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  Dicembre 2012

Articoli n° 08
OTTOBRE 2011
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SALUTE

Nasce la sensibilitÀ al GLUTINE

Dati preliminari americani (6% della popolazione) suggeriscono che questo disturbo sia addirittura più frequente della celiachia

di Giuseppe Fatati Presidente Fondazione Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica

Un team di esperti riunitisi nella "First international consensus conference on gluten sensitivity", sostenuta dal Dr. Schär Institute, ha stabilito l'esistenza di una nuova patologia che potenzialmente interessa il 6% della popolazione: la sensibilità al glutine.
Da tempo era noto che le reazioni avverse al glutine - il complesso proteico principale presente nel frumento, orzo e segale - non comprendono solo la celiachia. Era infatti conosciuta l'esistenza dell'allergia al glutine, forma clinica caratterizzata da disturbi a carico dell'apparato respiratorio. In questi ultimi anni gli specialisti del settore hanno individuato l'esistenza di una "nuova" entità clinica: la sensibilità al glutine.
Questo disturbo riguarda soprattutto gli adulti ed è caratterizzato da sintomi gastroenterologici, quali gonfiore, diarrea, dolori addominali, ma anche extra-intestinali quali mente annebbiata, cefalea e dolori articolari e muscolari.
I sintomi compaiono in genere entro pochi giorni (o ore) dalla ingestione di alimenti e si risolvono rapidamente escludendo dall'alimentazione gli alimenti contenenti glutine.
Non essendo disponibili marcatori sensibili e specifici, la diagnosi si basa fondamentalmente su criteri clinici. Dati preliminari americani (6% della popolazione) suggeriscono che la sensibilità al glutine sia addirittura più frequente della celiachia. Il disturbo sembra correlato ad una attivazione di una reazione immunitaria al glutine di tipo innato, come suggerito dalla maggiore espressione dei recettori Toll-like (TLR) di tipo 2. A differenza della celiachia non sembra giocare un ruolo né la modificazione della permeabilità intestinale, né l'intervento di un meccanismo immunitario di tipo adattativo. In considerazione della necessità di rivedere i criteri diagnostici, per evitare confusioni terminologiche, si è tenuta, l'11 e il 12 febbraio 2011, a Londra la prima Consensus Conference mondiale sugli aspetti clinici e diagnostici delle patologie indotte dal glutine: celiachia, allergia al frumento e sensibilità al glutine. Il documento sottoscritto dai partecipanti al termine dell'incontro contiene i seguenti fondamentali messaggi: la celiachia, nelle sue presentazioni sintomatiche, silente e potenziale, è l'intolleranza al glutine su base genetica, associata agli aplotipi DQ2 e DQ8 del sistema HLA, che si accompagna al danno immuno-mediato della mucosa intestinale alla comparsa di specifici marcatori sierologici, soprattutto anticorpi anti-transglutaminasi ed anti-endomisio di classe A e gli anticorpi antigliadina deamidata di classe G.
La celiachia colpisce circa l'1% della popolazione nei paesi occidentali; fanno parte dello spettro celiaco sia la dermatite erpetiforme che l'atassia da glutine, patologia neurologica nella quale mancano spesso le tipiche alterazione sierologiche ed istologiche della celiachia, ma nella quale si riscontrano frequentemente "stigmate" celiache quali i depositi di IgA anti-transglutaminasi nella mucosa intestinale e la positività degli anticorpi sierici diretti contro la transglutaminasi di tipo 6; l'allergia al frumento è una reazione prevalentemente IgE-mediata nei confronti delle gliadine, specie della frazione ω, la quale si estrinseca con sintomi immediati a carico dell'apparato respiratorio o di tipo anafilattico (indotta dall'esercizio fisico).
La diagnosi si avvale soprattutto dei prick test e dei RAST specifici (component resolved); la definizione di sensibilità al glutine è la seguente: «casi di intolleranza al glutine in cui sia stata esclusa sia la celiachia (per la negatività dei marcatori sierologici) che l'allergia al frumento (IgE specifiche negative), nei quali la mucosa intestinale risulti pressoché normale alla biopsia intestinale, soprattutto nei quali la relazione esposizione al glutine/sintomi sia comprovata "in doppio cieco"». Mentre la tipizzazione HLA non è di grande aiuto diagnostico (solo 50% di DQ2/DQ8 positività), risultano spesso positivi, nei soggetti con sensibilità al glutine, gli anticorpi antigliadina IgG di prima generazione.

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