LE ABITUDINI CHE FANNO "BRUCIARE"
BYE BYE DERMATITE SEBORROICA
BYE BYE DERMATITE SEBORROICA
Ora c'è un'alternativa, un rimedio molto promettente a base di alukina che, secondo i primi studi presentati al recente congresso dell'Isplad, la società internazionale-italiana di dermatologia plastica-rigenerativa e oncologica, è in grado di far scomparire o attenuare il disturbo già dopo due settimane, ma soprattutto è capace di tenere a bada le recidive.
Antonino Di Pietro, Dermatologo
É il tormento di circa tre milioni di italiani, soprattutto tra i 30 e i 60 anni. La dermatite seborroica è una malattia della pelle difficile da guarire perché, anche quando sembra scomparsa, tende a ripresentarsi persino a distanza di anni.
Fino a oggi veniva curata con preparati a base di sostanze sebo-regolatrici (come zinco e selenio), spesso con scarsi risultati e frequenti ricadute.
Nei casi più seri si ricorre a creme a base di cortisone che, però, a lungo andare, danno assuefazione: il farmaco diventa sempre meno efficace e ne servono concentrazioni maggiori. Ora c'è un'alternativa, un rimedio molto promettente a base di alukina che, secondo i primi studi presentati al recente congresso dell'Isplad, la società internazionale-italiana di dermatologia plastica-rigenerativa e oncologica, è in grado di far scomparire o attenuare il disturbo già dopo due settimane, ma soprattutto è capace di tenere a bada le recidive. L'alukina è un composto di sostanze naturali che non hanno effetti collaterali e va usata su consiglio del dermatologo.
Solo lo specialista, infatti, può diagnosticare la dermatite seborroica ed escludere altri disturbi come l'eczema o la psoriasi che, con questo trattamento, potrebbero peggiorare.
I sintomi inconfondibili. La dermatite seborroica è dovuta a un'alterazione della quantità e della qualità del sebo, la sostanza grassa prodotta dalle ghiandole cutanee.
Le cause non sono ancora chiare ma probabilmente si tratta di un disturbo di origine genetica. Anche un'eccessiva produzione di ormoni come il testosterone può essere un fattore scatenante. Queste alterazioni causano la proliferazione di un fungo chiamato malassezia. La pelle si presenta a chiazze desquamate e arrossate che spesso prudono. Le zone più colpite sono i lati del naso, l'attaccatura dei capelli e le orecchie, ma a volte la dermatite si estende anche sul torace. Dosi e trattamenti. Tra gli ingredienti di alukina c'è l'allume di rocca, un minerale di origine vulcanica: grazie al ph acido, ha proprietà antisettiche e antimicotiche naturali, che riducono la produzione di malassezia.
È presente anche acido glicirretico, in grado di far restringere i capillari sanguigni dilatati, responsabili dell'arrossamento cutaneo. E grazie al retinolo, ottenuto dalla vitamina a, l'alukina stimola il ricambio cellulare. Per ora in commercio esiste una crema (aluseb) che va applicata due volte al giorno, mattino e sera, dopo aver pulito la pelle con detergenti a ph 5 o 6, meglio se a base di glicerina, proteine della seta o collagene.
Se la dermatite si estende al cuoio capelluto, in attesa che arrivino lozioni specifiche, si possono fare impacchi notturni di crema, da togliere al mattino con uno shampoo delicato. Le ricerche dimostrano che il trattamento funziona nel 75 per cento dei casi, nel restante 25 la pelle sembra non reagire positivamente. Nella mia esperienza, succede quando è stata trattata a lungo con altri prodotti e non riesce più a rispondere a cure diverse.
In questi casi il dermatologo può decidere di sospendere ogni trattamento una decina di giorni, per "disintossicare" la cute. E solo dopo riprovare con l'alukina. |