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Chimica: una scienza
e un’industria da valutare oltre il luogo comune

di Giorgio Squinzi, Presidente Federchimica

I problemi delle vocazioni scientifiche, delle normative penalizzanti, delle liberalizzazioni che tardano a venire, della burocrazia non al servizio delle imprese, non sono solo della Chimica, sono problemi molto più gravi in Italia perché derivano dalla mancanza di cultura industriale



Giorgio Squinzi
Presidente Federchimica


Parlare di industria chimica conduce direttamente a parlare di scienza.
La Chimica è infatti l’unica scienza che trova una precisa applicazione industriale; come diciamo spesso c’è una corrispondenza biunivoca tra Scienza Chimica e Industria Chimica.
Questa realtà deve diventare un punto di forza per promuovere tale Scienza e per affrancare l’accettabilità dell’Industria del settore.
Spesso chi la studia si tiene distante da chi la applica, cioè dalle imprese che hanno il compito di trasformare la scienza in industria, cioè le idee in prodotti.
Così come chi lavora nelle imprese sottovaluta il contributo determinante della scienza al flusso dell’innovazione, ovvero la capacità di costruire il futuro della propria impresa.
Il primo obiettivo del nostro lavoro nel rappresentare la chimica con obiettività a tutti i nostri pubblici di riferimento è tornare a dare forza al rapporto tra Scienza e Industria nella Chimica per affrontare insieme, senza distinguo, i tanti problemi che abbiamo davanti.
Nell’ambito del Progetto Lauree Scientifiche, promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, abbiamo prodotto un video, “Chimica oltre il luogo comune”, per proseguire il confronto con i giovani, ma anche e soprattutto con i loro professori, le famiglie, le Istituzioni e i media.
Per questo “Chimica oltre il luogo comune” mette in parallelo la storia del nostro Paese, della Chimica e della sua Industria.
Negli anni Cinquanta l’Italia chiedeva “pane e case”, la Chimica sviluppava fertilizzanti, agrofarmaci e chimica di base che l’Industria rendeva disponibili a prezzi accessibili.
Negli anni Sessanta e Settanta il Paese chiedeva benessere e la Chimica metteva a disposizione la plastica.
Negli anni Ottanta e Novanta cresceva la sensibilità ambientale nel Paese, nella Chimica e nelle Imprese.
Oggi c’è l’emergenza ambientale, climatica, energetica, c’è il problema dell’invecchiamento della popolazione; ancora una volta buona parte delle soluzioni vengono dalla Chimica.
Penso che la Chimica italiana meriti a pieno titolo una rilettura che le dia la giusta collocazione. E il nostro video è l’occasione per percorrere il nostro operato; abbiamo puntato a raccontare il settore in modo obiettivo, con trasparenza, convintissimi che meritiamo un posto di prima grandezza nella storia e nel presente del nostro Paese e non solo.
La necessità di restituire alla chimica un ruolo primario nello sviluppo è confermata dalle conclusioni di un gruppo di lavoro promosso dalla Commissione Europea.
Il documento ha un fortissimo valore, un valore direi sociale, perché per la prima volta ad un livello molto elevato si condividono ruoli, valori, finalità e problemi della Chimica.
Al tavolo hanno partecipato tutti gli stakeholder: l’Industria, le diverse componenti della Commissione Europea (tra cui l’Ambiente e l’Energia), i Sindacati, l’Accademia, le organizzazioni ambientaliste e, ovviamente gli Stati Membri.
Riporto qui alcuni passaggi che mi sembrano particolarmente significativi:
- L’Industria Chimica ha un ruolo chiave per lo sviluppo economico e per il benessere, rendendo disponibili sostanze, prodotti, materiali innovativi e nuove soluzioni tecnologiche per praticamente tutti i settori economici.
- Le sfide principali che l’umanità ha di fronte esigono nuove soluzioni, molte delle quali possono essere implementate soltanto grazie a nuovi materiali e sostanze.
- Non a caso le Nazioni Unite hanno proclamato il 2011 come l’Anno Internazionale della Chimica per enfatizzare il ruolo di questa scienza nello Sviluppo Sostenibile. Parallelamente è indispensabile promuovere un’Industria Chimica orientata alla sostenibilità, che sia in grado di rendere concretamente disponibili soluzioni tecnologiche necessarie a rispondere alle grandi sfide che si prospettano.
- La regolamentazione ha un significativo impatto sulle imprese chimiche. Per questo motivo la qualità delle normative e la corretta implementazione e applicazione non sono solo importanti per il raggiungimento degli obiettivi di salute, sicurezza e ambiente, ma sono anche determinanti per la competitività e la reputazione dell’Industria Chimica.
Queste conclusioni sono racchiuse in un documento valido per tutti e che mi piacerebbe fosse letto anche dai nostri studenti di Chimica, ma soprattutto dalle Istituzioni, dai media, dagli ambientalisti.
Tornando al video, avevamo e abbiamo un obiettivo: porre le basi per avviare una seria discussione su di noi, senza ipocrisie, ma anche senza preconcetti.
Per questo abbiamo definito il filmato il nostro “videodocumento”: ha la forza di un documento scritto ma è per immagini; il linguaggio visivo ha un effetto immediato e ci permette di confrontarci, questo è l’auspicio, anche con i pubblici più intransigenti.
É un percorso meditato; il mondo cambia grazie al progresso e alla scienza, ma anche attraverso l’impegno di soggetti che stimolano il rinnovamento.
In questo senso abbiamo riconosciuto l’impegno delle rappresentanze sindacali e delle associazioni ambientaliste nel lungo e costante percorso di miglioramento della chimica per salute, sicurezza e ambiente.
Da Seveso abbiamo imparato molto e gli standard che abbiamo raggiunto ci permettono di essere da anni nel nostro Paese un settore di assoluta affidabilità ed esempio.
Anche le Istituzioni pubbliche ci riconoscono i risultati concreti dell’impegno, sostenuti da dati precisi. Prima fra tutte è l’INAIL, che garantisce uno sconto sui premi assicurativi alle nostre imprese che partecipano a Responsible Care, il programma volontario dell’Industria Chimica a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente.
Per questo ci piacerebbe che il nostro importante lavoro fatto per tanti anni in silenzio fosse oggi riconosciuto e preso ad esempio.
Vorremmo che la Scienza Chimica trovasse anche nei libri di scuola uno spazio diverso, non già un’esaltazione della materia, ma un modo equilibrato di trattarla per dare agli studenti la possibilità di impararla, apprezzandola e non detestandola dai libri di scuola.
Abbiamo chiamato il nostro video "Chimica oltre il luogo comune", ma in verità potremmo chiamarlo anche "Industria oltre il luogo comune" perché il problema centrale non è solo della Chimica ma è di tutta l'Industria.
I problemi delle vocazioni scientifiche, delle normative inutilmente penalizzanti, in particolare se raffrontate con quelle vigenti nei Paesi industrializzati, delle liberalizzazioni che tardano a venire, della burocrazia non al servizio delle imprese, non sono solo della Chimica, ma di tutta l'Industria e sono problemi molto più gravi in Italia perché derivano dalla mancanza di cultura industriale.
I problemi della Chimica e dell'Industria incidono sulla competitività perché nelle Istituzioni, nella Pubblica Amministrazione, nella Scuola, nella Politica c'è troppo poca cultura industriale: non si riconosce, fino in fondo, il ruolo sociale della competitività industriale nel creare sviluppo, occupazione e benessere.
Per questo motivo Federchimica offre questo video per una riflessione più ampia, perché i problemi della Chimica sono solo la punta di un iceberg che riguarda tutto il nostro Paese.

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