IC Team, un progetto che va veloce
Le nuove frontiere della cardiochirurgia
Prestazioni d’eccellenza alla “Montevergine”
La tecnologia delle Officine Leone
Inaugurato un nuovo impianto di verniciatura
di Filomena Labruna
Le nuove frontiere della cardiochirurgia
Prestazioni d’eccellenza alla “Montevergine”
La denuncia del Presidente della sezione Sanità di Confindustria Avellino,
dottor Tullio Tesorio: «I tagli alle strutture private rendono difficile ogni attività»
Avellino capitale della cardiochirurgia. Presso la clinica privata “Montevergine” di Mercogliano (Av) nei mesi scorsi due pazienti, per la prima volta in Campania e in assoluto nel Sud Italia, sono stati sottoposti con successo ad impianto di endoprotesi valvolare aortica per via percutanea, attraverso una sonda introdotta dall’arteria femorale.
L’équipe, sotto la guida del dottor Paolo Rubino, primario di cardiologia invasiva della clinica Montevergine, ha impiantato le protesi in due pazienti il cui rischio di morte stimato, se si fossero sottoposte a terapia chirurgica tradizionale, era superiore al 30%. I risultati ed i particolari dell’intervento sono stati illustrati dal dottor Rubino, da Roberto Landolfi direttore generale della Asl Avellino 2 e da Emilio Gambacorta della direzione generale dell’assessorato regionale alla sanità.
E sempre ad Avellino, per la prima volta in Italia, è stato eseguito un impianto di protesi valvolare aortica per via transapicale (ovvero effettuando un taglietto al di sotto del muscolo pettorale, ed utilizzando una sonda).
«Grazie a questa metodica - ha spiegato Paolo Rubino - è possibile dare una valida opzione terapeutica a pazienti che hanno una prognosi severa. Anche in un centro privato come il nostro, dove si operano quotidianamente e con successo pazienti il cui rischio chirurgico è particolarmente elevato, ci troviamo spesso dinanzi persone le cui condizioni cliniche rendono improponibile la terapia chirurgia. In questi casi l’apertura del torace e l’anestesia generale sono spesso non praticabili per le precarie condizioni di salute». «Da oggi - continua Rubino - siamo in condizione di fornire una nuova speranza a questi pazienti. La sostituzione valvolare aortica percutanea è la nuova frontiera della cardiologia interventistica ed oggi una realtà anche nella nostra regione».
Ma l’eccellenza delle prestazioni non viene sempre premiata. Sulla carta, infatti, non dovrebbe sussistere alcuna differenza tra la struttura pubblica e quella privata accreditata. E invece la clinica Montevergine, come tutte le altre strutture private accreditate, subisce tagli indiscriminati.
Il Presidente della Sezione Sanità della Confindustria Avellino, il dottor Tullio Tesorio, evidenzia che l’allarme sulla crisi della sanità privata in Campania, a causa dei ritardati pagamenti e dei limiti di spesa imposti dalla Regione, diventa ogni giorno più grave. I pagamenti non vengono corrisposti nei tempi previsti e le decurtazioni sono sempre via via maggiori.
Non sono ancora stati risolti i gravi ritardi, da parte della Regione Campania e di tutte le aziende sanitarie locali nei pagamenti degli arretrati nei confronti dei fornitori di beni e di servizi. Tesorio sottolinea che la la Soresa S.p.a., società costituita al fine accertare ed estinguere la fortissima debitoria della Regione, opera con lentezza ed inefficienza.
Il Presidente della Sezione Sanità della Confindustria Avellino, Tullio Tesorio, rimarca inoltre, che l’intero comparto sanitario privato è in crisi, non solo per i ritardati pagamenti, ma, soprattutto, per i limiti di spesa imposti dalla Regione Campania nel tentativo di limitare i costi della sanità.
«Questa politica - spiega Tesorio - è risultata inefficace e dannosa. Quasi tutte le Aziende Sanitarie Locali non hanno rispettato i budget assegnati poiché le strutture pubbliche non sono riuscite a contenere i costi».
Tesorio evidenzia che i tagli imposti al settore privato hanno provocato una crisi di tutte le aziende territoriali, le quali non riescono a sopportare l’incremento dei costi delle materie prime, dell’energia e del costo dei dipendenti, senza poter parallelamente elevare, quantitativamente o qualitativamente, i propri fatturati pur mantenendo alto il livello assistenziale.
La crisi delle varie strutture si è aggravata a causa dei ritardati pagamenti e dei costi per adeguare le strutture ai requisiti imposti dalla Regione Campania e più penalizzati risultano essere i centri di eccellenza nei quali i più onerosi sono costi di gestione.
La giunta regionale ha più volte deliberato di pagare tutte le debitorie, la Soresa ha sottoscritto anche gli accordi transattivi con le associazioni di categoria, le strutture hanno accettato di rinunciare a parte della loro creditoria pregressa, ma, poi, tutto si è arenato. «Questo avviene solo in Campania - afferma Paolo Rubino - dove le strutture sanitarie private vengono messe in ginocchio, mentre gli ospedali pubblici ricevono finanziamenti a prescindere dal fatturato e dalle prestazioni».
«Anche in Irpinia - conclude Rubino - incombono ancora i tagli sugli anni 2006-2007 che fanno chiudere in perdita i bilanci delle strutture private, prevalentemente quelle di ricovero. Potrebbe profilarsi una drastica riduzione dell’attività con risvolti sul personale e sulla popolazione».
Per la Confindustria Avellino la sanità privata campana convenzionata sta vivendo un grave momento per mancanza di liquidazioni delle prestazioni e di un rigido contenimento della spesa, con l’introduzione dei tetti per ogni settore sanitario da mantenere fino al 2010, cosa che finisce con il comprimere lo sviluppo e le potenzialità delle strutture.
«A fronte delle stesse prestazioni e dei medesimi costi - afferma Tullio Tesorio - la Regione Campania eroga fondi nettamente inferiori a quelli correlati alle prestazioni di cui i cittadini hanno bisogno. É il momento che le istituzioni intervengano in maniera drastica e autorevole per invertire questa dannosa tendenza».
|