Uso strategico dei diritti di proprietà industriale
Uso strategico dei diritti di proprietà industriale Maria Antonietta RICCIARDI
Per competere sui mercati internazionali occorre innovare e tutelare il sapere,
i prodotti, la tecnologia Avvalersi del sistema dei diritti di proprietà industriale significa difendere e migliorare le proprie attività
Parlare oggi di processi di internazionalizzazione significa mettere in evidenza la necessità di definire nuovi approcci con cui caratterizzare la presenza dei prodotti nazionali sui mercati esteri. La liberalizzazione dei mercati internazionali fa riemergere con forza la necessità per le imprese di puntare su nuovi e maggiormente difendibili vantaggi competitivi che siano in grado di contrastare vecchi e, soprattutto, nuovi concorrenti.
Infatti, l'erosione dei vantaggi competitivi delle produzioni Made in Italy nei settori tradizionali e la presenza ancora limitata nei settori high-tech e nelle nicchie di mercato ad alto valore aggiunto (Rapporto Unioncamere 2005-III Giornata dell'Economia), rischia di aggravare la perdita di quote di mercato estero da parte dell'industria nazionale. L'Italia può sfuggire in parte alla concorrenza dei Paesi a basso costo del lavoro grazie al livello qualitativo delle proprie produzioni e l'innovazione è uno degli strumenti essenziali che permette ai Paesi avanzati, e al nostro in particolare, di migliorare la qualità dei propri prodotti e di differenziare la propria offerta, riposizionandola nello scenario competitivo internazionale. Già nel 2004 una significativa verifica empirica di tali assunti emergeva dal Rapporto Banca Intesa-Prometeia effettuato su un campione di 3.500 imprese, mettendo in evidenza una correlazione diretta tra la capacità di innovazione dell'impresa e la conquista di clienti esteri.
Una definizione di innovazione la descrive come «discontinuità nella conoscenza e nel saper fare che genera nuovi prodotti e/o un sensibile aumento di produttività». L'innovazione assume, quindi, un ruolo centrale per la competitività e la crescita delle imprese, ponendo l'accento su un rafforzato legame tra il mondo della ricerca e quello dell'industria e portando in primo piano le tematiche collegate al trasferimento tecnologico in quanto processo articolato in più fasi che permette di individuare e accrescere il valore aggiunto dell'offerta scientifica, aumentare la fruibilità delle competenze e promuovere i prodotti della ricerca verso le applicazioni e i mercati su cui viene massimizzato l'impatto innovativo.
L'output del processo si concretizzerà, pertanto, nel miglioramento delle performance aziendali sul mercato, creando le condizioni necessarie a competere in maniera più efficace nel contesto globale. Il ruolo di soggetti istituzionalmente preposti a svolgere azioni di trasferimento tecnologico, come i Parchi Scientifici e Tecnologici, si palesa, pertanto, in maniera evidente, contribuendo a far emergere il potenziale innovativo delle imprese.
Nell'attivazione di processi di innovazione è necessario dare il giusto peso alla valorizzazione e alla tutela della proprietà intellettuale.
Sempre più asfissiate dal problema delle imitazioni e delle contraffazioni, le aziende affrontano la tutela della proprietà intellettuale con un approccio patologico, secondo il quale l'utilizzo delle privative industriali è percepito unicamente da una prospettiva di lotta alla contraffazione.
Un'impresa che vuol fare dell'innovazione la strada per affrontare con successo l'aspro confronto sul mercato internazionale deve guardare alla tutela della proprietà intellettuale con un approccio strategico, facendo di tale sistema uno strumento cruciale per sostenere il proprio sviluppo commerciale. Un utilizzo strategico dei diritti di proprietà industriale (DPI) può, infatti, creare per l'impresa una posizione di monopolio nell'ambito di uno specifico mercato (o di una nicchia di esso), può essere fonte di nuove entrate (grazie ad accordi per la cessione, per lo sfruttamento, licenze, royalties, ecc.) o può essere un valido strumento finanziario in quanto i DPI possono essere valutati come parte del patrimonio imprenditoriale.
Avvalersi del sistema dei diritti di proprietà industriale significa tutelare il proprio sapere, i propri prodotti, la propria tecnologia, serve a battere la concorrenza e ad evitare che altri si affrettino a copiare quanto si è creato, ma significa anche utilizzare la conoscenza e la tecnologia altrui come base per ulteriori innovazioni o come elemento per migliorare la propria attività imprenditoriale.
Generalmente l'impresa non tutela in maniera efficace i propri diritti di proprietà industriale né è sufficientemente diffuso l'utilizzo dei DPI altrui. Ciò è sintomatico di una cultura dell'innovazione ancora inadeguata, in particolare per affrontare con successo le nuove sfide competitive.
Su queste tematiche il Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne della Campania S.C.p.A. sta collaborando con il Dipartimento di Studi e Ricerche Aziendali dell'Università degli Studi di Salerno e Intertrade, l'Azienda speciale per l'Internazionalizzazione della C.C.I.A.A. di Salerno nell'ambito delle attività del progetto P.I.T.A. - Proteggere l'Idea Tutelare il patrimonio Aziendale (per
maggiori informazioni sul progetto: http://www.distra.unisa.it/PITA/homepage.htm).
Tra le azioni previste, saranno realizzate nel prossimo mese di luglio due Sessioni Tecniche che affronteranno tematiche di rilievo per le imprese che hanno, o che intendano, affrontare strategie di internazionalizzazione, laddove affrontare un processo di internazionalizzazione significa spostare l'attenzione dalle attività di esportazione e importazione alla presenza delle produzioni delle imprese su territori stranieri. Nelle due Sessioni Tecniche verranno trattati, pertanto, altrettanti argomenti di tipo pratico collegati a due risvolti strategici per i processi di internazionalizzazione: i diritti di proprietà intellettuale come elemento su cui fondare strategie di sviluppo competitivo e gli investimenti all'estero delle imprese. Più in particolare, una prima sessione tecnica avrà ad oggetto l'approfondimento del sistema dei brevetti affrontando le metodologie per la registrazione di un brevetto, e la seconda, sarà orientata ad accompagnare l'impresa nella delocalizzazione produttiva all'estero. La partecipazione è aperta alle imprese locali.
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