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  Dicembre 2012

Articoli n° 5
GIUGNO 2006
 

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Management: il modello italiano È esportabile?

Local Utility:
le regioni a confronto

Local Utility:
le regioni a confronto

Francesco Saverio COPPOLA*

Dal 2000 al 2004 è aumentato il numero di imprese di distribuzione acqua, luce e gas con ritmi differenti nei vari territori

C
on una percentuale di imprese sul totale Italia del 29%, il Mezzogiorno occupa il secondo posto in assoluto nel settore di distribuzione acqua, luce e gas. In particolare in Italia sono presenti 3.425 aziende, di cui 1.127 nel Nord Ovest, 1.008 al Sud, 801 nel Nord Est e solo 489 al Centro.
È quanto emerge dall'elaborazione dei dati Movimprese di Infocamere, effettuata dall'Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno nel corso della ricerca sulla struttura dell'industria di distribuzione idrica, che verrà presentata a Roma presso la sede dell'ABI il prossimo 23 giugno. Nel complesso, la ripartizione delle imprese sul territorio nazionale appare piuttosto equilibrata con una lieve maggiore concentrazione nell'area Nord Ovest (34%), grazie ad una crescita nel periodo compreso tra il 2000 e il 2004 del 28%. Come evidenziato dal grafico, la Lombardia è la regione con il più alto numero di aziende non solo del Nord Ovest ma di tutta l'Italia: l'incidenza percentuale della regione sul totale nazionale è del 20%, pari a 700 unità. La più bassa densità di imprese è registrata, invece, da un'altra regione del Nord Ovest, la Valle d'Aosta con sole 23 aziende.
Più omogenea la ripartizione nel Meridione, dove la crescita 2000-2004 è stata del 15%, con un tasso di incremento più sostenuto a partire dal 2002.
Tra le regioni del Sud, la più alta concentrazione di imprese si registra in Sicilia che, con una percentuale sul totale complessivo del 9%, pari a 297 imprese, si attesta nella graduatoria nazionale al quarto posto dietro Lombardia (700), Trentino Alto Adige (324) e Piemonte (300). Leggermente inferiore il dato della Campania (8%) che, tuttavia, ha avuto una percentuale di crescita più alta rispetto a quella della Sicilia, passando dalle 244 aziende del 2000 alle 283 del 2004 con una variazione complessiva del 16%.
Nelle due regioni è concentrata più della metà delle imprese di tutta l'area; seguono a distanza la Puglia e l'Abruzzo, mentre con 26 imprese il Molise è, dopo la Valle d'Aosta, la regione in cui il settore di distribuzione acqua, luce e gas è meno presente. Sostanzialmente immutata, infine, la composizione del settore in Calabria e in Sardegna con variazioni annuali di modesta entità per un incremento complessivo intorno al 3%, che è il più basso di tutto il Paese.
Le regioni del Nord Est incidono per il 23% sul totale nazionale, ponendosi dietro al Sud ma facendo registrare nel periodo preso in esame una percentuale di incremento superiore di 5 punti rispetto a quella del Mezzogiorno.

Grafico - Italia - La distribuzione delle imprese per partizione territoriale Anno 2004 costozero
Fonte: Elaborazione SRM su dati Movimprese - Infocamere

In valore assoluto il numero di aziende è passato da 667 a 801, di cui 324 localizzate nel Trentino Alto Adige, seconda regione per numero di imprese a livello nazionale. Nei primi tre anni la crescita è stata piuttosto debole e ha interessato quasi unicamente il Trentino Alto Adige, mentre negli ultimi due anni si è avuto un incremento maggiore con una variazione nel 2003 rispetto all'anno precedente superiore al 7%, che ha visto come protagonista soprattutto l'Emilia Romagna. All'ultimo posto si colloca il Centro, in cui è presente il 14% delle imprese di distribuzione acqua, luce e gas nazionali. Con il 10,8%, le regioni del Centro hanno fatto riscontrare nel periodo 2000-2004 anche la più bassa percentuale di incremento tra tutte e quattro le partizioni territoriali considerate. Dopo un andamento iniziale incerto e il decremento del 2002 (frutto della forte diminuzione verificatasi nel Lazio), il numero di imprese ha iniziato ad aumentare con incrementi più consistenti in Toscana e nelle Marche. In controtendenza con i dati delle altre regioni, il Lazio, pur continuando a registrare la massima concentrazione di imprese all'interno dell'area, è anche l'unica regione italiana a presentare nel corso dei cinque anni una variazione negativa pari al 14%. A livello complessivo si può affermare che l'industria di distribuzione acqua, luce e gas ha visto progressivamente aumentare nel corso del tempo il numero di imprese operanti vivendo, in quasi tutte le regioni, la sua fase di massimo sviluppo nel 2003, anno in cui si sono avuti gli incrementi più consistenti. La distribuzione spaziale e temporale delle local utility dimostra, in conclusione, l'importanza di un settore che, pur con alcune disparità territoriali, è nel nostro Paese in graduale ma costante crescita.

Direttore Associazione SRM - segreteria@srmezzogiorno.it

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