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  Dicembre 2012

Articoli - n° 1 Gennaio/Febbraio 2004
 



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MANUTENZIONE E RIQUALIFICAZIONE URBANA
LE POSSIBILI STRATEGIE DI SVILUPPO

IL FUTURO OLTRE L’INDIVIDUALISMO
L’ORO ROSSO IN PIAZZA AFFARI

IL FUTURO OLTRE L’INDIVIDUALISMO
L’ORO ROSSO IN PIAZZA AFFARI
La trasparenza nella gestione societaria rappresenta un must per le quotate
di Raffaella Venerando


Antonio Ferraioli
Amministratore Delegato La Doria spa
investro@ladoria.it

Le mutate abitudini di consumo e la globalizzazione dei mercati rappresentano una grande sfida per l'industria delle conserve alimentari. Malgrado il processo di concentrazione in atto, intensificatosi negli ultimi anni, il mercato è tuttora dominato da piccole e medie imprese. Riguardo ai trend del settore e alle ambizioni di un'azienda operante in un settore maturo, quale quello alimentare, abbiamo raccolto il parere del dottor Antonio Ferraioli, Amministratore Delegato di La Doria s.p.a., unica azienda campana quotata in Borsa.

Secondo la sua esperienza, quali sono gli elementi che spingono un imprenditore a decidere di quotare la propria azienda in Borsa?
La scelta della quotazione muove essenzialmente dalla volontà di guardare al futuro, in un mercato altamente competitivo in cui le piccole e medie imprese devono necessariamente crescere per poter competere. L'approdo in Borsa ci ha dato la possibilità di poter supportare i nostri programmi di sviluppo, sia per linee interne che esterne, senza rompere l'equilibrio della struttura finanziaria dell'Azienda.

Ha significato, inoltre, poter far ricorso a una nuova forma di finanziamento che non fosse il ricorso al debito bancario, ma al capitale di rischio, contro la prevalente cultura del debito e a favore di una visione dell'Azienda che, superando pericolose forme di individualismo e aprendosi al mercato, guardasse all'impresa come a una realtà "indipendente" dalla figura dell'imprenditore e della proprietà.

L'essere "quotati" implica una più forte motivazione nel migliorare le performance aziendali e una maggiore tensione al risultato?
Senza dubbio lo status di Società quotata si traduce in una maggiore responsabilizzazione degli amministratori e del top management che si sentono in qualche modo "giudicati" dal mercato sui risultati aziendali e sono, quindi, sottoposti ad una benefica pressione che si traduce in una maggiore motivazione e tensione agli obiettivi.

Informare correttamente il mercato ed essere più trasparenti nella gestione e nell'informativa societaria oggi è d'obbligo. Ma la verità fa poi così male?
La necessità di informare correttamente il mercato, e quindi l'obbligo di essere più trasparenti nella gestione e nell'informativa societaria, rappresenta un must per le società quotate. Dal momento della quotazione si viene in contatto con un nuovo pubblico fatto di analisti finanziari, investitori istituzionali, piccoli risparmiatori e stampa economica-finanziaria che rappresentano quel mercato col quale ci si deve continuamente confrontare e al quale deve essere indirizzato un continuo flusso di informazioni sul business, le strategie, le perfor- mances e le prospettive della Società. La trasparenza e l'apertura di un'Azienda non sono elementi che nascono dopo la quotazione. Già insiti nella mentalità degli imprenditori, questi devono essere percepiti non tanto come un obbligo, quanto come un'opportunità.

Per competere con successo nel dinamico mercato grocery, occorre costruire e conservare un buon rapporto con la G.D.O.. La sua azienda ci è riuscita. In che modo?
É indubbio che nel mercato del largo consumo il fattore guida si trova quasi sempre a valle della filiera, in quanto la Grande Distribuzione, presentando sun assetto più strutturato, è in grado di influenzare le strategie degli altri soggetti economici coinvolti e di aumentare sempre più la pressione nei confronti dei fornitori. La tendenza delle grandi catene distributive è quella di ridurre progressivamente il numero dei propri fornitori, pretendendo dagli stessi un servizio sempre più rapido ed efficace, una qualità all'altezza e un portafoglio prodotti quanto più ampio possibile, oltre naturalmente a un prezzo sempre più competitivo. É proprio su questi fattori, qualità/prezzo/servizio e ampio range produttivo, che La Doria ha puntato per costruire e migliorare le proprie relazioni con la G.D. sia in Italia che all'estero.

Quali misure sono indispensabili per difendere i colori del "rosso" made In Italy dall'attacco asiatico?
Per potersi difendere dalla concorrenza sempre più accesa di altri paesi produttori sarà necessario "caratterizzare" la produzione agroalimentare italiana rispetto a quella di altri nazioni, rendendola immediatamente riconoscibile accentuando i concetti di "tipicità" ed "elevata qualità". L'industria dovrà allo stesso tempo puntare sull'innovazione e sulla segmentazione dell'offerta. In tale ottica, potrebbero trovare spazio anche produzioni più specializzate (ad esempio quelle di tipo biologico) e a maggior valore aggiunto, cui potrebbero dedicarsi le aziende di più ridotte dimensioni, che troverebbero quindi un loro giusto posizionamento sul mercato in segmenti a maggior valore. Penso che nella nuova economia, sempre più dinamica e globalizzata, per poter sopravvivere, competere e progredire, è necessario saper rispondere alle nuove esigenze e ai mutati scenari di mercato, con una rinnovata progettualità e con idee innovative. Bisognerà ripensare in termini strutturali e organizzativi i business più tradizionali, che nella misura in cui saranno capaci di riposizionarsi in maniera adeguata sul mercato, riusciranno comunque ad avere un futuro di crescita e sviluppo.

L'interesse per alcuni asset di Cirio-Del Monte darà buoni frutti? L'acquisizione è davvero possibile?
Al momento non vi sono ancora gli strumenti per poter affermare che l'acquisizione è davvero possibile. Attendiamo dai Commissari, che si stanno occupando del piano di dismissioni, l'information memorandum che conterrà tutte le informazioni per poter capire se l'operazione potrà essere realizzata. Soltanto se la stessa risulterà compatibile con la nostra strategia, presenterà nel medio periodo dei livelli reddituali accettabili e sarà sostenibile da un punto di vista finanziario, La Doria potrà continuare l'iter previsto.

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