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  Dicembre 2012

Articoli n?10
GENNAIO/FEBBRAIO 2012
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Il difficile galateo della DIETA

Pesare i propri comportamenti prima di tutto, perché le limitazioni a tavola non diventino un'ossessione

di Nicola Santini
www.ttimestyle.com

Vedere le giornate che a poco a poco si allungano, e il girovita che durante l'inverno si allarga, ci fa svegliare ogni giorno con buoni propositi, che durano, si sa, dalla domenica sera al lunedì mattina.
Vi domanderete cosa c'entra tutto questo con il galateo. Risposta facilissima: in periodo di buoni propositi e di grandi manovre per diminuire lo spread tra la taglia di novembre e quella che vorremmo in estate, il mondo non si può fermare, quindi continueranno gli inviti, continueranno le chiacchiere e la dieta sarà un capitolo della nostra storia, ma non la storia intera.
Qual è dunque il galateo della dieta?
Partiamo dal presupposto che la dieta, come tutti gli interventi sul nostro corpo che incidono sulla nostra salute, va fatta in accordo con il consiglio del medico e per questo hanno da considerarsi argomenti non troppo adatti alla conversazione se non per cenni, esattamente come si dovrebbe fare con le malattie: si dice il giusto, non si fa salotto sulle affinità di palato tra chi segue la "zona" e chi preferisce la "Dukan".
Il galateo proibisce in maniera categorica di parlare di medicine, malattie e delle cure che stiamo seguendo, siano esse per porre rimedio a patologie gravi che per migliorare la nostra estetica.
Il fatto di essere a dieta non deve quindi diventare uno dei nostri argomenti di conversazione e i motivi sono molteplici: in primis non metteremo in crisi i nostri amici e le persone che ci invitano a pranzo con problemi di dieta e di menu personalizzato; cercheremo noi di adattarci in modo discreto alle abitudini dei nostri commensali, e laddove questo si rivelasse impossibile, sarà meglio declinare l'invito e presentarci per il caffè o per un aperitivo.
Non è raro che chi è a dieta trasmetta l'ossessione ipocalorica anche a chi lo circonda, trasformando questo evento in un incubo non tanto per chi lo vive in prima persona ma per chi lo subisce di riflesso. Un altro degli errori più frequenti che commettono le persone che hanno, o stanno perdendo molto peso, è quello di ostentarlo spesso in modo ridicolo passando da abiti coprenti e ampi, a indumenti super attillati e dai colori vistosi: questo violento cambio di look non mette tanto in risalto la forma fisica acquisita, ma grida a squarciagola agli altri la frustrazione passata dell'essere sovrappeso, evocando alla mente di chi osserva non l'immagine di una persona magra ma quella di un ex grasso.
Cosa si pensa guardando un ex‑grasso?
Ovviamente quanto tempo ci metterà a tornare come prima! La dieta deve essere quindi vissuta sempre discretamente e serenamente, mai sbandierata, mai raccontata e soprattutto mai ostentata nei risultati e nelle modalità.
Se proprio invece vogliamo farne argomento di breve confronto, può essere corretto indicare il nome di colui o colei che ha fatto miracoli, in forma discreta, proponendoci, con gran garbo, di occuparci di prendere il primo appuntamento. Dopodiché auguri e chili persi, senza responsabilità, lamentele o altro. Ricordando che il passaparola è sempre indice di soddisfazione, la lagna, di incapacità di stare al mondo.

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