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Case sicure con il fascicolo di fabbricato
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Case sicure con il fascicolo di fabbricato
L’Ance chiede l’attivazione di questo strumento
per garantire la “buona salute” delle costruzioni
Antonio LOMBARDI
Presidente ANCE Salerno
Il crollo di un'ala di Palazzo Edilizia, uno degli edifici più caratteristici e suggestivi del lungomare salernitano, ha riproposto con forza le tematiche legate alla sicurezza degli edifici: si tratta di aspetti di enorme rilevanza per la città di Salerno, in cui persistono numerosi stabili “a rischio”, dove sarebbe necessario intervenire con lavori di consolidamento e, nel contempo, garantire una “tracciabilità” dei vari interventi eseguiti onde evitare, com'è accaduto per Palazzo Edilizia, che di fronte ad eventi drammatici sia difficile se non impossibile ricostruire con precisione una “mappatura” degli lavori che hanno interessato la costruzione.
Una tale “tracciabilità” dei lavori - l'Ance Salerno lo ha ribadito nei giorni scorsi con forza - può essere assicurata soltanto dal fascicolo di fabbricato: una vera e propria “cartella clinica”, tenuta da un professionista, in cui vengono annotati sistematicamente e cronologicamente tutti i lavori. La Regione Campania aveva optato per l'adozione di un simile strumento con la legge regionale n. 27 del 22 ottobre 2002 che appunto istituiva il “Registro storico-tecnico-urbanistico dei fabbricati ai fini della tutela della pubblica e privata incolumità”. Purtroppo alcune formulazioni della nuova normativa regionale furono ritenute dal Governo non in linea con la legge quadro nazionale e addirittura in contrasto con attribuzioni costituzionali: il conseguente conflitto di competenze che si instaurò dinanzi alla Corte Costituzionale portò all'abrogazione della normativa. Un nuovo Disegno di Legge regionale che recepisce le indicazioni della Presidenza del Consiglio è purtroppo ancora fermo in un cassetto ed è difficile oggi ipotizzare una tempistica per la sua approvazione.
Nella “vacatio” che è scaturita dalla pronuncia della Corte Costituzionale è necessario oggi valutare la situazione con estrema attenzione giacché l'adozione del fascicolo rimane una necessità assolutamente improcrastinabile, come appunto dimostrano i recenti fatti di cronaca. Abbiamo proposto al Comune di Salerno di attivarsi con le varie associazioni di categoria per istituire uno strumento analogo che si ponga a tutela della pubblica e privata incolumità e consenta di intervenire con maggiore tempismo ed efficacia in caso di necessità. Nella città di Salerno è a tutti noto che per svariati stabili del Centro storico s'impongono attente analisi di staticità, ed è altrettanto noto che in più di qualche caso interventi di consolidamento e messa a norma sono assolutamente indifferibili. L'intero fronte del lungomare rappresenta di per sé un'area, se non a rischio, quanto meno da monitorare con grande oculatezza: l'attuale fronte del mare risale al periodo fascista e il regime, nel realizzare alcuni edifici (tra cui anche Palazzo Edilizia) sperimentò alcune tecniche (basti pensare al largo impiego del tufo ed allo scarso utilizzo del cemento armato) che poi ricerche e studi hanno dimostrato inidonee a garantire antisismicità e più in generale staticità delle costruzioni. Per il Comune di Salerno quindi l'attivazione del fascicolo di fabbricato nasce anche da queste necessità incombenti. Certo l'argomento andrebbe normato a livello nazionale e regionale: nelle more però è impensabile non attivarsi per garantire sicurezza ai cittadini. L'hanno fatto del resto anche a Roma, Venezia, Guidonia ed in altre realtà locali. Le attribuzioni in materia sono demandate dall'art. 117 della Costituzione a Stato e Regioni: una concorrenza di attribuzioni che, come in Campania, spesso si traduce in conflitti e approda ad un mero non interventismo o ad intollerabili ritardi.
Un intervento locale può tuttavia configurarsi attraverso la predisposizione di strumenti ed interventi che mettano i proprietari nell'effettiva possibilità di garantire al meglio la propria (e altrui) sicurezza. Il “fascicolo di fabbricato” comunale ovviamente, alla luce delle predette attribuzioni costituzionali e normative, difficilmente potrebbe essere imposto a livello coercitivo: tuttavia è possibile immaginare una serie di agevolazioni ed incentivi tra cui: convenzioni con istituti di credito per abbattere gli interessi sui lavori di consolidamento, ristrutturazione e adeguamento alle normative in materia di sicurezza; promozione delle agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni già esistenti a livello nazionale e loro “rafforzamento” locale con sconti ed esenzioni sull'Irpef comunale e sugli altri tributi locali come Tarsu e Ici; drastica semplificazione delle procedure amministrative, magari attraverso la predisposizione di vere e proprie “corsie preferenziali” per gli interventi ordinari e straordinari in stabili dotati di “fascicolo di fabbricato”.
Il fascicolo di fabbricato immaginato dall'Ance Salerno dovrebbe essere curato da un tecnico abilitato e tenuto d'intesa con l'amministratore condominiale e sarebbe limitato all'identificazione degli edifici, al loro stato ed alle caratteristiche architettoniche, strutturali ed impiantistiche: poche informazioni, ma idonee a fornire un quadro preciso dello “stato di salute” dello stabile. Una cartella clinica a tutela della “salute” del palazzo, di chi vi abita e della comunità cittadina tutta.
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