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Il dialogo competitivo:
iter procedurale e implicazioni
Il dialogo competitivo:
iter procedurale e implicazioni
Luigi D'ANGIOLELLA
È facile supporre che non sarà facile adattare questo strumento al
contesto italiano
Parità di trattamento tra tutti gli offerenti nel corso delle varie fasi che compongono il dialogo competitivo
Nello scorso numero di CostoZero si è introdotta l'ultima, importante, novità nel settore dei Lavori Pubblici e, cioè il Nuovo Codice degli Appalti che raggruppa - finalmente - le disposizioni concernenti gli appalti di lavori, di servizi e di forniture in un'unica legge, adeguandosi così alle disposizioni europee (Direttive Comunitarie 17 e 18 del 2004). L'entrata in vigore del testo non è ancora avvenuta, ma è opportuno anticiparsi su alcune questioni che avranno sicuramente impatto per le imprese del settore, appena accennate nel numero precedente.
Trattiamo, innanzitutto, del “dialogo competitivo”, di quella, cioè che appare come la novità più interessante, anche se già definita come la più scivolosa per le sue implicazioni pratiche.
Si tratta di un meccanismo negoziale di scelta del contraente, alternativo alle procedure ordinarie e viene indicato per appalti particolarmente complessi che si aggiudica all'offerta economicamente più vantaggiosa. Il dialogo competitivo si articola in più fasi. In un primo momento, è prevista la pubblicazione di un bando di gara che indica i bisogni e le esigenze dell'amministrazione appaltante, i criteri di aggiudicazione, nonché i requisiti di prequalificazione che i partecipanti devono possedere. In questa fase alle ditte viene fatta presentare una domanda contenente i soli dati necessari per procedere alla prequalificazione dei concorrenti e alla individuazione tra esse di quelle ritenute in possesso dei requisiti richiesti.
Questa prima fase, quindi, è simile a quella della procedura negoziale con pubblicazione del bando di gara.
Nella seconda, che è quella maggiormente nuova rispetto al passato, si concretizza il dialogo con i candidati selezionati, per individuare, anche attraverso diverse soluzioni e successive eliminazioni, quella che meglio soddisfa i bisogni delle amministrazioni.
Nella fase del dialogo, queste ultime possono discutere con i candidati selezionati tutti gli aspetti dell'appalto e, alla fine, il capitolato tecnico sarà, di fatto, stabilito dalle imprese. Durante il dialogo le amministrazioni aggiudicatrici garantiscono la parità di trattamento di tutti gli offerenti. In particolare, esse non devono fornire informazioni che possano favorire alcuni offerenti rispetto ad altri, né rivelano le soluzioni proposte e le informazioni di carattere riservato ad altri candidati, garantendo la par condicio dei partecipanti, i quali, a loro volta, sono tenuti al segreto.
In un terzo momento, chiusa la fase vera e propria del dialogo, i candidati formulano le offerte in base alla o alle soluzioni proposte e, quindi, si passa alla valutazione delle stesse secondo i criteri prestabiliti sul bando. L'elemento caratterizzante, come visto, consiste nel fatto che i partecipanti sono invitati a presentare le proprie proposte, avviando un dialogo tecnico con l'amministrazione appaltante. Ogni operatore economico in possesso dei requisiti richiesti può chiedere di partecipare e l'amministrazione avvia un dialogo con i candidati ammessi allo scopo di definire gli aspetti tecnici e individuare la soluzione che meglio soddisfi le necessità dell'amministrazione stessa. Nel bando, tenuto conto anche dei costi spesso alti, le Amministrazioni possono prevedere uno svolgimento della procedura in più fasi successive in modo da ridurre progressivamente, in base a criteri preliminarmente indicati nel bando medesimo o nel documento descrittivo, il numero di soluzioni da discutere e di offerte da negoziare.
La stazione appaltante, quindi, sulla base di parametri predeterminati nel bando e delle esigenze emerse nel dialogo, individua il progetto più adeguato da porre a base della gara.
Individuata la soluzione migliore, dopo aver dichiarato concluso il dialogo e averne informato i partecipanti, le amministrazioni invitano gli stessi a presentare le loro offerte finali che dovranno contenere tutti gli elementi richiesti e necessari per l'esecuzione del progetto. Su richiesta dell'amministrazione aggiudicatrice le offerte possono essere chiarite, precisate e perfezionate. Inizia, quindi, la fase di verifica e valutazione delle offerte e si sceglie quella economicamente più vantaggiosa.
Anche il lettore poco aduso alle problematiche giuridiche avverte, quasi "a pelle", che si tratta di un sistema farraginoso, che magari può avere successo nel Nord-Europa e non proprio in Italia, ove le possibilità di contenzioso tra imprese e tra aziende stesse e Amministrazioni appaltanti sono sempre molto alte. Si pensi, ad esempio, alla rigida consegna del silenzio tra le imprese e per l'Amministrazione. Dove e quando sarà "certo" e "indissolubile"? O comunque, quante volte ciò potrà essere, pur se strumentalmente, contestato?
Rimane, poi, la difficoltà di adattare tale strumento nel contesto italiano, ove la giurisprudenza, che sempre più spesso rende difficili le procedure negoziate, secondo schemi teorici che finiscono per rallentarle. Si pensi, in particolare, a quanto accaduto con riferimento alla eccessiva procedimentalizzazione della scelta dei contraenti in seno alla procedura del project financing.
Peraltro, tali sistemi presuppongono una forte coscienza dell'oggetto dell'appalto che, nelle ipotesi in cui si ricorre al dialogo competitivo, non sussiste per definizione, in quanto l'oggetto si definisce successivamente con l'apporto delle imprese.
É facile pronostico, quindi, l'ipotesi di un fortissimo contenzioso iniziale quando le Amministrazioni avvieranno tali procedure.
Bisogna, però, abituarsi a tali sistemi negoziati, sempre più presenti nelle Direttive Europee, e sotto questo profilo sarà importante anche una presa di coscienza delle imprese che non devono sempre considerarsi parte contrapposta all'Amministrazione, ma sempre più spesso “partners”.
Meno riserve nei registri di contabilità, dunque, e più dialogo.
Avvocato - studiodangiolella@tin.it
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