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tra banca e sistema camerale
Rapporto Avellino 2005
Il commento degli imprenditori
I troppi perchÉ di un’Irpinia
a due velocitÀ
Subito un’inversione di tendenza negli interventi economici
Come uscire dalla crisi
che investe il territorio
CAMERA DI COMMERCIO
I troppi perchÉ di un’Irpinia
a due velocitÀ
Nonostante la ripresa dell’export,
nella provincia si registra un nuovo
netto calo dell’occupazione
Filomena LABRUNA
Costantino Capone, presidente della Camera di Commercio di Avellino, illustra il quadro produttivo e occupazionale presentato nel corso della "Quarta giornata dell'Economia".
Una provincia con dati che si contrappongono. Quali sono i fenomeni più caratterizzanti dello scenario economico in Irpinia?
Vi sono indicatori significativi che impongono una seria riflessione. Da un lato registriamo la crescita del valore aggiunto e la ripresa dell'export, dall'altro la notevole flessione dei livelli occupazionali. Cinquemila posti di lavoro sono una cifra preoccupante che, peraltro, interrompe bruscamente una fase, anche piuttosto lunga, in cui si erano allentate le tensioni sul mercato del lavoro. Senza sottacere il fatto che l'andamento occupazionale nella nostra provincia è risultato peggiore rispetto alla Campania e al resto del Paese. I dati dimostrano sia l'incisività dei riflessi di carattere congiunturale, sia le conseguenze della crisi che ha investito in maniera pesante alcuni settori trainanti del territorio.
Ci sono altri indicatori che destano preoccupazione?
Quelli riguardanti le infrastrutture. Pesante il gap della provincia di Avellino messo in relazione con il resto d'Italia. Gli indici riguardano le strutture, le reti telefoniche e telematiche, gli impianti e le reti energetico-ambientali. É qui che bisogna intervenire. É indecoroso, ad esempio, il fatto che vi siano intere aree industriali dell'Alta Irpinia che non sono state ancora raggiunte dall'Adsl. Questo è un elemento che, soprattutto in un periodo di globalizzazione, scoraggia fortemente chi avesse intenzione di investire sul nostro territorio. Senza dimenticare le condizioni in cui versano i collegamenti, mancano le strade ferrate e gli interporti e la stessa rete viaria è insufficiente.
Al gap infrastrutturale va aggiunta la scarsa propensione del ceto imprenditoriale locale verso la qualificazione della gestione aziendale, sia in termini di investimenti nell'innovazione tecnologica di processo e di prodotto e sia attraverso il ricorso a figure professionali altamente qualificate.
Come dare nuovo slancio alla crescita della produttività?
Puntando sullo sviluppo tecnologico, sulla qualificazione del capitale umano, sulla capacità innovativa degli imprenditori.
E poi? Quali altri in interventi immagina?
Da Bruxelles è giunto il via libera alla fiscalità di vantaggio nelle aree Obiettivo 1. Tutti gli strumenti, come lo stesso credito d'imposta, devono essere attuati in maniera diretta, specifica, mirata. Orientati a quelle imprese le cui attività rappresentano un valore aggiunto. E agli imprenditori pronti ad investire, rischiare, a presentare progetti in grado di valorizzare le eccellenze produttive del territorio.
Quale messaggio si sente di rivolgere ai rappresentanti istituzionali impegnati per lo sviluppo dell'economia locale?
Di concentrare i loro sforzi per colmare il divario ancora troppo ampio tra il contesto economico irpino, e del Mezzogiorno in generale, e il resto del Paese. All'Irpinia delle imprese l'appello è di attrezzarsi per affrontare le nuove sfide competitive sui mercati internazionali, dando vita a processi di innovazione della gestione aziendale, investendo in formazione, ricerca e tecnologia, adottando modelli organizzativi più articolati. |