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Donne, imprese e comunicazione
nel nuovo scenario multimediale
Il private equity come strumento di sviluppo
L’uomo e il valore dei beni relazionali
di Filomena Labruna
Il private equity come strumento di sviluppo
Le testimonianze di Federica Vozzella della Desmon e di Nunzia Petrosino
della Condor Group sui vantaggi dell’operazione
Nunzia Petrosino,
Direttore finanziario Condor
Il gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Avellino presieduto da Katia Petitto, ha promosso un seminario per illustrare le potenzialità e i vantaggi offerti dal private equity in base al quale un investitore istituzionale, come ad esempio una banca, rileva quote di una società, sia acquisendo le azioni, sia apportando nuovi capitali, proponendosi di disinvestire nel medio–lungo termine, realizzando una plus valenza dalla vendita della partecipazione azionaria.
«Il private equity - afferma Katia Petitto - è un tema di attualità che suscita interesse tra le imprese perché costituisce un’importante modalità di crescita e sviluppo, attraverso l’apporto di risorse finanziarie e di nuove capacità gestionali». All’incontro ha preso parte Angelo Bonissoni dello studio Camozzi Bonissoni Varrenti & associati, che ha relazionato sul tema: “Il private equity come strumento per finanziare lo sviluppo e migliorare la governance”.
Maria Lisanti e Nicola Canessa dello stesso studio professionale hanno parlato del processo di acquisizione delle quote azionarie e del successivo disinvestimento.
Poi l’intervento di Giovanni De Caro del Fondo Mezzogiorno Sanpaoloimi investimenti per lo sviluppo Sgr gruppo Intesasanpaolo. Infine le testimonianze di Federica Vozzella della Desmon e di Nunzia Petrosino della Condor Group. «L’ingresso nella mia azienda di un fondo d’investimento - afferma Vozzella - ha consentito un’accelerazione del processo di sviluppo, una crescita veloce e spinta e, infine, un’efficace riorganizzazione della struttura con la definizione di aree e competenze». Per la manager della Desmon, azienda di Nusco leader nella produzione di frigoriferi industriali, l’operazione ha segnato il passaggio da un’impostazione familiare a manageriale e ha avuto un impatto positivo sul mercato, sia con i clienti che con le altre aziende produttrici perchè è stata valutata come un momento di forte crescita della Desmon. «L’ingresso del terzo socio, il Fondo San Paolo - ha continuato Federica Vozzella - ha apportato benefici in termini non soltanto di risorse, ma anche di competenze e nuove professionalità».
Gli altri vantaggi legati al private equity sono stati illustrati da Nunzia Petrosino che ha spiegato: «Grazie a questa operazione abbiamo finanziato un progetto di ricerca che si è concluso con la creazione di un nuovo ramo d’azienda». La Condor, azienda di Conza della Campania specializzata nella produzione di ponteggi per l’edilizia, si è perfezionata nella realizzazione di casseformi, pannelli in legno ed acciaio in cui viene gettato il cemento da utilizzare nella costruzione di infrastrutture e di palazzi. «Grazie al Fondo abbiamo strutturato una governance - ha precisato Nunzia Petrosino, direttore finanziario e consigliere delegato della Condor - che rappresenta un valore aggiunto per l’impresa. Oggi continuiamo a crescere sfruttando le opportunità di mercato e continuando il processo di internazionalizzazione». Per Nunzia Petrosino l’operazione di private equity consente una strutturazione nei settori dove l’azienda non si presenti adeguatamente strutturata, fa aumentare il potere contrattuale dell’impresa e risolve alcuni punti di criticità come la gestione del passaggio generazionale che può essere realizzato con la garanzia di un partner finanziario solido e professionalmente esperto. «Si tratta di uno strumento - conclude Petrosino - con cui si difende il valore attuale dell’impresa e si sviluppa quello futuro, favorendo la managerialità e la cultura di impresa».
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