Ilardi: «Gli imprenditori
facciano sentire la propria voce»
Politica energetica,
la svolta per il rilancio
del Paese
Politica energetica,
la svolta per il rilancio
del Paese
A fronte di un quadro normativo nazionale abbastanza stringente, ancora una volta localmente si registrano ritardi e inefficienze
Dal 2009
la certificazione energetica
degli edifici
sarà obbligatoria anche per le singole unità immobiliari
Antonio Lombardi
Presidente ANCE Salerno
È sul tavolo dell'energia che si gioca una delle più importanti scommesse del prossimo futuro per il nostro Paese. Una scommessa legata a doppio filo alle fonti di approvvigionamento, alle politiche di sviluppo, alla tutela della famiglia, al recupero del patrimonio immobiliare esistente: una problematica, insomma, che investe direttamente, o trasversalmente, una pluralità di settori, tutti di enorme rilievo per il rilancio economico del Paese.
Negli ultimi anni le politiche per l'energia - stante anche l'atteggiamento aprioristicamente ostruzionistico di alcune forze politiche - hanno risentito di una forte mancanza di decisionismo e di interventismo (ma finanche di programmazione): le problematiche di approvvigionamento primario che hanno a più riprese investito il nostro Paese non sono che la riprova più evidente di come occorra oggi una articolata ed efficace politica per l'energia.
Una politica che può e deve fondarsi sicuramente sulla realizzazione di nuovi impianti e nuove centrali - anche e soprattutto alimentate da fonti alternative e inesauribili - ma che deve anche guardare a interventi di recupero e riattazione degli stabili al fine di contenerne dispersioni o comunque non corretti utilizzi delle fonti primarie.
Una priorità operativa quindi deve essere costituita dalla riqualificazione energetica degli edifici e da tutta quella serie di interventi, che pure occorre pianificare, per rendere le costruzioni - a cominciare da quelle pubbliche che ospitano uffici, scuole ed enti - in grado di “preservare” e conservare il calore autoctono o prodotto da impianti di riscaldamento e condizionamento, giacché è soprattutto attraverso questa tipologia di interventi che si perviene più efficacemente (e stabilmente) al contenimento dei consumi.
Si tratta in sostanza di potenziare gli sforzi per la certificazione energetica degli edifici: esistono, in materia, già svariati strumenti normativi che si muovono in questa direzione. Dal mese di luglio del prossimo anno, per il disposto del Decreto Legislativo n. 311 del 2006, in caso di trasferimento a titolo oneroso di interi immobili con superficie utile fino a 1000 mq, sarà obbligatoria la certificazione energetica e dal 2009 l'obbligo varrà anche per le singole unità immobiliari.
Insomma, in prospettiva sarà obbligatorio, all'atto della vendita di un appartamento, “certificare” il rendimento energetico dell'edificio attraverso un documento, redatto da un professionista, che attesti i fabbisogni di energia primaria, i valori massimi ammissibili fissati dalla normativa per il caso specifico, e la classe di appartenenza dell'edificio in relazione al sistema di certificazione energetica eventualmente prevista dalla locale amministrazione comunale.
La “resa energetica” degli edifici, insomma, di qui a poco costituirà un argomento di routine per chi vuol comprare o vendere casa: non a caso la normativa pone vincoli stringenti, arrivando a sancire la nullità del rogito notarile in caso di mancata consegna dell'attestato di certificazione energetica. A fronte di una normativa così stringente, mancano tuttavia efficaci politiche volte a indurre i proprietari di stabili ancora sprovvisti di certificazione ad adeguarsi alle normative vigenti. Un decreto ministeriale del febbraio scorso ha stabilito detrazioni fiscali in favore dei proprietari (persone fisiche ma anche titolari di reddito d'impresa) che effettuano lavori di riqualificazione su edifici esistenti nell'ottica del risparmio energetico.
Si tratta di detrazioni di grande rilevanza, che possono arrivare a coprire anche il 55% delle spese sostenute, fino ad un tetto massimo di 100.000 euro, di cui è possibile fruire anche effettuando interventi attraverso lo strumento della locazione finanziaria. Insomma un'opportunità di enorme rilievo, che purtroppo non è stata adeguatamente pubblicizzata: i lavori vanno eseguiti entro il 31 dicembre di quest'anno ma auspichiamo ovviamente in una proroga di almeno un anno, stante gli obblighi normativi di cui abbiamo parlato, che scatteranno nel 2008. In particolare le detrazioni più cospicue sono state previste per interventi sull'involucro degli edifici esistenti (compresi finestre e infissi), installazione di pannelli solari, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, coibentazione, eccetera.
Purtroppo a fronte di un quadro normativo nazionale abbastanza stringente, ancora una volta localmente si registrano ritardi e inefficienze.
La Regione Campania entro il 31 dicembre 2008 dovrà predisporre un piano di riqualificazione del patrimonio immobiliare “d'intesa con i Comuni”, e questi ultimi potranno richiedere a proprietari e amministratori condominiali di fornire gli elementi essenziali dell'immobile (volume lordo climatizzato, superficie utile corrispondente, consumi di combustibile e di energia elettrica) per la costituzione di un sistema informativo. Ma poco si è mosso, fino ad oggi, al Sud più che al Nord, per prepararsi a queste nuove incombenze.
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