanza a valle dei Termovalorizzatori.
D'altra parte nessun impianto (termovalorizzatori, stazioni di trasferenza, discariche) sembra trovare consenso nelle popolazioni e nelle amministrazioni locali, neanche - di fatto - la Raccolta Differenziata. La parola d'ordine è: NIMBY! (Not In My BackYard, Non Nel Mio Giardino!) declinata in tutti i possibili tempi e modi, dalla demagogia da salotto ai blocchi stradali.
L'ultima modifica del Piano Rifiuti, del marzo scorso (Ordinanza 77 del Commissario di Governo per l'Emergenza Rifiuti), prendendo atto delle difficoltà riscontrate nelle realizzazioni impiantistiche, dell’insufficiente raccolta differenziata, della mancata costituzione degli ATO, conferma le scelte strategiche del Piano: incentivazione Raccolta Differenziata, selezione dei rifiuti indifferenziati e successivi recupero energetico delle frazioni combustibili e smaltimento in discarica dei materiali non utilizzabili. Ad oggi esistono 7 impianti di selezione e sono stati avviati i lavori di 2 termovalorizzatori (Acerra e S. Maria la Fossa), 3 impianti per la frazione organica (oltre a 7 in itinere). É in corso la gara per l'affidamento del Servizio di Smaltimento Rifiuti Indifferenziati, che prevede il completamento dell'impiantistica con la costruzione di un terzo termovalorizzatore. Dovranno essere costituiti gli ATO (che dovranno raggiungere entro il 31 dicembre 2007 il 35% di RD, nonché l'autosufficienza del ciclo integrato entro 3 anni dalla loro costituzione).
Ancora una volta una Pianificazione ragionevole e soluzioni serie, ma la debolezza non è mai stata nelle pianificazioni quanto nella realizzazione. É necessario e urgente tornare alla normalità e per tornare alla normalità occorre fare cose normali, peraltro già programmate da oltre un decennio: bisogna chiudere il ciclo dei rifiuti, urbani e industriali, gestendolo industrialmente. Si deve recuperare la materia, avviando una seria Raccolta Differenziata orientata ai materiali riciclabili (con 10 bottiglie di plastica si può fare una felpa e con qualche centinaio di lattine di alluminio una bicicletta!).
Si deve recuperare energia elettrica e calore da ciò che non si può riciclare, con i Termovalorizzatori. (Questi impianti non sono dei mostri, come dimostra ad esempio la centralità delle ubicazioni di quelli di Parigi e Vienna; perché non farne uno a Napoli?). Si deve conferire in Discarica solo ciò che residua dal recupero di materia e di energia. Si deve implementare un'impiantistica per i Rifiuti Speciali di origine Industriale, (secondo l'Accordo di Programma che Confindustria Campania ha sottoscritto con Regione Campania, UnionCamere Campania, Ministero dell'Ambiente, Ministero delle Attività Produttive, Commissariato di Governo Emergenza Rifiuti in Campania).
Affinché i rifiuti possano essere trattati e smaltiti senza nessun pericolo per l'uomo e per l'ambiente, l'illegalità va combattuta con un forte controllo del territorio e dei flussi dei rifiuti da parte delle Istituzioni e delle forze sociali.
Un'impiantistica adeguata, una corretta divisione dei ruoli tra Privato e Pubblico e una buona comunicazione, potrebbero portare alla soluzione del problema in tempi accettabili.

Consigliere Incaricato per l'Ambiente e l'Energia
Confindustria Campania

Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Giugno - 4,470 Mb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it