di Raffaella Venerando
GDO e produttori della filiera agricola: si cambiano le REGOLE
Senesi: «L'EXPORT ci salverÀ»
Pancrazio: «Bene il riequilibrio nella FILIERA, ma con riserva»
Senesi: «L'EXPORT ci salverÀ»
Se venisse approvato, l'articolo 62 del Decreto Liberalizzazioni comporterebbe una maggiore equità nei reciproci rapporti commerciali tra le 100.000 imprese agricole, le 6.500 industrie alimentari e gli attori della distribuzione moderna
Francesco Senesi
Presidente Gruppo Alimentare Confindustria Salerno
Presidente Senesi, che momento vivono le imprese alimentari salernitane?
Le aziende del comparto alimentare della nostra provincia vivono il momento che, purtroppo, caratterizza tutti i comparti produttivi.
Attraversiamo una crisi economica e finanziaria che frena i percorsi di crescita, comprime naturalmente gli investimenti, limita la liquidità delle aziende e, di conseguenza, pone non pochi problemi di gestione sia nel breve che nel medio termine. É chiaro che le imprese stanno reagendo puntando ad ottimizzare i costi e, soprattutto, sforzandosi di trovare nuovi mercati o di ampliare la propria presenza sui mercati esteri già consolidati. Insomma, è sull'export che l'agroalimentare, come da tradizione, ritiene di fondare la propria strategia anti‑crisi.
L'articolo 62 del Decreto Liberalizzazioni potrebbe segnare un punto importante in favore delle PMI del settore alimentare. Vuole spiegarci in maniera dettagliata perché?
Riteniamo che nell'articolo 62 siano contenute norme che dovranno portare maggiore equità nei reciproci rapporti commerciali tra le 100.000 imprese agricole, le 6.500 industrie alimentari e gli attori della distribuzione moderna.
Si tratta di principi strutturati per favorire la libera concorrenza e il mercato: in questo modo si concretizza principalmente un vantaggio per il consumatore, ma, nello stesso tempo, aumenta il grado di tutela per le migliaia di piccole e medie imprese
associate al sistema confindustriale nelle relazioni con la grande distribuzione.
Se prendiamo in considerazione la necessità di riequilibrare questo rapporto, è senza dubbio un passo in avanti importante in una logica di crescita complessiva della filiera agroalimentare.
Non possiamo che condividere la posizione assunta nei giorni scorsi da Federalimentare.
Se l'approvazione di quest'articolo è davvero un passo in avanti positivo perchè rafforzerebbe il concetto di filiera per il comparto, Confindustria si sta muovendo per la sua difesa?
Il tema del rafforzamento dei percorsi di filiera è al centro dell'attenzione di Confindustria Salerno, come ha peraltro ribadito recentemente il presidente Mauro Maccauro.
Come Gruppo Alimentare della nostra Territoriale abbiamo già avviato un articolato confronto al nostro interno con l'obiettivo di arrivare al più presto all'attivazione di iniziative condivise con tutti gli attori della filiera. Ragionare in un'ottica di sistema, dal nostro punto di vista, significa lavorare al raggiungimento di alcuni obiettivi prioritari: favorire l'aggregazione del tessuto produttivo eccessivamente polverizzato, implementare la capacità di impatto sui mercati internazionali, avere maggiore ascolto nelle relazioni con il circuito del credito, mettere in campo azioni di marketing coordinato più incisive, usufruire di margini di trattativa con la grande distribuzione maggiori rispetto a quelli attuali.
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