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  Dicembre 2012

Articoli n° 01
GENNAIO/FEBBRAIO 2011
 
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RETI D'IMPRESA:
aggregarsi per crescere, innovare e competere

Rinnovo ORGANI ASSOCIATIVI in Confindustria Salerno

WELCOME DAY: il Presidente Gallozzi tiene a battesimo i nuovi associati

Lunga vita ai RE di IMPRESA

Il nuovo PIANO CASA della Regione Campania



Il nuovo PIANO CASA della Regione Campania

Le modifiche introdotte possono fornire un forte impulso alla ripresa economica


Antonio Lombardi
Presidente Ance Salerno


Le modifiche apportate al Piano Casa schiudono una serie di straordinarie opportunità per la Campania.
Innanzitutto, possono fornire un significativo impulso ad una ripresa economica che stenta ad avviarsi: il settore delle costruzioni ha perso in un triennio il 17% degli investimenti, con gravissime conseguenze per la provincia di Salerno dove il comparto rappresenta quasi il 21% del PIL provinciale.
Il nuovo Piano Casa può nel contempo garantire una opportunità di recupero del patrimonio edilizio, sanare situazioni ai limiti della legalità, riqualificare e riconvertire aree urbane dismesse. Perché ciò possa però avvenire è necessario che le amministrazioni locali si attivino per cogliere queste possibilità, intercettando e convogliando sul territorio anche eventuali risorse private. A tal fine l'Ance Salerno ha già attivato uno sportello informativo in grado anche di supportare le amministrazioni pubbliche nella predisposizione dei bandi e nell'individuazione di partner privati per la realizzazione degli investimenti. Ma vediamo in dettaglio alcune delle opportunità consentite dal Piano Casa nella sua nuova formulazione.
La modifica più rilevante è l'abrogazione dell'art. 6, quello che limitava gli interventi alla sola "prima casa": gli interventi edilizi sono quindi realizzabili su tutti gli immobili, ad eccezione di quelli abusivi o comunque difformi dai provvedimenti autorizzativi, e di quelli insistenti su aree protette o inedificabili perché a rischio idrogeologico. In deroga agli strumenti urbanistici vigenti è consentito l'ampliamento fino al 20% della volumetria esistente, per uso abitativo, per gli edifici residenziali uni‑bifamiliari con volumetria non superiore ai 1500 m , o composti da non più di tre piani fuori terra.
È consentito l'aumento, entro il limite del 35%, della volumetria degli edifici residenziali per interventi di demolizione e ricostruzione. Una norma applicabile anche per gli edifici in zona agricola e anche mediante mutamenti di destinazione d'uso. Confermato l'impianto normativo destinato alla riqualificazione aree urbane degradate, con particolari agevolazioni per l'edilizia sostenibile.
La legge prevede infatti interventi di sostituzione e adeguamento integrale edilizio ai criteri costruttivi di sostenibilità attraverso l'incremento volumetrico del 50%, anche in variante agli strumenti urbanistici vigenti, purché una quota non inferiore al 30% venga destinata all'edilizia sociale. Il Piano consente anche la conversione in edilizia abitativa di aree industriali dismesse, anche in questo caso con il vincolo di destinazione del 30% all'edilizia sociale. Abolito il limite di 15.000 mq previsto dalla precedente legge.
Criteri sostanzialmente analoghi vengono dettati per favorire l'edilizia residenziale pubblica attraverso la riqualificazione di aree urbane degradate. Infine, consentito il recupero a fini abitativi dei sottotetti realizzati entro l'11 gennaio 2011.
I Comuni hanno 60 giorni di tempo dalla pubblicazione della legge per deliberare l'esclusione di aree o singoli edifici dall'applicazione delle misure. In caso di inerzia varranno i limiti introdotti dalla legge regionale. Il Piano Casa resterà in vigore 18 mesi e ha carattere di straordinarietà, il che gli consente di prevalere sugli strumenti urbanistici e i regolamenti edilizi. La presentazione della Dia, Denuncia di inizio attività, o la richiesta del permesso di costruire deve avvenire entro l'11 luglio 2012.
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