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  Dicembre 2012

Articoli n° 06
LUGLIO 2007
 


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Relazione programmatica di Agostino Gallozzi

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La Ferrari a Salerno per i suoi 60 anni

Le imprese guardano al futuro con prudenza

Case sicure con il fascicolo di fabbricato

SanitÀ: al via l’accreditamento delle strutture

Salerno Provincia virtuosa per l’energia rinnovabile

Le imprese guardano
al futuro con prudenza

L’indagine congiunturale del sistema economico e produttivo salernitano fotografa un miglioramento in atto
a cura dell’Ufficio Studi di Confindustria Salerno

La ripresa è ancora fragile, condizionata da fattori strutturali che inducono gli industriali salernitani alla prudenza. E, allora, il segmento statistico preferito per indicare lo stato d'animo complessivo è quello della “stazionarietà”. Le cose vanno meglio rispetto a due-tre anni fa, ma ci sono tante problematiche che gravano come una cappa pesantissima sulle imprese. Quali? Basta scorgere l'elenco (ordinato in base alla quantità di risposte fornite) per comprendere che il cambiamento auspicato è difficile da raggiungere: lentezza o “ostruzionismo” burocratico; costi elevati dell'energia; difficile accesso al credito; emergenza rifiuti; gap infrastrutturale e mancanza di una rete operativa di logistica integrata; impossibilità di attrarre capitali esteri; deficit regionale sanitario con conseguente aggravio fiscale.

Andamento nel semestre in corso (1° 2007)
Il primo semestre del 2007 si avvia alla conclusione confermando l'inversione di tendenza positiva emersa a partire dalla seconda metà del 2006. Le percentuali sottolineano - rispetto al 2° semestre 2006 - un incremento della “stazionarietà”, ma nel complesso indicano una ripresa in atto. La produzione è in aumento per il 33,8% del campione intervistato ed è stazionaria per il 53,1%. Diminuisce solo per il 12,3%. Il fatturato totale cresce per il 35,4% ed è stazionario per il 53,1%. Cala per il 10,8%. L'occupazione è stabile per il 61,5% ed in aumento per il 15,4%, scende per il 10,8%. A tale proposito occorre sottolineare che l'indicatore si riferisce all'aspetto quantitativo, comprendendo, anche la variegata gamma di rapporti prevista dalla normativa vigente (incluse le consulenze professionali). Ordini totali in aumento per il 35,4%, stazionari per il 48,5%, in diminuzione per il 14,6%. Scorte stazionarie per il 47,7%; in aumento per il 36,9% ed in calo per il 15,4%.

Previsioni per il semestre futuro (2° 2007)
La “lettura” offerta dagli industriali salernitani dei prossimi 6 mesi lascia emergere la convinzione che il periodo “stazionario” e, quindi, “favorevole” sia destinato a continuare. La produzione è in crescita per il 43,1% del campione e stazionaria per il 53,8%. In calo per il 3,1%. Il fatturato è in aumento per il 35,4% e stazionario per il 53,1%, in diminuzione per il 10,8%. L'occupazione sarà con il segno più per il 40,8% e stazionaria per il 56,9%. Previsione negativa solo per il 3,1%. Ordini in crescita per il 40,8% e stazionari per il 53,8%. In discesa per il 3,1%. Le previsioni complessive per il comparto di appartenenza degli industriali intervistati sono favorevoli per il 43,1% del campione. Il 45,4% preferisce il giudizio di stazionarietà; l'11,5% quello di condizione sfavorevole. Buone le previsioni pure sull'andamento della economia nazionale: favorevole per il 41,5%; stazionaria per il 49,2% e sfavorevole per il 9,2%.
Per i prossimi mesi le strategie contempleranno investimenti su: struttura organizzativa; qualificazione e riqualificazione del personale; capacità produttiva; nuovi prodotti e servizi; rete commerciale; alleanze interaziendali con un occhio attento alle joint venture internazionali.

