Emergenza rifiuti:
le proposte degli imprenditori alle istituzioni
Trasformare i rifiuti
in ricchezza e lavoro
Incontro con il nuovo prefetto
di Avellino per esaminare
i “punti d’allarme” per l’Irpinia
Trasformare i rifiuti
in ricchezza e lavoro
Emilio De Vizia, amministratore della De Vizia Transfer, illustra come il problema è stato risolto in molte città d’Italia, con impianti moderni che producono anche
energia elettrica e termica da fonti rinnovabili
Filomena LABRUNA
Ci sono paesi in cui i rifiuti non solo non rappresentano un'emergenza, ma costituiscono anche fonte di ricchezza e lavoro. Non sono paesi lontani anni luce. Alcuni sono in Italia. Ed è proprio un'azienda irpina a trasferire le tecnologie e gli impianti indispensabili a trasformare i rifiuti in un'opportunità per il territorio. La De Vizia Transfer è un nome conosciuto in Irpinia, in Campania, in Italia, in Europa. Un gruppo imprenditoriale competitivo che si occupa di montaggi e gestione di impianti industriali, in particolare per lo smaltimento rifiuti, oltre che di servizi di igiene urbana.
Un gruppo che ha creduto e investito in questo settore fino a diventarne azienda leader a livello nazionale. Per l'amministratore Emilio De Vizia, l'emergenza in Campania può essere superata.
Le strade sono invase dall'immondizia. Da cittadino e da imprenditore specializzato in questo settore, quali sono le sue valutazioni?
Provo innanzitutto una grande rabbia per lo spettacolo vergognoso cui da anni siamo costretti ad assistere. É una particolarità tutta campana. È l'unica regione con le strade sommerse dai rifiuti ma non l'unica commissariata. Non credo che ci sia stata finora una reale e concreta volontà di dare un taglio al passato. Si cercano solo e soltanto soluzioni tampone che possono alleviare, ma non risolvere il problema. Manca il "destino" dei rifiuti. La Campania ha inaugurato la stagione degli impianti intermedi. I rifiuti vengono stoccati a terra e mandati in giro per il mondo, con un notevolissimo aggravio di costi. Eppure, per invertire la rotta non bisogna inventare nulla, né seguire percorsi difficili. Si può uscire fuori da questo tunnel, innanzitutto se c'è la volontà di farlo. Esistono impianti che possono risolvere in maniera definitiva il problema e che in molti paesi si trovano a poche migliaia di metri dai centri abitati.
Si riferisce ai termovalorizzatori?
Certo, così come anche indicato dal nostro Presidente Sarno, in molte città d’Italia, per non parlare dell’Europa, hanno risolto il problema rifiuti. Non creano problemi dal punto di vista dell'impatto ambientale. Il malumore delle popolazioni può essere compreso, ma non deve diventare ostacolo alla risoluzione di un problema che non può esistere, in questa drammaticità, in un paese civile. Senza considerare che un impianto medio, con un investimento di 150-200 milioni di euro, dà lavoro diretto ed indiretto ad oltre 200 persone. E senza soffermarsi sulla produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili. La tecnologia ha compiuto grandi passi in avanti anche in questo settore. La De Vizia Transfer segue ogni nuova strategia di sviluppo, per ampliare le proprie possibilità operative.
L'attività della De Vizia, azienda associata a Confindustria Avellino, va quindi oltre il settore dei rifiuti e dell'igiene urbana?
L'azienda si è costituita a Torino all'inizio degli anni settanta ed attualmente ha un capitale sociale pari a 12.852.216 di euro. Con l'impiego del parco gru, di mezzi ed attrezzature moderne (oltre 900 unità con valore di più 100 milioni di euro) che rendono la De Vizia Transfer una delle aziende più rinomate in campo europeo tra quelle di settore, nell'ambito di un sempre più consolidato rapporto di partnership con Fiat Auto, eseguiamo autonomamente ed in partecipazione con grossi partners industriali a livello mondiale (tra i quali l'olandese Mammoeth) servizi di notevole complessità e pregio tecnico, tra i quali il montaggio di strutture, macchine ed attrezzature di tanti stabilimenti come la Sata di San Nicola di Melfi, la Fma di Pratola Serra, la Fiat di Termini Imerese, Fiat Auto di Pomigliano d'Arco, Fiat Auto di Piedimonte San Germano, l'Iveco di Flumeri, la Sevel di Atessa. Anche per conto delle Ferrovie dello Stato effettuiamo prestazioni di montaggio nell'ambito delle attività impiantistiche, relative al raddoppio della linea ferroviaria Bari-Taranto e nell'ambito della linea veloce Napoli-Roma. Per la Pirelli, invece, abbiamo realizzato l'installazione completa dello stabilimento di Battipaglia per la produzione di fibre ottiche. Infine, con l'Enel abbiamo partecipato al montaggio delle centrali elettriche di Trino Vercellese, Tavazzano, Rossano Calabro, Montalto di Castro.
