In memoria del poeta Giannino di Lieto
A Minori, il 19 e 20 maggio prossimi,
si terrà un Convegno di Studi con lettura
di Poesie per ricordare uno dei grandi
Autori del Secondo Novecento
di Giovanni Maria DI LIETO
Il Comune di Minori organizza un Convegno di Studi - con lettura di Poesie - sull'intera opera letteraria di Giannino di Lieto (mio Padre, recentemente scomparso).
D'intesa con chi scrive sono stati individuati formula organizzativa, Critici e/o Studiosi Relatori, Attore-Lettore, Ospiti, Casa editrice (che pubblicherà gli Atti) e quant'altro ritenuto utile a connotare la struttura e lo stile dell'evento.
Giannino di Lieto (nato a Minori, a Minori scomparso, lo scorso luglio) è stato uno dei grandi Autori del Secondo Novecento. É stato un poeta che si è tenuto lontano dall'imitazione, creando un personale cammino formale. Di lui, nel tempo, si sono occupati, fra i tanti, Giorgio Bàrberi Squarotti, Maurizio Perugi, Giuseppe Zagarrio, Gilberto Finzi, Alberto Cappi, Stefano Lanuzza, Giuseppe Marchetti, Velia Iacovino, Corrado Piancastelli, Davide Argnani, Roberto Fedi, Jolanda Insana, Alberico Sala, Bruno Lucrezi, Gaetano Salveti, Luciano Cherchi, Daniele Benati, Domenico Cara concordando sulla qualità non ordinaria del verso.
Medaglia d'oro al Premio di poesia “Lerici-Pea”, vincitore del Premio “Pisa”, del Premio “Laboratorio delle arti”. Ha ricevuto il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. É stato finalista al Premio di poesia “Viareggio”, con Punto di inquieto arancione (in “cinquina” finale) e con Nascita della serra. Ha fatto parte della Giuria del Premio Pozzale-Luigi Russo.
Il Convegno si terrà sabato 19 e domenica 20 maggio 2007, a Minori, in Costiera Amalfitana, presso l'Aula Consiliare del Comune.
Il titolo del Convegno è così pubblicamente diffuso e presentato: “GIANNINO di LIETO, Il segno forte del Secondo Novecento. La ricerca di forme nuove del linguaggio poetico”.
Gli Atti del Convegno saranno pubblicati da Anterem Edizioni nella Collana Pensare la letteratura.
Saranno Relatori al Convegno autorevoli professori universitari, critici, studiosi di fama nazionale e internazionale: Giorgio Bàrberi Squarotti, Maurizio Perugi, Luigi Fontanella, Spartaco Gamberini, Francesco D'Episcopo, Gilberto Finzi, Velia Iacovino, Flavio Ermini, Felice Piemontese, Giuseppe Marchetti, Alberto Cappi, Ugo Piscopo, Stefano Lanuzza, Ida Travi, Corrado Piancastelli, Davide Argnani.
Leggerà le poesie l'Attore Alessandro Quasimodo (figlio del poeta Salvatore).
Il Convegno ha il Patrocinio di: Regione Campania, Provincia di Salerno, Comunità Montana Penisola Amalfitana, Confindustria Salerno e Camera di Commercio di Salerno.
Giannino di Lieto approda alla Letteratura nel 1969 con Poesie (Presentazione Salvatore Valitutti, Padova, 1969). Seguono Indecifrabile perché (Prefazione Gaetano Salveti, Roma, 1970); Punto di inquieto arancione (Introduzione Giorgio Bàrberi Squarotti, Commento Giuseppe Marchetti, Firenze, 1972); Nascita della serra (Torino, 1975); Racconto delle figurine & Croce di cambio (Prefazione Maurizio Perugi, Salerno, 1980); L'abbonato impassibile - Le facce limitrofe (Salerno, 1983); Le cose che sono (Salerno, 2000); Breviario inutile (Forlì, 2003).
Poeta Nuovo che non ha Modelli, non ha Maestri, ripudia gli imitatori, non cerca adepti. Ha sempre seguito un Discorso proprio, fuori e sopra le Mode, libero. Ha operato nel Gruppo che ruotava attorno alla Rivista “Tam Tam”. É di Giannino di Lieto la personalissima ricerca di Forme nuove del Linguaggio poetico. Ricerca costellata di Esiti di grande purezza stilistica.
Numerose le opere di Poesia Visiva inserite in Mostre nazionali e internazionali: 20 Fenotesti, Salerno 1974 (personale); Relativi iconici, Ravello 1977 (personale); Poesia Visiva, Forlì 1980; Amazonic & Show, Lima (Perù) 1981; Mantova Mantova, Mantova, Roma, Venezia, Verona, Milano 1982; Registro, Medellin (Colombia) 1982; Video, Stockholm (Svezia) 1984; Italian Report, Bergamo 1984, New York, Città del Messico; Pòiesis, Arezzo 1986; Corrispondenza d'artista, Alessandria 2006. I cataloghi: “Mantova - Mantova”, Mantova 1982; “Audio”, Moderna Museet Stockholm 1983; Rebus de Picardie, in Lettera 1987.
Domani
a mio figlio
Dormi
bambino
caro
il sonno
è come
il mare
libera
la terra
di quello
che non vuole.
Giannino di Lieto
da Poesie, Padova 1969
Questa poesia è stata letta a Zapping
Rai Radio1 - del 12 settembre 2006
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Muri d’isole
Nei cerchi propagati il sole è fermo
un falco verticale sulla preda
e nube ambigua, zolfo
atomi disgregati
su coni - gronda in tese d'incredibile
stalattiti d'ombra incrostano le grotte
boccaporti dell'anima:
innalzeremo muri d'isole
verdi sull'oceano.
Giannino di Lieto
da Indecifrabile perché, Roma 1970
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Hanno scritto di lui:
«… la quantità, l'abbondanza estrema di situazioni e oggetti e parole che resistono a ogni scomposizione violenta, a ogni esplosione, a ogni apocalissi, a ogni distruzione, e si ripresentano moltiplicati all'infinito, uguali e diversi, accumulati e distinti, scomposti e ricomposti. Attraversare la poesia di di Lieto significa, allora, percorrere l'immenso deposito dei detriti di un mondo che ha perso sì, per effetto di distruzione, la continuità e la sistematicità, ma che, in realtà, già di per sé, prima dell'esplosione, doveva essere destituito di significato» (Giorgio Bàrberi Squarotti).
«É un linguaggio da lineare A, del quale è appena possibile la sillabazione di pochi frammenti essenziali. Com'è della voce più autentica di Giannino, al grado zero, puramente oggettuale, del lessico si coniuga una sintassi, e una distribuzione tattica, che segue vie proprie, confermando una verità linguistica ben nota all'esperienza comune: in chi si serve di una lingua estranea, diventata ormai una seconda natura che ha surrogato la primitiva, la persistenza - al limite inconsapevole - del sostrato perduto (e, nella specie, ricuperato per anamnesi) si verifica a livello di combinazione, di intonazione magari» (Maurizio Perugi).
«di Lieto intende creare nuovi significati attraverso accostamenti inattesi, offese continue ai significati usuali delle parole. Le sue poesie rimangono perciò agglomerati e composizioni che crescono su se stessi con una crescita coerente e finemente letteraria il cui scopo è uno solo, quello solito delle avanguardie poetiche: rompere il linguaggio della comunicazione che è inganno quotidiano e inventare una nuova comunicatività che sia una somma di intense trame intellettuali » (Gilberto Finzi).
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