Rapporto con le Istituzioni
Il giudizio sulle politiche per lo sviluppo attuate da Regione, Provincia e Comuni resta negativo, ma si riduce, rispetto al semestre precedente, in termini percentuali per i Comuni e la Provincia. Aumentano, invece, le critiche alla Regione Campania. Per i Comuni sono inefficaci le azioni a sostegno della crescita economica per il 36,2% del campione; per quanto concerne la Provincia non sortiscono effetti positivi per il 47,7% degli intervistati rispetto al 49,2% del 2° semestre 2006. Aumentano le valutazioni negative sull'operato della Regione con un balzo dal 65,4 all'81,5 %. Le problematiche alle quali gli Enti Locali non hanno saputo dare una risposta adeguata sono: mancata semplificazione burocratica; scarsa attenzione alle esigenze aziendali; carenze infrastrutturali; scarsa collaborazione tra i diversi livelli istituzionali; emergenza rifiuti; deficit della spesa sanitaria con aggravio della fiscalità anche a livello regionale.

Problematiche trascurate dai media
Secondo la maggioranza degli industriali (56,2%) i media locali non riescono ad identificare il quadro concreto nel quale si trovano ad operare le aziende, trascurando problematiche come: rapporto tra banche e imprese; elevato livello di pressione fiscale; legalità; incidenza delle realtà produttive sulle potenzialità di crescita del benessere del territorio; scarsa competenza della classe politica locale.
Potenziale d'innovazione delle imprese
Il binomio ricerca/innovazione tecnologica e sviluppo delle imprese resta uno dei gap difficili da colmare in provincia di Salerno. Eppure gli industriali riconoscono che aumentare la capacità innovativa consentirebbe di entrare in nuovi mercati geografici o di prodotto; migliorare l'organizzazione e l'efficienza interna; mantenere o migliorare posizioni di mercato.
Per attuare progetti di innovazione tecnologica le imprese negli ultimi mesi hanno attinto a finanziamenti interni; credito ordinario a tasso di mercato; finanziamento pubblico a fondo perduto; credito d'imposta. Insomma, siamo ancora lontani da iniziative in grado di incidere realmente sul tasso di innovazione.

L'analisi si basa su fonti e dati aggiornati al 28.5.2007

HANNO DETTO

Andrea Prete, past president Confindustria Salerno

«Il secondo rapporto dell'Ufficio Studi della nostra Associazione conferma che l'economia provinciale vive un periodo di ripresa, sebbene l'elemento più caratterizzante delle risposte fornite sia la “stazionarietà”. Essere “stazionari” significa che anche la provincia di Salerno sta provando ad agganciarsi alla ripresa che investe l'area Ue. Permangono, però, una serie di fattori che non consentono di valutare con ottimismo lo scenario a breve e medio termine. L'indicatore relativo alle principali problematiche affrontate negli ultimi mesi dalle aziende ben sintetizza il contesto di riferimento: “ostruzionismo” burocratico; costi elevati dell'energia; difficoltà di accesso al credito si incrociano con le mancate risposte attribuite delle Istituzioni locali. Se poi aggiungiamo i problemi che gli imprenditori ritengono frequentemente trascurati dal circuito mediatico, lo scenario è completo: legalità; poca competenza della classe politica locale; degrado ambientale. In un mare di problemi, intanto, le imprese vanno avanti. Provano a fare da sole, sapendo, però, bene che non può bastare».

Pasquale Persico, Direttore Dip. Scienze Economiche e Statistiche dell'Università degli Studi di Salerno

«La prudenza degli industriali è il sintomo di una situazione che resta difficile soprattutto perché non si intravede all'orizzonte il tentativo di mettere mano a politiche di sistema. A strumenti, cioè, che prendano in seria considerazione la domanda di competitività del mondo produttivo. Competitività significa prima di tutto creare le condizioni preliminari per il decollo degli investimenti: non è una questione di disponibilità finanziarie. Né di agevolazioni. Ma ciò che emerge con chiarezza dalle risposte degli industriali salernitani è la più totale distonia tra politiche pubbliche per le imprese e processi reali di posizionamento delle aziende sui mercati interni ed esteri. Ulteriore elemento di valutazione in negativo arriva dalle considerazioni sull'operato degli Enti Locali e della Regione proprio in tema di politiche di sviluppo: l'indice è negativo in forma crescente quanto più ci si allontana dai territori. La distanza dai sistemi locali è causa di una visione che nella pratica effettiva non ha prodotto nulla di positivo per le imprese e per le comunità amministrate».

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