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  Dicembre 2012

Articoli n° 09
NOVEMBRE 2010
 
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Il MEZZOGIORNO sui binari dello SVILUPPO

Il PON 2007-2013 sostiene azioni tese alla modernizzazione della rete. In particolare, si prevedono interventi a favore dell'operabilità così da assicurare maggior accessibilità e mobilità sul territorio comunitario

«Si tratta di adeguare, potenziare e ripristinare da un lato le linee secondarie presenti sul territorio e, dall'altro, le infrastrutture materiali di collegamento delle zone periferiche e delle aree rurali alle piattaforme logistiche integrate»

Francesco Saverio Coppola
Consigliere SRM

Il 23 novembre 2010 l'Associazione SRM presenterà a Napoli la
sua ricerca "Il Sud in competizione", argomento quanto mai caldo visto che il Governo ha in elaborazione il "Piano per il Sud"; secondo le ultime notizie che riportano in anteprima gli otto punti del piano, il primo obiettivo dovrebbe essere la realizzazione/potenziamento dei «grandi assi ferroviari che devono riconnettere il Mezzogiorno secondo le direttrici Nord - Sud, Est Ovest...» (Ministro Raffaele Fitto Fiera del Levante di Bari 11/9/2010).

L'Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Soci Fondatori: Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, Banco di Napoli, Compagnia di San Paolo, IMI Investimenti, Intesa Sanpaolo, Istituto Banco di Napoli- Fondazione), nell'ambito del suo filone di ricerca indirizzato ai trasporti e alla logistica, sta elaborando proprio uno studio sul comparto ferroviario con particolare riferimento al Mezzogiorno.
Accanto ad un'analisi di scenario dello stesso, della normativa di riferimento e della situazione in essere da un punto di vista infrastrutturale, uno specifico capitolo del lavoro è dedicato all'analisi delle politiche di sviluppo a favore delle reti su ferro. In merito - e con riferimento all'area geografica considerata - di particolare rilevanza sono le indicazioni contenute nel Programma Operativo Nazionale (PON) "Reti e Mobilità" 2007-2013 e negli Assi dedicati al settore trasporti delle singole programmazioni regionali. Il primo, con un ammontare complessivo di risorse pari a 2,75 miliardi di euro, punta ad attivare politiche per il trasporto e la logistica orientate al superamento del divario tra Centro-Nord e Sud del Paese, nonché a sostenere i fattori di sviluppo competitivo dei territori. Si tratta, quindi, di promuovere una strategia atta a rafforzare sia l'armatura infrastrutturale portante, di interesse europeo e nazionale, sia le connessioni interne ad essa e quelle esistenti fra la stessa e i principali sistemi produttivi. Per il comparto ferroviario, che rappresenta la principale voce di spesa con circa 774 milioni di euro, il Programma sostiene azioni tese alla modernizzazione della rete e, in particolare, si prevedono interventi a favore dell'operabilità in modo da assicurare maggior accessibilità e mobilità sul territorio comunitario.
Il primo macro obiettivo previsto da tale strategia è quello di contribuire alla realizzazione di un'efficiente, efficace e sicura armatura logistica del Mediterraneo affidando alle aree Convergenza un ruolo strategico nello sviluppo delle direttrici di interesse europeo e nazionale in funzione del riequilibrio modale. In tale ambito, si intende agire, in primis, sull'incremento dei livelli di efficacia ed efficienza delle infrastrutture logistiche prioritarie per le strategie europee in modo da incidere sulla creazione delle condizioni strutturali essenziali affinché possa innescarsi una significativa inversione di tendenza dell'attuale ripartizione modale del traffico merci, ancora sbilanciata a favore del trasporto su gomma. Sono, quindi, previste modifiche infrastrutturali volte a potenziare il Corridoio I Berlino-Palermo, privilegiando interventi di completamento e, dove necessario, ricorrendo a nuove realizzazioni per rimuovere eventuali "colli di bottiglia" e velocizzare il traffico merci.
Parallelamente, si intende agire anche sui livelli di qualità, sicurezza ed efficienza gestionale della direttrice ferroviaria TEN-T e dei nodi logistici previsti, sviluppando sistemi informativi e telematici finalizzati a indirizzare le nuove iniziative verso il sostegno dell'interoperabilità nell'ambito del traffico merci.
