di Raffaella Venerando
GDO e produttori della filiera agricola: si cambiano le REGOLE Senesi: «L'EXPORT ci salverÀ»
Pancrazio: «Bene il riequilibrio nella FILIERA, ma con riserva»
GDO e produttori della filiera agricola: si cambiano le REGOLE
Dal 24 gennaio 2012 basta con i pagamenti in ritardo. Il limite massimo sarà di 60 giorni
Una vera e propria svolta quella che ha coinvolto il comparto alimentare a inizio 2012. Dal 24 gennaio, infatti, è entrato in vigore il decreto‑ legge n°1/2012, meglio noto come il Decreto Liberalizzazioni, che ‑ se appro‑ vato ‑ all'articolo 62 potrebbe imporre agli esercizi della Grande Distribuzione di pagare i produttori entro 60 giorni dalla data di consegna delle derrate agro‑alimentari (giorni che scendono a 30 per i prodotti deperibili) o dalla data di emissione della fattura.
Ma non solo. Il decreto obbliga inoltre a formalizzare per iscritto le intese tra le parti, al fine anche di evitare il cristallizzarsi di pras‑ si commerciali inique e poco leali che, troppo spesso, finiscono con il viziare la relazione fornitore‑cliente. Le nuove regole varranno sia per gli accordi sotto‑ scritti a partire dal 24 gennaio 2012, sia per quelli che ‑ attualmente già in corso ‑ contemplano clausole che fissavano scadenze di pagamento maggiori di queste sopraggiunte.
Il provvedimento normativo interessa e coinvolge l'intera filiera agro‑alimentare, comprese la vendita all'ingrosso, i mercati e il canale HoReCa (Hotel, Restaurant, Catering).
Il controllo dell'osservanza delle nuove regole spetterà all'Autorità garante per la concorrenza e il mercato (Antitrust) che potrà effettuare verifiche in tal senso anche autonomamente comminando sanzioni amministrative per chi non si attiene alle nuove regole che andranno dai 500 ai 500.000 euro. Attualmente, il Decreto Liberalizzazioni è al vaglio del Senato per la sua conversione in legge che dovrà avvenire entro 60 giorni, e lungo il suo iter già sta incontrando numerose e compatte resistenze non solo da parte della Grande Distribuzione Organizzata che, addirittura, lo taccia di incostituzionalità.
Per meglio fare chiarezza sul tema, abbiamo raccolto le posizioni di due rappresentanti del comparto alimentare: Francesco Senesi, presidente Gruppo Alimentare di Confindustria Salerno e Annibale Pancrazio, presidente Anicav. |