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  Dicembre 2012

Articoli n° 5
GIUGNO 2006
 

UNIONE EUROPEA & PMI - Home Page
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Programmi Nazionali
di Riforma e Innovazione


Salvatore VIGLIAR*

Per agevolare la diffusione di conoscenze tra le PMI, è stata recentemente pubblicata la guida europea InnoSupport


Una buona politica dell’innovazione fonda le proprie radici su di un nuovo modello amministrativo, imprenditoriale e culturale


I Programmi Nazionali di Riforma dei fondi strutturali (PNR), relativi al periodo di programmazione 2007-2013 e presentati da tutti gli Stati membri lo scorso autunno, hanno come nucleo centrale le misure destinate a promuovere l'innovazione. Sul punto è recentemente intervenuta Françoise Le Bail, vicedirettore generale della dg imprese e industria e rappresentante della Commissione per le PMI.
A parere della Le Bail, è senza dubbio positivo che in molti Stati membri l'innovazione occupi i primi posti dell'agenda politica e che siano state annunciate nuove iniziative di politica dell'innovazione sulla carta molto promettenti. Ad esempio:
- la Germania ha in programma di sviluppare ulteriormente ed espandere le sue agenzie di valutazione del brevetto, e sta vagliando la possibilità di sviluppare, con i propri partner in altri paesi e nel settore, una strategia tesa a migliorare la tutela e l'applicazione a livello globale dei diritti brevettuali;
- in Ungheria un emendamento legislativo mira ad aumentare la presenza di capitale di rischio, mentre in Lituania si cerca di creare una "fondazione per l'innovazione" con il compito di individuare misure atte a promuovere gli investimenti di capitale privato;
- la Francia ha posto l'accento sull'importanza strategica dei poli di innovazione, identificando 67 promettenti Pôles de compétitivité che godranno di un forte sostegno pubblico (è previsto 1 miliardo e mezzo di euro per il periodo 2006-2008).
Questi sono solo alcuni esempi di un nuovo dinamismo che è anche frutto del rilancio della strategia di Lisbona e ci dimostrano che per la maggior parte delle sfide dell'innovazione in Europa esistono buone risposte politiche che meriterebbero di essere applicate in maniera più ampia. Ma il ruolo della Commissione europea non è prevalente. Solo gli Stati membri e le loro regioni possono garantire che i programmi finanziati dai fondi strutturali siano impiegati al meglio per sostenere l'innovazione. Le istituzioni comunitarie hanno piuttosto il compito di contribuire a sviluppare strategie di innovazione ambiziose, che si concentrino sui temi identificati dal Quadro europeo di valutazione dell'innovazione, e possono fornire esempi di buone pratiche, offrendo agli Stati membri una piattaforma comune per il mutuo apprendimento. Un esempio di questo approccio è l'iniziativa PAXIS, che ha recentemente pubblicato un manuale con centinaia di esempi di misure a sostegno dell'innovazione già provate e collaudate. A prescindere dalle buone prassi, e pur considerando la parziale elasticità dei fondi strutturali (potenzialmente idonei a supportare interventi innovativi di varia natura), a parere della Le Bail sarebbe comunque auspicabile che circa il 60% degli investimenti fosse destinato allo sviluppo di strutture di supporto alle attività di ricerca e innovazione realizzate nel settore pubblico ed in quello privato. Tale considerazione deriva anche dalla circostanza che il recente accordo del Consiglio europeo sulle prospettive finanziarie 2007-2013 ha dimezzato, in sostanza, gli stanziamenti previsti per la voce "competitività".
La modesta dotazione del Programma Quadro sulla Competitività e l'Innovazione (CIP - Competitiveness and Innovation Programme) è parzialmente compensata dal cd. "effetto leva", ovvero dal ricorso alla "leva" costituita dal capitale privato (utile per lo sviluppo delle piccole imprese innovative nelle ipotesi di fallimento di mercato).
In realtà, una buona politica dell'innovazione non si basa esclusivamente su criteri di natura economica, ma fonda le proprie radici su di un nuovo modello amministrativo, imprenditoriale e culturale, in grado di avviare processi innovativi e di rimuovere le barriere che impediscono lo sviluppo e la diffusione di strumenti, idee e strategie efficaci. In altre parole (anche al fine di attribuire una giusta interpretazione al pensiero della Le Bail, dal quale deriveranno alcune delle principali politiche comunitarie in materia di innovazione), nel territorio comunitario esistono diversi esempi di individuazione di processi e tecnologie innovative, nonché di applicazioni innovative di tecnologie già esistenti; le azioni a favore della ricerca e quelle a favore dell'innovazione si presentano, dunque, dotate di reale complementarietà, ma il margine di manovra della Commissione europea è limitato: solo da una corretta gestione politico-amministrativa dei processi (a livello nazionale, regionale e locale) e dalla partecipazione attiva e concreta delle imprese potrà derivare un reale sviluppo dell'innovazione.
Al fine di agevolare la diffusione di conoscenze connesse ai temi dell'innovazione, è stata recentemente pubblicata la guida europea InnoSupport; disponibile on line (http://www.innosupport.net), su CD o in versione cartacea, la guida è il risultato di un progetto finanziato dal programma comunitario Leonardo da Vinci.
La guida rappresenta una fonte di informazione per le PMI, alle quali permette di individuare facilmente strumenti che potrebbero rivelarsi utili.
Gli utenti possono reperire notizie approfondite in merito a tecniche come il metodo della scatola nera, le analisi di sistema e di processo, le analisi SWOT, il brainstorming, le strategie di gestione della conoscenza, l'analisi comparativa e altro ancora.
Inoltre, è possibile reperire informazioni su molte questioni correlate, tra cui le politiche di innovazione, la gestione della proprietà intellettuale, il finanziamento e la commercializzazione dell'innovazione e i link alle reti di innovazione.

Tutti i PNR e la relazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera sui progressi della strategia sono reperibili all'indirizzo:
http://europa.eu/growthandjobs/annual-report_en.htm
Info
http://europa.eu/comm/enterprise/innovation/index_en.htm

Docente di Diritto dell’Informazione e
della Comunicazione - Università della Basilicata
Esperto di Politiche Comunitarie - studio.vigliar@virgilio.it

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