Il secondo macro obiettivo della strategia elaborata è, invece, quello di contribuire al potenziamento e alla messa in sicurezza delle connessioni e delle infrastrutture di rilevanza europea e nazionale al fine di accrescere i livelli di competitività e di fruibilità del sistema logistico. Il tutto attraverso il rafforzamento dei collegamenti interni al sistema logistico portante e tra questo e i poli produttivi locali, nonché attraverso azioni tese a migliorare la qualità dei servizi di trasporto offerti, gli standard di sicurezza e le tecniche di gestione del sistema connettivo tra direttrici, nodi e poli principali. Sotto il primo aspetto, gli interventi previsti puntano ad incidere su due profili di criticità della rete ferroviaria in essere, ossia la qualità dell'offerta di rete (caratterizzata non solo da una minore dotazione quantitativa rispetto ad altre aree, ma anche da una forte presenza di tratte non elettrificate e a binario unico e, per contro, una bassa quota di linee a doppio binario elettrificato) e la debolezza delle connessioni rilevabili soprattutto tra nodi portuali e sistema infrastrutturale ferroviario, debolezza che incide sulla possibilità di creare un cluster logistico terra-mare.
Il miglioramento dei collegamenti ferroviari interni risponde, quindi, sia ad esigenze di ripartizione modale, sia di riequilibrio territoriale. Entrando nel merito delle singole opere, sono 18 quelle previste per il settore ferroviario per un importo complessivo di oltre 1,6 miliardi di euro. Di queste, due ricadono sul territorio campano e riguardano, da un lato, la variante della linea Cancello-Napoli per l'integrazione con la linea AV/AC e, dall'altro, dei miglioramenti infrastrutturali e tecnologici dei nodi di Napoli, Caserta e Salerno.
I due progetti, entrambi già avviati, prevedono un investimento complessivo di 239 milioni di euro.
A supporto e completamento della strategia del PON vi sono le previsioni del POR Campania che tra le principali linee di intervento tese allo sviluppo regionale nel contesto nazionale e internazionale, comprende la realizzazione - in coordinamento sinergico con le altre aree del Mezzogiorno - della piattaforma logistica unitaria e integrata del Sud. Piattaforma che, si legge, è da vedersi come un nodo fondamentale della rete di infrastrutture materiali e immateriali nell'Italia meridionale e nel Mediterraneo Centrale. Per favorire e supportare tale processo, il Programma sottolinea la necessità di realizzare interconnessioni e interoperabilità tra i corridoi transeuropei TEN (Trans European Network) e, in particolare, tra il Corridoio I Berlino-Palermo e il Corridoio VIII Bari-Varna mediante il potenziamento della linea ferroviaria Napoli-Bari e dei corridoi stradali di lunga percorrenza Lazio-CampaniaPuglia. In particolare, l'orientamento perseguito per le direttrici ferroviarie è quello di configurare il sistema AV/AC in modo congiunto dalle linee storiche e di prevedere, quindi, le opportune integrazioni al fine di ottenere migliore flessibilità dell'organizzazione dei servizi, tanto passeggeri quanto merci, e la loro adattabilità nel tempo.
Nell'ambito del piano nazionale ed europeo volto allo sviluppo di una rete ad Alta Velocità si inserisce anche l'unico Grande Progetto che il PON Campania ha previsto per il comparto ferroviario relativo ad "Interventi regionali complementari all'Alta Capacità Napoli-Bari". Il Programma, inoltre, pone la sua attenzione sulla necessità di soddisfare le esigenze di accessibilità delle aree interne e periferiche attraverso il potenziamento dei collegamenti stradali e ferroviari esistenti e la realizzazione degli interventi necessari per correggere eventuali discontinuità e per aumentare l'accessibilità e l'integrazione modale. Si tratta, quindi, di adeguare, potenziare e ripristinare da un lato le linee secondarie presenti sul territorio e, dall'altro, le infrastrutture materiali di collegamento delle zone periferiche e delle aree rurali alle piattaforme logistiche integrate. Per la realizzazione degli interventi elencati, il Programma ha previsto una spesa di 387,5 milioni di euro (corrispondenti a circa l'11% dello stanziamento complessivo).
Con l'auspicio che queste risorse possano far "correre" il nostro Mezzogiorno sempre più verso binari competitivi. Per maggiori informazioni su SRM e sulle ricerche svolte è possibile consultare il sito www.srmezzogiorno.it

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