PRESTIGIACOMO: «Mettiamo al centro l'ambiente per dare un futuro all'Italia»
Basta sconti per chi commette crimini ambientali. La linea del Ministero con i criminali che saccheggiano l'ambiente è una sola: tolleranza zero
di Raffaella Venerando
Stefania Prestigiacomo, Ministro dell'Ambiente
Ministro Prestigiacomo, l'economia verde può essere la "'chiave"
per uscire dalla stagnazione economica e rilanciare la crescita?
Lo sviluppo sostenibile è la prospettiva del futuro, e non soltanto per il nostro Paese. La green economy è l'unico modello praticabile per gli anni a venire, una scelta strategica dell'Europa, un tema su cui ci si confronta in tutte le sedi internazionali perché è attorno ad essa che si sta costruendo un nuovo modello di sviluppo globale.
Secondo questo modello, infatti, i paesi industrializzati sono chiamati a riconvertire i propri sistemi produttivi verso energie a basso impatto ambientale, mentre quelli emergenti e quelli in via di sviluppo a costruire la loro crescita, alla ricerca di un benessere più diffuso, utilizzando tecnologie che assicurino la sostenibilità.
In direzione di questa trasformazione ambientale, l'Italia ha già compiuto diversi passi importanti conducendo una coerente politica di incentivazione.
Per quanto riguarda il settore energetico, ad esempio, siamo il Paese che offre i maggiori incentivi per le rinnovabili. Abbiamo poi previsto anche incentivi a sostegno del mondo produttivo nel segno del risparmio e dell'efficienza energetica.
Siamo un Paese che non solo intende consumare meno, nel comparto sia civile, sia industriale, ma che sta investendo fortemente in questo campo perché è questa la direttrice per lo sviluppo di domani. Sono vari i fronti su cui intervenire e su cui ci stiamo muovendo, come quello della semplificazione normativa, della sburocratizzazione e dell'informatizzazione, obiettivi tra l'altro del SISTRI, il sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali che garantirà un maggiore controllo della movimentazione dei rifiuti speciali, pericolosi e non, sfruttando le tecnologie più avanzate. Un sistema in grado di sostituire procedure obsolete, inefficienti e onerose che consentirà inoltre di dare un grande contributo alla lotta dell'illegalità ambientale. abbiamo poi anche previsto incentivi per i singoli cittadini, i cui vantaggi sono tangibili fin da subito.
Rendere "sostenibile" una casa scegliendo di adottando accorgimenti contro la dispersione termica, oppure elettrodomestici a basso consumo, caldaie di ultima generazione, (tutte misure incentivate, ndr) comporta un concreto risparmio per le famiglie, oltre ad altrettanto reali benefici per l'ambiente.
Stefania Prestigiacomo con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
L'apparato industriale come può contribuire in modo concreto all'affermarsi di una nuova era della sostenibilità?
Le imprese hanno un ruolo determinante da molteplici punti di vista, anche in quanto produttrici e consumatrici di energia. Con l'innovazione e la capacità di sviluppo nel primo caso, con la riduzione e l'ottimizzazione dei consumi nel secondo, stanno già dando un contributo fondamentale alla causa.
Per contro, il ministero dell'Ambiente ritiene di dover avere una funzione forte di stimolo e promozione della sostenibilità nel mondo produttivo e ha avviato a tal fine un rapporto di dialogo intenso con il mondo imprenditoriale. È con questo spirito che è nato il "Patto per l'ambiente", uno strumento significativo che vuole trasformare la sfida ambientale in occasione di crescita sociale ed economica, utilizzando le tecnologie "low carbon" e favorendo la diffusione di energie rinnovabili ed efficienza energetica.
Lo hanno già firmato undici imprese, innescando investimenti ambientali per 12 miliardi di euro, altre lo firmeranno prossimamente e così metteranno in moto ulteriori, Alle imprese chiediamo interventi di ambientalizzazione e in cambio possiamo garantire loro oggi tempi certi nelle autorizzazioni, fino a ieri impensabili.
