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"OBIETTIVO SICUREZZA PARTECIPATA". Il neo Comandante provinciale dei Carabinieri chiama a raccolta le forze sane del territorio
di Filomena Labruna
"OBIETTIVO SICUREZZA PARTECIPATA". Il neo Comandante provinciale dei Carabinieri chiama a raccolta le forze sane del territorio
Il colonnello Giovanni Adinolfi garantisce vicinanza al mondo imprenditoriale, attraverso un contatto costante e un rapporto collaborativo per contrastare la criminalità organizzata
Giovanni Adinolfi, neo Comandante provinciale dei Carabinieri
Contatto diretto e collaborazione costante con i cittadini per contrastare la criminalità organizzata. Il neo comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Giovanni Adinolfi, che vanta nel suo curriculum significative esperienze professionali nel settore investigativo, avendo contrastato con efficacia per oltre sette anni le dinamiche criminali di "cosa nostra" e delle consorterie mafiose del trapanese e del palermitano, ha avviato una capillare ed incisiva attività di controllo sul territorio e annuncia che «metterà insieme le energie di tutte le forze sane del territorio per realizzare una sicurezza partecipata».
Quale impressione ha maturato nei primi giorni di lavoro in Irpinia?
I primi giorni di assunzione del Comando Provinciale mi sono serviti per incontrare le autorità, per conoscere il personale del mio comando, delle sei compagnie e delle 68 stazioni. In sostanza per prendere conoscenza delle attività in corso. Complessivamente è emerso un quadro molto positivo della situazione del territorio, con riferimento ai problemi di ordine e sicurezza pubblica, anche per l'incisiva azione di controllo svolta dalle stazioni dei Carabinieri in modo capillare in tutta la provincia, attraverso un costante rapporto con i cittadini.
Come intende affrontare i problemi legati alle situazioni di potenziale instabilità sociale, cassa integrazione, vertenze, scioperi?
Ritengo che si debbano valorizzare le fasi di contatto con il mondo del lavoro. La condotta dei miei carabinieri deve essere attenta e sollecita. Questo è il vero segnale di efficienza. Come far aumentare negli imprenditori la percezione della sicurezza? Dobbiamo mettere in campo un'azione investigativa sempre più incisiva e conseguire risultati operativi concreti, alimentando la fiducia nell'operato dell'Arma, rimuovendo l'errata convinzione dell'inerzia delle istituzioni. In questo contesto la comunicazione è fondamentale. Bisogna attuare la prevenzione e la comunicazione di tematiche relative a potenziali minacce alle imprese, l'estorsione, il furto, la truffa, il riciclaggio e l'usura.
Conoscere il fenomeno, illustrando la legislazione in vigore e spiegando come difendersi da eventuali attacchi della criminalità. Nel sito dell'arma www.carabinieri.it vi è un operatore virtuale che risponde alle domande nei diversi settori. Insomma un'azione di comando che diffonda la cultura della prossimità. Conoscersi e stabilire contatti con il mondo degli imprenditori, migliorando la connessione diretta tra le imprese e l'Arma dei carabinieri che già esiste e va incoraggiata di volta in volta.
Quale appello si sente di rivolgere per abbattere i muri omertosi e dare il via ad una partecipazione collettiva al lavoro delle forze dell'ordine?
Per migliorare la sicurezza dei cittadini occorre lo sforzo congiunto di tutte le forze sane e delle componenti sociali di questa meravigliosa provincia (sicurezza integrata). É necessario, inoltre, mettere insieme tutte le energie al fine di ottenere risultati per la legalità. "Sicurezza partecipata" significa partecipazione di tutti con risultati premianti per tutti. |