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  Dicembre 2012

Articoli n° 04
Maggio 2007
 


UNIONE Industriali DI napoli - Home Page
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Grandi imprese pronte
a investire nel napoletano

Come migliorare la struttura finanziaria aziendale

Allarme Svimez:
aumenta il divario tra Sud e media Ue

Donne protagoniste
con il progetto Intraprendere

Giovani Imprenditori
in visita a Gay-Odin


Come migliorare la struttura finanziaria aziendale

di Antonella SANSEVIERO

I diversi strumenti per un più proficuo rapporto tra banca e impresa

Quali strumenti per migliorare la struttura finanziaria aziendale. È questo il tema approfondito nel corso del Seminario de “L'Imprenditore” svoltosi venerdì 13 aprile presso l'Unione Industriali di Napoli. L'iniziativa, supportata da UniCredit Banca d'Impresa, è stata organizzata dalla Piccola Industria di Confindustria e dal Gruppo Piccola Industria dell'Unione Industriali Napoli guidato da Bruno Scuotto.
Tra gli strumenti per favorire la crescita economica aziendale indicati nel corso dei lavori ci sono la quotazione in Borsa, l'accesso a mercati non regolamentati, il prestito partecipativo e il leasing azionario. Gli aspetti tecnici di tali strumenti sono stati chiariti dall'intervento di Giuseppe Schlitzer (Comitato Tecnico per il Credito alle pmi Confindustria).
«Affinché tali modalità di raccolta di capitali possano diffondersi sempre di più tra le aziende - ha sottolineato il Vice Presidente Gruppo P.I. dell'Unione Industriali Napoli, Mariano Giustino - è indispensabile un miglioramento del dialogo tra le imprese stesse e le banche. Queste ultime devono appoggiare le realtà aziendali condividendone le strategie. Solo in questo modo le banche potranno comprendere fino in fondo le reali esigenze aziendali».
Per Massimo Amoroso, Delegato Economia, Credito e Finanza d'Impresa Gruppo Piccola Industria Unione Industriali Napoli, il presupposto necessario al miglioramento del rapporto banca-impresa è la diffusione tra le aziende della cultura della trasparenza. «Gli imprenditori - ha commentato - devono abituarsi alla diffusione continua di flussi d'informazione, utili alle banche per creare nuovi prodotti, ma anche per comprendere le effettive potenzialità ed esigenze finanziarie delle aziende».
Negli anni passati il mancato impiego di strumenti finanziari innovativi e l'elevato grado d'indebitamento delle aziende che ricorrevano a finanziamenti a breve termine, sono stati il risultato di un sistema bancario fortemente focalizzato sulla banca e di una sottovalutazione della finanza da parte delle imprese. Lo scenario sta cambiando. L'aumento dei finanziamenti a lungo termine indica che il sistema bancario ha intrapreso la strada di un maggior sostegno alle aziende, come ha ricordato Corrado Piazzalunga, Responsabile Finanza per lo Sviluppo UniCredit Banca d'Impresa. Ma la banca non può fare tutto da sola. «Le imprese - ha affermato nell'intervento che ha concluso i lavori il Vice Presidente Piccola Industria di Confindustria, Vincenzo Boccia - devono imparare a considerare la finanza una funzione strategica necessaria al perseguimento della crescita economica e del vantaggio competitivo».

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