Ci sono nuovi programmi di investimento? Punterete, ovviamente, sui montaggi industriali per lo smaltimento dei rifiuti?
Senza dubbio è il settore che riguarda i temi di maggiore attualità, quello relativo allo smaltimento dei rifiuti. Abbiamo realizzato e gestiamo già degli impianti in Friuli Venezia Giulia e in Veneto. Unitamente alla Urbaser S.A, di Madrid (Gruppo ACS) abbiamo proposto alla Regione Autonoma della Sardegna la progettazione, costruzione e gestione di una centrale termica integrata da finanziare con capitali privati, per un importo complessivo di 260 milioni di euro, mediante termovalorizzazione dei rifiuti.
Come siete organizzati, considerando che le vostre attività sono dislocate in tante città, italiane ed estere?
Abbiamo effettuato investimenti in direzione di una localizzazione impiantistica che consente la migliore mobilità interaziendale, in termini di risorse umane e tecniche. Ci avvaliamo di unità produttive, i cosiddetti cantieri, strategicamente dislocati sul territorio, che consentono da un lato la corretta gestione dell'ingente parco macchine aziendale e dall'altra la migliore gestione amministrativa, operativa e commerciale delle commesse per venire incontro alle esigenze della clientela.
Dove sono le principali unità produttive della De Vizia Transfer?
Torino, Avellino, Pomigliano D'Arco, Castelfranco Veneto, Udine, Cagliari, Olbia, Melfi e molti altri centri. Possiamo contare complessivamente su un organico composto da circa 1.500 unità.
Siete presenti, anche con proposte, nel difficile settore Ambiente della Regione Campania?
Noi siamo presenti in tutte le iniziative rilevanti nel settore ambiente che interessano il territorio della regione ai più diversi livelli e, a tale proposito, intratteniamo rapporti con tutti gli organi centrali e periferici del Ministero dell'Ambiente e dei governi locali, non escluso quelli che detengono poteri commissariali o che hanno detenuto e detengono i poteri speciali per l'emergenza rifiuti nella nostra regione. Abbiamo già all'epoca partecipato alla gara della regione per il sistema impiantistico in RTI con Ansaldo, ove la nostra proposta tecnico-progettuale ottenne la migliore valutazione della commissione di gara. Ad oggi in Campania, tra i lavori principali, stiamo realizzando l'appalto della bonifica e ripristino ambientale dell'area ex stabilimento Italsider di Bagnoli, la più significativa nel piano di interesse nazionale, ed i lavori di bonifica degli arenili della spiaggia di Coroglio a Napoli per valore complessivo di oltre 70 milioni di euro. Abbiamo esaminato con attenzione e con particolare interesse la situazione determinatasi nella Regione Campania a seguito dell'emergenza che caratterizza il settore dello smaltimento dei rifiuti. Le nostre analisi si sono indirizzate, in particolar modo, alla valutazione preliminare della situazione esistente e delle possibili soluzioni tecnico-operative perseguibili. Abbiamo manifestato agli Enti competenti la disponibilità ad individuare ed a ricercare risposte tecnico-organizzative sul tema dell'emergenza rifiuti in Campania.
Programmi futuri?
Tra le attività future di breve-medio periodo sono previsti programmi di realizzazione e gestione degli impianti di trattamento delle diverse tipologie di rifiuti compresi quelli di origine industriale con relativo trasporto ed a supporto di cicli integrati di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Guardiamo avanti con fiducia, nell'attesa della completa liberalizzazione della normativa, che allargherà le possibilità operative in un settore ancora oggi troppo legato al monopolio pubblico. |