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  Dicembre 2012

Articoli n° 04
MAGGIO 2011
 
UNIONE Industriali DI napoli - Home Page
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Restauro DONNA CERULA: premiato il Gruppo Giovani Imprenditori

PERCHÈ NAPOLI puÒ ripartire dal mare

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PERCHÈ NAPOLI puÒ ripartire dal mare

Le prospettive dell'azienda porto e dei trasporti marittimi in un intervento del Presidente dell'Unione Industriali, Paolo Graziano

di Bruno Bisogni


Uno scorcio del porto di Napoli

Pubblichiamo di seguito una sintesi dell'intervento del Presidente dell'Unione Industriali di Napoli, Paolo Graziano, all'incontro dibattito "Napoli riparte dal mare", svoltosi presso la Stazione Marittima di Napoli lo scorso 6 aprile.
Il Porto di Napoli, con i suoi circa diecimila occupati, è la principale azienda della città.
A Napoli e provincia è presente circa il 12% delle imprese di trasporto marittimo nazionali. L'Italia, grande importatore di materie prime ed esportatore di manufatti, secondo un'indagine della Camera di Commercio di Milano, utilizza il trasporto via mare per il 56% del commercio estero ed è al primo posto nell'interscambio europeo via mare con le altre grandi aree mondiali. Le nuove correnti di traffico planetario, al di là di drammatiche situazioni contingenti destinate a essere superate con l'evolversi dei conflitti in atto, fanno registrare un incremento dei traffici Nord‑Sud.
In tale scenario a livello locale in Italia si riscontra un aumento degli investimenti armatoriali per naviglio specializzato e una crescente attenzione per i porti destinati a servire questo tipo di traffici, quindi in particolare quelli del Mezzogiorno.
In un simile scenario, Napoli può fondare sul porto una parte rilevante delle sue aspettative di rilancio economico e sociale. Lo scalo di Napoli, in particolare, occupa anche la terza posizione in Italia per traffico crocieristico, con oltre un milione di passeggeri.
É un dato che può ulteriormente crescere. Fondamentale tuttavia è assicurare agli attuali visitatori condizioni che li spingano ad apprezzare il contesto cittadino migliorando la fruibilità del territorio. L'inaugurazione di uno Shopping Center nella Stazione Marittima è un evento che va in questa direzione.
Bisogna ovviamente fare di più. Occorre aprire il porto alla città, superando una barriera che impedisce tra l'altro di svilupparne adeguatamente le potenzialità. Sono tante le iniziative che si possono ipotizzare al riguardo.
Ne indico una in particolare: creare un polo dell'artigianato che sia contiguo all'area portuale. Dall'oreficeria e alla gioielleria, ai pastorai e ai liutai, sono tante le espressioni di creatività artigianale che Napoli può vantare, ricche di una tradizione secolare. Pensiamo a una cittadella dell'artigianato, dove magari i crocieristi e i turisti in genere possano passeggiare osservando da vicino, in laboratori aperti, i maestri artigiani alle prese con le loro lavorazioni.
Non si tratta solo di accrescere la spesa media del turista. Si tratta di fidelizzarlo, aumentare il suo legame emozionale‑affettivo con una città unica al mondo, farlo diventare il miglior testimonial di una esperienza esclusiva, da ripetere personalmente o da suggerire a familiari e conoscenti.

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