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  Dicembre 2012

Articoli n?10
GENNAIO/FEBBRAIO 2012
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Cogenerazione ad alto rendimento Il nuovo sistema d'INCENTIVAZIONE

Posto un limite alla quantità di gas a effetto serra che una società può emettere; quando l'azienda lo supera, deve acquistare quote di inquinamento o di crediti da parte di imprese che restano al di sotto del tetto, così da premiare l'efficienza energetica di chi utilizza energia pulita

di Vincenzo Pellecchia, Sustainable Manager

Riprendendo le considerazioni già espresse nell'articolo di novembre di CostoZero Il Futuro scenario energetico si ribadisce che la cogenerazione ad alta efficienza è riconosciuta come misura per l'efficienza energetica e può, come vedremo, usufruire dei titoli di efficienza energetica.
Un impianto di cogenerazione è però definito "ad alto rendimento" (CAR) solo se rispetta determinati parametri e non solo in termini di risparmio energetico ma anche di produzione di energia termica. L'emanazione della direttiva (2004/8/CE) recepita in Italia dal D.lgs. 20 del 8 febbraio 2007, si innesta in uno scenario nazionale "maturo" in tipologie cogenerative su impianti di provata affidabilità quali: turbine a vapore, turbine a gas, motori a combustione interna fino ai turbogeneratori a Ciclo Rankine a fluido organico (ORC) e caldaia ad olio diatermico, che rappresentano una valida soluzione per la cogenerazione alimentata a biomassa anche per potenze elettriche di poche centinaia di KWe. Quali sono i vantaggi di sistemi di cogenerazione e trigenerazione (quando all'energia elettrica e termica si aggiunge quella frigorifera mediante gruppi ad assorbimento per la produzione di freddo)? Certamente il risparmio energetico: mediamente, come detto, il risparmio nell'utilizzo del combustibile (gasolio, metano, oli vegetali), a parità di energia elettrica e termica prodotta, rispetto al caso di produzione separata, è quantomeno pari o superiore al 30%. Ma un aspetto importante per l'economicità di un impianto di cogenerazione consiste nella piena utilizzazione del calore che si recupera nel processo cogenerativo; il calore prodotto dal motore o da una turbina viene utilizzato direttamente nei processi industriali, o indirettamente per la produzione di vapore o acqua calda.

Cogenerazione a metano Impianto CPL Concordia

Nel caso di cogenerazione per usi civili, viene prodotta acqua calda per il riscaldamento di edifici in sostituzione del calore prodotto con impianti convenzionali: tale calore, quando viene utilizzato per il riscaldamento degli ambienti industriali e/o di singoli processi, resta però inutilizzato nelle stagioni estive, a meno che tale attività sia fortemente "energivora" di energia termica. In Italia d'altronde e soprattutto nel Mezzogiorno vi sono periodi in cui non c'è una consistente domanda né di calore né di raffrescamento per il condizionamento degli ambienti anche nel settore residenziale (si ricorda che il 36% del consumo energetico complessivo italiano stimato in 133 Mtep è rappresentato dagli edifici, di cui 12,1 mln. ad uso residenziale e 1,6 mln. a uso non residenziale).
Essendo decaduto il regime di monopolio energetico, c'è oggi, con l'avvento del mercato libero, il riconoscimento dei benefici ex Legge 42/02 per gli impianti di cogenerazione e in particolare la priorità di dispacciamento dell'energia elettrica prodotta (ossia la possibilità di immettere in rete tutto il surplus prodotto e non consumato localmente).
Tuttavia simili impianti conseguono un importante valore aggiunto nelle cosiddette economie di scala, e pur trovando applicazione nei settori più diversificati dell'edilizia residenziale e terziaria, dell'industria, dell'agricoltura, dei trasporti (i piccoli impianti) sopportano costi di installazione per kW elettrico installato sensibilmente superiori rispetto ai grandi impianti; deriva che i tempi di ritorno dell'investimento siano più estesi nel tempo mentre, in questa fase storica congiunturale, le imprese richiedono tempi di ammortamento ridotti.
Questo senza dimenticare un'altra categoria di vantaggi: quelli ambientali; perché oltre al risparmio di combustibile fossile o rinnovabile, derivanti dal risparmio energetico, avremo anche la riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti e climalteranti per il minor consumo di fonti primarie, e minore danno ambientale per la ridotta quantità di calore scaricato nell'ambiente. Si postula quindi una reiterata richiesta, proveniente dai diversi settori dell'economia di cui sopra: per una maggior diffusione della cogenerazione può non bastare il solo risparmio energetico conseguenza dell'efficienza energetica conseguita; è necessaria una decisa e sostanziosa politica di incentivazione.

