DELLA GATTA all'Assemblea degli industriali:
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REINDUSTRIALIZZAZIONE:
"patto"
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REINDUSTRIALIZZAZIONE:
Governo e Regione confermano il "patto"
In occasione della presentazione dei progetti formativi promossi da Italia Lavoro, il sottosegretario Viespoli e l'assessore Nappi assicurano: la partita non è perduta
di Francesca Nuzzo
La sede della Regione Campania
Per dare finalmente esecuzione all'accordo di programma,
firmato nel 2008, sulla reindustrializzazione della provincia di Caserta non tutto è perduto, forse. Istituzioni, politica, mondo produttivo nei giorni scorsi hanno, infatti, rilanciato la posta, malgrado l'annuncio del taglio dei finanziamenti (37 milioni di euro) da parte della Regione. Sull'argomento, in occasione della presentazione (il 19 luglio scorso, nella Sala consiliare dell'ente di Corso Trieste) degli ultimi progetti formativi avviati da Italia Lavoro, il sottosegretario al Welfare Pasquale Viespoli ha preso impegni precisi. E mentre andiamo in macchina, così come concordato con l'Assessore regionale al lavoro Severino Nappi e con il presidente della Provincia Domenico Zinzi, sarà stata probabilmente indicata anche la data (entro la prima decade di settembre) per riunire il tavolo istituzionale che dovrà uniformare i diversi trattamenti integrativi per i lavoratori delle aziende in crisi inserite, appunto, nell'accordo di programma. «Uno strumento, quest'ultimo, ha confermato il sottosegretario al Lavoro, che resta integro nella sua validità operativa anche per quel che riguarda le competenze del Governo». Mentre, per quel che concerne i due contratti di programma regionali, l'assessore Nappi si è detto comunque disposto ad effettuare le dovute verifiche presso l'assessorato alle attività produttive. Il percorso di accelerazione dell'iter èstato esplicitato con una nota della stessa amministrazione provinciale: «Saranno attivati due tavoli che agiscono parallelamente, uno in sede ministeriale e l'altro regionale, al fine di rilanciare le attività sull'accordo. Il confronto avrà una duplice sede in quanto nell'intesa per la reindustrializzazione dell'area ex 3M c'è un impegno di 50 milioni di euro del Governo e di 50 della Regione». E che questa sia la volta buona il presidente della Provincia, Domenico Zinzi, si è detto convinto: «Evidentemente c'è l'attenzione di tutti i soggetti istituzionali verso l'emergenza lavoro, che in questa area si manifesta con punte davvero drammatiche». In questo senso, del resto, il quadro dipinto dal presidente degli industriali, Antonio Della Gatta, non dava spazio a dubbi: lo scorso anno, con una popolazione che si avvicina ai 900mila abitanti, la provincia di Caserta ha registrato una forza lavoro di 253mila 900 unità. La provincia di Caserta, avanti soltanto a Crotone, è praticamente ultima, in Italia, in tutte le classifiche in materia, con un tasso di occupazione del 37,4% (praticamente, lavorano meno di quattro su dieci), un tasso di disoccupazione (la percentuale delle forza lavoro che non riesce a trovare lavoro) del 9% e un tasso di attività del 41,1% (che è come dire, praticamente, che in provincia di Caserta il 58.9% delle persone in età lavorativa sono "inattive").
E tuttavia - ha fatto sempre rilevare il presidente degli industriali - «mi piace interpretare questa presentazione di tre progetti formativi, sviluppati con la collaborazione di Regione Campania e Italia Lavoro, come un segnale di una nuova politica industriale. Un'inversione di tendenza, rispetto a una stagione, nella quale la formazione è servita più ai formatori che non ai lavoratori in cerca di nuove competenze per un nuovo lavoro». Insomma, finalmente la formazione professionale non è stata intesa più come surrogato di ammortizzatori sociale, ma come possibilità concreta di reinserimento nei processi produttivi. «Formazione professionale che avviene in fabbrica, come è giusto che
sia, e come noi industriali andiamo dicendo da sempre», ha chiosato Della Gatta. Ma quali sono questi progetti? Li ha illustrati l'assessore provinciale al ramo Gimmy Cangiano sottolineando come le iniziative di tirocinio previste si avvalgano sia dei fondi stanziati dal ministero del Welfare sia dei finanziamenti Por della Regione. Il primo strumento di ricollocazione si chiama InLa2 e può contare su complessivi 13 milioni di euro, consentendo un più rapido e costruttivo incontro tra domanda ed offerta. Per questo bando sono state previste 270 assunzioni per lavoratori over 32 e 250 post-tirocinio. Altro strumento di particolare efficacia per le politiche occupazionali si è rivelato il progetto Ar.Co, che riguarda in modo specifico i settori dell'artigianato e del commercio. Infine, la terza opportunità di reinserimento riguarda il progetto Lavoro&Sviluppo4 e interessa le aziende già beneficiarie delle agevolazioni previste in materia di innovazione e di ricerca. «Con questi interventi - ha detto Michele Raccuglia, responsabile per il Sud di Italia Lavoro - vogliamo restituire speranza ed ottimismo non solo al mondo dell'industria ma anche a diversi settori produttivi. In Campania ne beneficeranno 690 persone, di cui l'80% sono giovani, con una nota del tutto favorevole anche per la rioccupazione femminile.
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