BON TON
Il DRESS CODE in ufficio
Anche nel caso dell'abbigliamento da lavoro l'unica vera regola è essere e apparire discreti
Il buongusto individuale deve essere il must nel guardaroba di ogni donna
a cura di Tommaso de Mottoni y Palacios e Nicola Santini
www.eredialtrono.com
Eleganza in ufficio spesso non fa rima con moda. La Careerbuilder, che monitora il mondo del lavoro, ha divulgato uno studio secondo il quale un abbigliamento troppo appariscente può recar danno alle donne del lavoro in quanto alimenta competizione e crea frustrazione. Tutto questo negli Stati Uniti, che siamo soliti guardare con la lente della libertà, ma che riassumendo per voce del Dipartimento delle Pari Opportunitàimpone forse diktat veramente al limite del morigerato costi quello che costi, from Coast to Coast: corpo ben coperto, capelli raccolti, scarpe morigerate, mai colori vivi, caviglia nascosta. Ma veniamo al nostro Paese che, sorprendentemente, è più light nei dettami. Più votato al buon gusto individuale che all'uniforme istituzionale. Ovviamente, niente tacchi a spillo, purtroppo indifendibili anche sul piano della comodità: già un tacco 6 è difficile da far durare insieme a un buon portamento dalle 9 di mattina alle 18. Al secondo posto stanno le gonne corte, anzi quelle troppo corte, così come i decolletè vertiginosi, ossia tutto quello che possa evocare una carriera orizzontale attraverso la riduzione in verticale della stoffa necessaria non alla professione, ma alla vestizione.
Come dire...se una donna ha stoffa lo deve dimostrare in tutti i modi, tranne rinunciandoci! Importantissime sono anche le regole per gli accessori e in modo particolare anelli e bracciali: a nessuno verrebbe mai in mente di prendersul serio una signorina ingioiellata come la Madonna di Pompei o come Madonna in True Blue. E se le collane multiple sono bandite, anche gli anelli oversize non sono mai indicati: i colleghi maschi più fantasiosi nel pensarvi di proprietà di uno sceicco per una notte vedranno i loro sogni sciogliersi al sole, anzi, alle sòle visto che le colleghe più maligne si premureranno per riconoscerli come tarocchi pur di non ammettere che alcune signore possono essere ricche di famiglia.
Anche le autoreggenti sono bandite, a meno che non siano coperte, quindi inutili, dai pantaloni: almeno una volta al giorno, con l'accavallo assassino, salteranno fuori. A meno che la danza del ventre non rientri nelle mansioni d'ufficio, l'ombelico non è mai esposto al pubblico sguardo. Verrebbe da dire: è allora cosa è concesso? La risposta non sta nell'abito o nell'accessorio in sé, ma in una parola che la dice più lunga di una gonna con lo strascico: discrezione, quella parola magica tanto quanto sconosciuta che nei fatti come nei guardaroba è la grande assente. Con lei e con un sorriso chiunque può esser sicura di non sbagliare mai. |