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  Dicembre 2012

Articoli n° 06
LUGLIO 2007
 


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Relazione programmatica di Agostino Gallozzi

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Basilea 2 e le opportunitÀ per le imprese

Gener Service: l’impegno di un’azienda etica

La Altergon Italia approda in Cina

L’Italpack festeggia 20 anni di successi

La Altergon Italia
approda in Cina

L’amministratore Salvatore Cincotti ha stretto un accordo con un’impresa biochimica asiatica per produrre in Irpinia acido ialuronico

di Filomena LABRUNA


Un'azienda farmaceutica irpina, la Altergon Italia, durante la Settimana della scienza e della tecnologia della Campania a Pechino, ha stretto un accordo con un'azienda biochimica cinese per produrre, ad Avellino, acido ialuronico, un componente dei tessuti connettivi utilizzato prevalentemente nella ricostruzione di cartilagini o nel settore della dermatologia estetica. Un nuovo filone di attività per lo sviluppo dell'azienda farmaceutica ed una grande opportunità per l'Irpinia e per la Campania. Per accorciare i tempi dell'attuazione del progetto verrà dalla Cina una parte iniziale della tecnologia che sarà poi sviluppata dall'azienda di Morra De Sanctis, in collaborazione con il Centro regionale di competenza Bioteknet, struttura di alta specializzazione che raggruppa diversi enti, universitari e non, di ricerca scientifica. L'acquisto del microrganismo dalla Cina è stato reso possibile grazie alla firma di un accordo di collaborazione tecnico-scientifica tra la Altergon Italia e la Lanshan Biochemicals della provincia cinese dello Shandong.
«Lo sviluppo di organismi over produttori - afferma l'amministratore delegato Salvatore Cincotti - in Asia ha costi più accessibili e permette di accorciare i tempi di ricerca».
Dalla Cina sarà acquistato solo il microrganismo perché tutto il resto dello sviluppo tecnologico fermentativo (90% dell'intero processo), la purificazione, la lavorazione e la produzione sarà effettuato dall'impresa irpina.
«L'accordo - spiega Cincotti - prevede l'acquisizione della tecnologia di base iniziale, perché poi la produzione finale sarà gestita interamente a Morra De Sanctis con l'ausilio di tecnologie moderne».
La scelta della Cina, quindi, è dovuta a una motivazione di natura strettamente commerciale e di ottimizzazione della tempistica del progetto.
L'impresa irpina, secondo quanto spiega il suo amministratore delegato, ha investito finora venti milioni di euro nella produzione di farmaci transdermali per uso topico (cerotti antidolorifici, come il “Flector” attualmente prodotti in Giappone, e per la produzione dei quali in Italia la Altergon aspetta l'autorizzazione dal ministero della Salute), e sei milioni di euro nella ricerca. Lo sviluppo della nuova linea di prodotti transdermali rappresenta il punto di eccellenza di Altergon, essendo una delle più sofisticate ed innovative tecnologie di rilascio di principi attivi, perchè aiuta a somministrare sostanze farmacologicamente attive in basse dosi, senza gli effetti sistemici indesiderati prodotti dai farmaci più tradizionali. Ma secondo Cincotti uno stimolo per rimanere in Italia e investire più fondi nella ricerca dovrebbe venire dalle istituzioni: «Occorre - spiega l'imprenditore - che vi sia un impegno comune finalizzato a dare ragione di esistere a un'idea giusta. Allo scambio tra pubblico e privato, alla ricerca che diventa prodotto, facendo lavorare insieme università e industria. Sono idee di impresa che diventano sviluppo per una provincia e per una regione del Sud». A Ginevra, dove attualmente vive, Salvatore Cincotti, collabora inizialmente con la Shangai Overseas, prima joint venture del Governo cinese, municipalità di Shanghai, per fare consulenza strategica alle realtà europee che volevano investire in oriente (Serono, Italfarmaco, Sclavo, Snamprogetti). Ad affascinarlo è in particolare il settore farmaceutico, che lo porta ad avvicinarsi ad Altergon. É nel 2001 che entra nel gruppo elvetico, a sua volta in esclusiva commerciale con Ibsa-Insistutute Biochimique s.a.. Il successo non lo allontana dalla sua terra di origine, consapevole dell'esistenza in Irpinia di un capitale umano di grande forza e valore. Così dopo venti anni di investimenti in Cina, dal Canton Ticino la sua attività professionale lo riporta periodicamente in Irpinia, dove gestisce un'iniziativa locale che porta alla nascita di una grande realtà industriale a Morra De Sanctis. Il tutto grazie alle opportunità del Contratto d'area, alla determinazione manageriale di seguire il percorso intrapreso - dove non sono mancati ostacoli - e alla decisione di puntare tutto sull'alta specializzazione della manodopera e sulla valorizzazione delle risorse umane che esistono in Irpinia. Prima la GeosLab, di cui Cincotti è presidente e azionista di maggioranza, con quota minoritaria di Altergon. Poi la riconversione di Unipharma (in un secondo momento Altergon Italia) per la produzione del cerotto transdermico. Infine il collaudo di La Belle, (tra circa due mesi ci sarà la fusione con Altergon) dedita invece al confezionamento del plaster medicato e alla produzione di parti aggiuntive collaterali. Il risultato è un'integrazione verticale, una catena servizi-produzione-confezionamento che fa guardare al futuro con fiducia ed ottimismo. I nuovi progetti sono basati sulla collaborazione con le università e strutture di ricerca. Un auspicio espresso dall'imprenditore è che possa “concretamente” decollare il Contratto di Programma .
«Se ne parla da un anno - afferma - ma finora non è stato fatto nulla di concreto. Purtroppo non sempre i tempi della politica si sposano con quelli dell'industria». Indipendentemente dall'andamento della programmazione negoziata il progetto pilota che unisce l'Irpinia alla Cina partirà anche se dai tempi dello strumento regionale dipenderà la dimensione realizzativa dell'impianto che potrà essere configurato come single o multipurpose. «É un'idea, una missione - conclude Cincotti - che comunque è già diventata una sfida imprenditoriale e che contribuirà allo sviluppo di tutto il Sud».

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