La rivoluzione verde porta con sé anche nuova occupazione grazie ai green jobs…
Nonostante l'attuale perdurare della crisi economica, la green economy si conferma infatti un driver considerevole per la ripresa. Io credo che il ruolo del governo, in tutte le sue articolazioni nel rapporto con il mondo produttivo, debba essere quello di creare le condizioni per la competitività del Paese.
Un ruolo da svolgere senza mai abdicare alla difesa di interessi collettivi come quello della tutela dell'ambiente. Occorre, insomma, essere motori di innovazione.
Ed è quello che stiamo facendo sin dal nostro insediamento, puntando sull'eco-sostenibilità nelle sue varie sfaccettature associata a obiettivi economicamente plausibili.
Il Sud come si posiziona? Ritiene che il Mezzogiorno possa avere un ruolo da protagonista nella partita dell'economia verde?
Ne sono convinta.
Solo poche settimane fa infatti ho preso parte all'inaugurazione della prima grande centrale solare termodinamica a Siracusa, realizzata su un progetto innovativo del premio Nobel Carlo Rubbia. Ma, più in generale, per le sue caratteristiche fisiche e climatiche il nostro meridione è una location ideale per lo sviluppo delle energie rinnovabili e, fortunatamente, la classe imprenditoriale del Sud non si sta lasciando sfuggire questa grande opportunità.
A questo impegno però il governo deve corrispondere con una sensibilità rinnovata per il Mezzogiorno, con progetti concreti come le infrastrutture e risorse aggiuntive ma ben spese, grazie a una programmazione mirata, sia a breve che a medio-lungo termine.
Anche la comunicazione si è evoluta. In che modo il ministero dell'ambiente favorisce e incentiva il diffondersi di buone pratiche della sostenibilità?
Il ministero promuove le buone pratiche della sostenibilità attraverso campagne di comunicazione per diffondere stili di vita rispettosi dell'ambiente. Abbiamo lavorato e lavoreremo sulla mobilità sostenibile con la promozione delle biciclette.
Il 9 maggio scorso s'è svolto il primo Biciday, la giornata nazionale della Bicicletta, che ha visto iniziative in oltre 1.300 Comuni italiani con la partecipazione di centinaia di migliaia di persone. Siamo poi impegnati sul fronte dei rifiuti per sostenere sempre più l'importanza della raccolta differenziata.
Ma, più in generale, la grande sfida è quella che abbiamo deciso di sostenere nelle scuole introducendo l'educazione ambientale nel corsi di studio per costruire nuove generazioni ambientalmente consapevoli e responsabili.
L'illegalità ambientale è un fenomeno ancora molto diffuso sul nostro territorio.
Come si vince questa lotta al crimine?
Di recente abbiamo presentato il primo rapporto sul contrasto all'illegalità ambientale da cui è emerso un dato che ci deve fare tutti riflettere: in Italia viene scoperto dalle forze dell'ordine un illecito ambientale ogni 43 minuti. Nel solo 2009 sono stati oltre 12mila.
Gli interessi delle cosche della malavita nel business dei rifiuti, come in quello del cemento, hanno fatto sì che pezzi del nostro paese venissero aggrediti, usati come discariche abusive seppellendo, spesso con la complicità di chi avrebbe dovuto controllare e vigilare, in campi o in cave ingenti quantità di sostanze nocive che hanno causato danni gravissimi all'ambiente e messo a rischio la salute dei cittadini.
Stiamo però lavorando ad una brusca inversione di rotta: presto saranno più pesanti le pene per i reati ambientali, come indicato nella stessa direttiva europea su tali crimini. Il messaggio vogliamo sia chiaro: basta sconti per chi commette crimini ambientali.
Ed è per questo che abbiamo chiesto e ottenuto il massimo dell'impegno da parte di tutti i corpi di polizia e stiamo varando misure legislative per aggravare le pene per i reati ambientali. La nostra linea con i criminali che saccheggiano l'ambiente è una sola: tolleranza zero. |