ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli n° 04
MAGGIO 2011
 
FINISTERRE - Home Page

di Alfonso Amendola Dip. di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione, Università di Salerno - Direttore Artistico "Mediateca MARTE"




Non io di Beckett. Tra video e poesia

Matilde De Feo

Scritto da Samuel Beckett nel 1972 "Not I" (conosciuto anche con il titolo generico di "Bocca"), è un monologo nevrotico e torrentizio, un flusso di coscienza sincopato, un fiume di parole pronunciato dall'unico e bizzarro personaggio di questa breve, intensissima, piece: Bocca (una significativa sineddoche contro il silenzio di un'intera esistenza). In scena sagomata solo una bocca, e il suo delirio, il tentativo poi fallito di ricostruire attraverso la riscoperta della parola, l'esistenza di una donna sola, abbandonata dai genitori, senza affetto né amore, "muta, praticamente per tutti i suoi giorni".
Il monologo scritto in terza persona esprime l'instabile percezione che la donna/bocca possiede di se stessa, il tentativo di stabilire un contatto, e il fallimento che si rivela come negazione della propria coscienza.
Il tentativo di Bocca, dopo la scoperta della parola, è quello di mettere assieme i pezzi di un'esistenza, attraverso una goccia, il riflesso mancato di se stessa.
Dentro questo perfetto "dramaticule" ritroviamo una tensione sperimentale e visionaria che più volte è stata raccontata e reinventata.
Infatti, la bocca dell'universo beckettiano come unico elemento scenico sarà una sfida raccolta più volte da numerose attrici: dalla prima messa in scena voluta da Jessica Tandy (interprete al Festival di New York nel 1973) alla monologhista Billie Whitelaw (che dichiarerà in un'intervista «Con Non io sperimentai un terribile grido interiore, come cadere a testa indietro nell'inferno») fino ad arrivare alla bocca interpretata da Carla Tatò con la regia di Carlo Quartucci (che volle definire "Non Io" come una «tragedia contemporanea spasmodica»).
Quest'ardita sperimentazione della trovata scenica di Bocca viene realizzata nel periodo delle floride produzioni radio-televisive di Beckett; infatti l'essenzialità sul palcoscenico di Bocca e null'altro, sembra rimandare all'utilizzo del primissimo piano (quanto mai insolito ed estraneo ai criteri comunicativi teatrali tradizionali) e che sembra guardare alle contaminazioni cinematografiche ed audiovisive. E proprio seguendo questa lineare il gruppo di sperimentazione vidoeteatrale Mald'è, guidato da Matilde De Feo, ha firmato una pluripremiata versione cinematografica di "Not I".

Not I

Ulteriore sfida questa scelta dei Mald'è facitori di un lavoro dove il torrente estremo delle parole (e della "saturazione della parola") perfettamente combacia con la prova d'attore, un monologo che è anche un banco di prova per estremizzare le scelte del lavoro sceno-tecnologico contemporaneo.
Scrivono i Mald'è: «C'interessava mettere a confronto l'ipotesi di una regia teatrale (la lettura di un testo drammaturgico) utilizzando lo strumento tecnologico, cercando di mediare, di portare nel video qualcosa di propriamente teatrale e viceversa».
Un lavoro che parte dalla bocca e gradualmente si sposta verso i temi della voce, del corpo mancato, del frastuono, del transito, del trauma, del silenzio e del racconto estremo. Una dinamica sulla tensione fatale della foné e sulla fisicità del sentire, un racconto sulla vita e sulla morte. Una bocca dove precipita l'intera opera beckettiana per risorgere ancor più forte, vivida e lucidamente contemporanea.

Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Maggio - 2.998 Kb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it