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  Dicembre 2012

Articoli n° 08
OTTOBRE 2011
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di Filomena Labruna

BIOGEM capitale della ricerca A confronto SCIENZIATI e UMANISTI

INVESTIRE nella cultura per crescere La conoscenza È alla base dello sviluppo

La SCIENZA di tutti Ad Ariano una kermesse di grande spessore


La SCIENZA di tutti Ad Ariano una kermesse di grande spessore


Numerosi e autorevoli gli interventi, il sottosegretario Letta in collegamento telefonico, il presidente della Regione Caldoro, il sottosegretario agli affari esteri Scotti

Il premio letterario "le 2ue Culture" per la migliore opera capace di esaltare e vivificare i rapporti tra i due emisferi della conoscenza è stato assegnato allo scrittore Bruno Arpaia per il suo romanzo "L'energia del vuoto", ambientato nel centro Cern di Ginevra, tempio della fisica e laboratorio del futuro



Biogem, vista dall'alto


É stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta ad aprire in collegamento telefonico i lavori del meeting internazionale "Le 2ue Culture".
Letta ha evidenziato la strategicità per il Mezzogiorno di un centro di formazione ed elaborazione dei saperi come Biogem, capace di esprimere una ricerca che abbraccia tutte le dimensioni della conoscenza, come testimonia lo spirito del Meeting. «Oggi più di ieri ha dichiarato Letta si deve lavorare alla ricomposizione delle due culture come Biogem e il presidente Zecchino fanno brillantemente».
Il sottosegretario ha ripercorso, nel solco del cammino dell'Unità d'Italia, i sentieri ideali della dottrina della nazionalità di Pasquale Stanislao Mancini, protagonista della Mostra "Cimeli e Memorabilia dall'Irpinia all'Europa" che espone carteggi originali e documenti di forte valenza storica all'interno della sale di Biogem.
Quest'anno la rassegna le "2ue Culture" ha anche reso omaggio al centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, mettendo in rilievo il contributo che scienziati ed umanisti hanno dato e promettono di dare alla crescita e alla coesione nazionale. Tra gli interventi autorevoli spicca quello del sottosegretario agli esteri Vincenzo Scotti e del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. Per quest'ultimo può partire da Biogem il rilancio del sistema della ricerca in Campania: «Credo molto nel sistema delle reti e delle aggregazioni» ha affermato il Governatore. «Nel settore della biomedicina c'è già un tessuto forte nella nostra regione che deve avere maggiore impulso. Nei prossimi tre anni non mancheranno le risorse, grazie ai Fas Fondo Sociale Europeo per innovazione e ricerca e al Pon infrastrutture».
Il sottosegretario agli Affari Esteri Vincenzo Scotti non ha avuto dubbi nel sottolineare che «la presenza di Biogem in Irpinia deve suonare come un incentivo per tutto il Mezzogiorno a smettere di piangere e a trovare soluzioni che favoriscano lo sviluppo». «La crescita ha evidenziato Scotti si ottiene non incrementando le opere inutili e costose o peggio ancora sprecando le risorse, ma concentrandole sull'innovazione». «Il mondo universitario ha aggiunto sta sempre più dimostrando l'esigenza che queste due culture convivano: l'umanità non può progredire senza la scienza ma la scienza senza umanità, senza mettere al centro il rispetto dell'uomo, non è più scienza». Non è mancata una finestra sulla dimensione internazionale.
Il rappresentante del Parco Tecnologico e Scientifico del Qatar Aisha Al‑Obaidly ha illustrato le potenzialità delle ricerche condotte dall'emirato, paese sempre più emergente nello scenario internazionale che ha avviato con Biogem una feconda partnership. Il presidente del centro di ricerca irpino Ortensio Zecchino ha annunciato che entro l'anno sarà firmato il protocollo con cui si sancirà l'ingresso all'interno del Pst del Qatar di Biogem. Aisha Al‑Obaidly ha affermato che il Qatar punta a realizzare entro il 2013 uno stabulario sul modello di quello presente a Biogem.
E proprio le strategie comunitarie sulla ricerca hanno occupato vasta parte della riflessione nel corso della cinque giorni. «Serve un'azione coordinata a livello Ue: completare lo spazio europeo della ricerca è un'indicazione obbligata», ha evidenziato Mario Alì, direttore generale per l'Internazionalizzazione della ricerca al ministero dell'Istruzione. «Tre sono i presupposti fondamentali in aderenza agli obiettivi di Europa 2020 senza i quali il futuro sia italiano che europeo è più incerto e sicuramente più complesso: una crescita che sia intelligente, ecosostenibile e socialmente inclusiva», ma anzitutto occorre «riportare al centro del dibattito il tema essenziale della europeizzazione della ricerca». Per il rappresentante della Farnesina, «in Italia e specialmente nel Mezzogiorno vi sono una grande tradizione e un vasto patrimonio rispetto alla cultura umanistica, ma si mostra ancora una notevole debolezza sul versante della cultura scientifica». Presentate a Biogem anche le nuove frontiere dell'industria farmaceutica. «Prima la società richiedeva alla ricerca di aggiungere anni alla vita, invece di aggiungere vita agli anni»: ha sintetizzato così l'evoluzione dell'industria farmaceutica nel contesto storico italiano il professor Ettore Novellino, dell'Università di Napoli Federico II, ospitato da Biogem.
«Oggi ha ribadito Novellino la nuova frontiera dell'industria farmaceutica si collega all'obiettivo, paradossale in apparenza, di trovare farmaci per "persone sane" perché il concetto di salute non è più legato all'assenza di sintomatologie conclamate, ma alla ricerca del benessere fisico e sociale». Il premio letterario "le 2ue Culture" per la migliore opera capace di esaltare e vivificare i rapporti tra i due emisferi della conoscenza è stato assegnato allo scrittore Bruno Arpaia per il suo romanzo "L'energia del vuoto", ambientato nel centro Cern di Ginevra, tempio della fisica e laboratorio del futuro. Un input deciso verso un salto di qualità nel rapporto tra impresa e mondo scientifico è giunto da Sergio Dompè, Presidente della Dompè Farmaceutici, che ha denunciato come «informazione, politica, mondo della ricerca e industria in Italia non abbiano mai creduto fino in fondo alla creazione di un valore strategico comune» con il risultato che numerosi talenti e geni italiani sono diventati capitale intellettuale a disposizione di gruppi imprenditoriali stranieri. «La nostra storia ha rimarcato Dompè è anche storia di imprenditori con una grande visione industriale. Bisogna credere di più ha concluso Dompè nella collaborazione tra tutti i soggetti attivi della filiera del farmaco».
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