Finestra sul LAVORO: incontri tra aziende e laureandi
PROGETTO MAMA
Finestra sul LAVORO: incontri tra aziende e laureandi
Una delle molte iniziative sul tema, ma con alcune particolarità: funziona ed è a costo zero
Gianfranco Rizzo, Presidente Area Didattica di Ingegneria Meccanica e Gestionale, Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università di Salerno grizzo@unisa.it
"Finestra sul lavoro"
(http://www3.unisa.it/facolta/ingegneria/adimec/benvenuti/finestra_sul_lavoro) è una nuova iniziativa nata nel Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'Università di Salerno (DIIN).
Dall'inizio di marzo a tutto maggio, in corrispondenza con il secondo semestre dei corsi, si sono tenuti presso il Campus di Fisciano degli incontri settimanali tra aziende e laureandi in ingegneria. Gli incontri hanno visto una larga partecipazione di aziende attive in diversi settori, in primis del "territorio", ma non solo: Magaldi, Cartesar, FIAT Powertrain Technologies, FIAT Group Automobiles, Solar Power srl, Italcrom, Gallozzi Group, Tekla, Artes Ingegneria, Condor Group.
Al tam tam tra le aziende ha efficacemente contribuito la dottoressa Letizia Magaldi, che ha aperto gli incontri a nome di Confindustria Giovani, cooptando poi numerose aziende.
Le finalità degli incontri sono quelle comuni a tante iniziative simili: facilitare la conoscenza reciproca tra laureandi, università e aziende; favorire l'ingresso dei laureandi nel mondo del lavoro; promuovere le collaborazioni tra aziende ed università anche nell'ambito della ricerca.
Niente di nuovo, quindi, ma forse vale la pena di parlarne per due aspetti, non scontati: hanno funzionato e non sono costati niente. Gli incontri, infatti, sono stati inseriti nell'orario ufficiale dei corsi, per gli studenti dell'ultimo anno delle lauree di primo e secondo livello, con un'aula destinata a questo scopo. In altre parole, gli studenti non hanno dovuto saltare delle lezioni per seguirli, né gli organizzatori hanno dovuto di volta in volta cercare un'aula libera ed organizzare una comunicazione ad hoc.
Sembra banale, ma sono spesso questi i motivi per cui iniziative simili, spesso anche finanziate da fondi pubblici, non hanno un'adeguata partecipazione e non funzionano (ovviamente, ben vengano fondi pubblici, enti e progetti sui temi del placement e del trasferimento tecnologico: ma a patto che funzionino, e che non si trasformino, paradossalmente, in un ostacolo a trovare soluzioni stabili ed economicamente sostenibili a questi problemi).
Altro aspetto importante è la comunicazione. Le informazioni sugli incontri hanno raggiunto gli studenti sia tramite email che, soprattutto, attraverso Facebook.
Le aree didattiche ADIMEC ed ADIC hanno infatti di recente promosso la creazione di "gruppi" che raccolgono oltre un migliaio di utenti, prevalentemente studenti ma anche laureati, docenti e simpatizzanti.
I gruppi, molto attivi nel promuovere discussioni su tematiche di carattere ingegneristico, energetico e ambientale, si sono rivelati uno strumento di diffusione e promozione molto efficace. E gratuito. Non ultima, va rimarcata la grande disponibilità delle aziende a partecipare a questi incontri.
A riprova del fatto che c'è una diffusa sensibilità da parte di molte aziende verso l'Università e verso i temi dell'innovazione e del placement. Gli incontri hanno permesso ai laureandi di "scoprire" realtà aziendali estremamente vitali e attive, spesso con importanti proiezioni internazionali. Che risultavano spesso poco note anche ai ricercatori, e che alcune volte non si conoscevano tra loro. É una riprova del fatto che nel nostro territorio c'è stata una scarsa attitudine a "fare sistema", ma che forse c'è una voglia crescente di farlo. Per provare ad unire le strade, anche se in un periodo di grandi difficoltà. O, forse, proprio in ragione di questo. |