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  Dicembre 2012

Articoli n° 04
Maggio 2007
 


UNIONE DI caserta - Home Page
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Polo delle Tlc,
gli industriali ci credono

Passa per Terra di Lavoro
la formazione di Confindustria

Nei cantieri edili la sicurezza È un dovere sociale

Delegazione di giornalisti cinesi ospite di Confindustria

Il ddl Mastella non risolve
i problemi di Santa Maria C.V.


Polo delle Tlc,
gli industriali ci credono


Antonio Sanfelice

Cicala: «Gli investimenti futuri che si preannunciano nel settore, a cominciare dalla banda larga,
non possono escludere la nostra provincia»

Il Governo è disposto ad investire in Terra di Lavoro per la creazione di un polo industriale delle telecomunicazioni. Il “piano di rinascita” del comparto, tuttavia, lo si potrà conoscere nel dettaglio solo quando il ministro Pierluigi Bersani sarà in grado di illustrare, cifre alla mano, strumenti e risorse da destinare all'area casertana. E, soprattutto, non senza aver prima acquisito proposte concrete e eventuali manifestazioni di interesse che Confindustria Caserta in proposito si è fatta nel frattempo carico di registrare. Questo, in sintesi, il risultato della seconda riunione del “Tavolo per lo sviluppo di Terra di Lavoro” convocato il 17 aprile scorso, presso il Ministero dell’Economia. A poco più di due mesi dal primo incontro, infatti, il vertice - per il ministero Franco Raffaldini, Giampiero Borghini e il direttore Andrea Bianchi; per il territorio il presidente della Provincia Sandro De Franciscis, l'assessore alle Attività produttive Franco Capobianco, il leader degli industriali casertani Carlo Cicala, i segretari generali di Cisl e Uil, Carmine Crisci e Antonio Farinari, e Basilio Foglia per la Cgil - è stato incentrato sul settore delle telecomunicazioni. Si è trattato, dunque, di un incontro - ha sottolineato il presidente della Provincia - che «è servito a ribadire al Governo l'esigenza di mantenere al centro di ogni iniziativa la vocazione delle industrie del territorio, dal comparto delle Telecomunicazioni all'elettronica all'informatica alla chimica».
Del resto, come ha sottolineato Cicala: «Gli investimenti futuri che si preannunciano nel settore delle Telecomunicazioni, a cominciare dalla banda larga non possono escludere la provincia di Caserta. E, tuttavia, se una politica di sostegno al settore pure va sollecitata al Governo, per favorire la giusta attenzione degli investitori verso l'apparato produttivo casertano, essa non deve prescindere da un serio e realistico piano industriale, che veda coinvolti con il Governo anche le istituzioni locali, gli imprenditori e gli stessi rappresentanti dei lavoratori». Per il leader di Confindustria Caserta, infatti, «non è più tempo di accettare supinamente soluzioni che non hanno avuto nulla di imprenditoriale finora se non lo scopo, peraltro nemmeno velato, di mettere le mani sugli aiuti messi in campo dal Governo».
Il rilancio del settore Tlc in provincia di Caserta vede attualmente alcune tra le più significative realtà produttive in grave crisi, a cominciare dalla Finmek di S. M. Capua Vetere (700 operai in mobilità) all'Ixfin di Marcianise (900 cassintegrati per il fallimento dell'azienda) a Mf Componenti di Maddaloni (in crisi produttiva).

 

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