Cogenerazione assorbitore CPL Concordia


A tal proposito L'AEEG (l'Autorità per l'Energia ed il Gas) ha fissato recentemente il nuovo contributo tariffario che costituisce il valore al quale il GSE ritirerà i certificati bianchi da riconoscere alle unità di CAR da gennaio 2012; praticamente il valore dell'incentivo relativo alla Cogenerazione ad alto rendimento: ciò con l'approvazione da parte dell'AEEG della Delibera EEN 12/11 del 24 novembre 2011.
Il provvedimento, infatti, fissa, per l'anno in corso, il contributo tariffario per la realizzazione di progetti di risparmio energetico. Tale contributo rappresenta l'incentivo previsto per il conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica nell'ambito dei decreti ministeriali del 20 luglio 2004. Nel nuovo sistema d'incentivazione della CAR, istituito dal D.M. del 5 settembre 2011, il contributo tariffario costituisce il prezzo al quale il GSE ritira i certificati bianchi associati all'esercizio dell'unità di cogenerazione, in alternativa al loro scambio sul mercato dei Titoli di Efficienza Energetica con il meccanismo del cosiddetto Cap and Trade del mercato dei Titoli di Efficienza Energetica: cioè un sistema di scambi commerciali che mette un limite alla quantità di gas a effetto serra che una società può emettere; quando l'azienda lo supera, deve acquistare quote di inquinamento o di crediti da parte di imprese che restano al di sotto del tetto, così da premiare l'efficienza energetica di aziende che utilizzano energia pulita. Si crea per la CAR un sistema incentivante parallelo e indipendente rispetto alle altre tecnologie per l'efficienza energetica. Il contributo tariffario è stato fissato a 86,98 €/tep per il 2012, valore inferiore (‑7,15%) rispetto ai 93,68 €/tep del 2011. Sulla scorta di quanto stabilito dal Ministero dello Sviluppo Economico, il GSE ha attivato un portale attraverso il quale è possibile espletare le procedure per il riconoscimento della CAR e per l'accesso agli incentivi.
I certificati bianchi possono essere assegnati esclusivamente all'operatore, ovvero al soggetto giuridico che detiene la proprietà o che ha la disponibilità dell'unità di cogenerazione. Ciò significa che, per ottenere l'incentivo, non sarà più necessaria l'intermediazione di una E.S.Co.; per i nuovi impianti i certificati bianchi vengono erogati, per un periodo di 15 o 10 anni a partire dall'anno successivo alla data di entrata in esercizio, a seconda che l'unità sia o meno abbinata ad una rete di teleriscaldamento. A proposito di efficienza è stato presentato di recente dall'ENEA il "Rapporto sull'Efficienza Energetica", nell'ambito del suo ruolo di Agenzia nazionale per l'efficienza energetica. L'entità del risparmio energetico a fine 2010 è stato pari a 47.800 GWh/anno, risultato che va oltre gli obiettivi prefissati dal Piano di azione per l'efficienza energetica del 2007, che prevedeva un risparmio energetico di circa 35.658 GWh/anno.

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