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SALUTE
I NUMERI del diabete
Dal 2000 al 2010 la prevalenza di persone affette da questa patologia è passata dal 3,7 al 4,9%; ciò vuol dire che oggi ci sono quasi un milione di diabetici in più
di Giuseppe Fatati Presidente Fondazione Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica
Le patologie croniche non comunicabili rappresentano una delle sfide più impegnative per i sistemi sanitari, sia nei paesi industrializzati sia in quelli in via di sviluppo in considerazione della loro crescita esponenziale. Esempio tipico è il diabete: si prevede che le persone affette da tale patologia nel mondo cresceranno dai 171 milioni stimati nell'anno 2000 ai 366 milioni nel 2030, tanto che l'ONU ha definito il diabete un grave problema di sanità pubblica per il pianeta.
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta a un'alterata quantità o funzione dell'insulina. L'insulina è l'ormone, prodotto dal pancreas, che consente al glucosio l'ingresso nelle cellule e il suo conseguente utilizzo come fonte energetica.
Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio nel circolo sanguigno tende a salire.
Il diabete tipo 2 è la forma più comune e rappresenta circa il 90% dei casi.
La causa è ancora ignota, anche se è certo che il pancreas, almeno inizialmente, è in grado di produrre insulina, ma le cellule dell'organismo non riescono a utilizzarla correttamente. In genere, si manifesta dopo i 30-40 anni e numerosi fattori di rischio sono stati riconosciuti e associati alla sua insorgenza.
Tra questi: la familiarità, lo scarso esercizio fisico, il sovrappeso e l'appartenenza ad alcune etnie.
Circa il 40% dei diabetici di tipo 2 ha parenti di primo grado (genitori, fratelli) affetti dalla stessa malattia, mentre nei gemelli monozigoti la concordanza della malattia si avvicina al 100%, suggerendo una forte componente ereditaria.
Il dato preoccupante è che nel mondo occidentale vengono sempre più spesso descritti casi anche in adolescenti e giovani adulti. Ogni anno l'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)
effettua un monitoraggio sullo stato di salute della popolazione e alcuni comportamenti sanitari e stili di vita. I dati riportati nell'annuario statistico ISTAT 2010 indicano che è diabetico il 4,9% degli italiani (5,2% delle donne e 4,5 % degli uomini), pari a circa 2.960.000 persone. La prevalenza del diabete aumenta con l'età fino a raggiungere il 13% nella fascia di età fra i 65 e i 74 anni e il 19,8% nelle persone con età uguale o superiore ai 75 anni. Non si può fare a meno di notare che, nell'arco di soli 10 anni, dal 2000 al 2010, la prevalenza sia cresciuta dal 3,7 al 4,9%; per essere pratici ci sono oggi quasi un milione di diabetici in più. Per quanto riguarda la distribuzione geografica, la prevalenza è più alta nel Sud e nelle Isole, con un valore del 5,6%, seguita dal Centro con il 4,8% e dal Nord con il 4,4%.
Alla base di tale fenomeno possono essere ipotizzate due cause principali: l'invecchiamento ed il progressivo aumento di peso della popolazione Italiana legato alla progressiva riduzione dell'attività fisica ed al cambiamento delle abitudini alimentari. Oltre a ridurre l'aspettativa di vita di 5-10 anni, il diabete è responsabile di complicanze serie e invalidanti che hanno anche un peso economico di grande rilevanza: 2.600 euro è il costo annuo sostenuto dal Sistema Sanitario italiano per ogni cittadino con diabete, più del doppio rispetto a chi non soffre di questa malattia.
A contribuirvi non è tanto la quota per i farmaci antidiabetici, che incide solo per il 7% sui 9,22 miliardi di euro spesi annualmente (1,05 milioni l'ora), quanto il peso del ricovero ospedaliero e delle cure ambulatoriali (68%) e quello dei trattamenti che si rendono necessari a causa proprio delle complicanze (25%) quali malattie cardiovascolari, neuropatia, retinopatia e insufficienza renale. |
