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  Dicembre 2012

Articoli n° 08
OTTOBRE 2011
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Mediazione: pubblicate le prime statistiche del Ministero della Giustizia

In poco più di quattro mesi si registrano 18.138 procedimenti (dei quali 8.019 già conclusi) con un primo incremento mensile del 13% (aprile-maggio) e poi, successivamente, quello molto più significativo, del 28% (maggio-giugno)

Marco Marinaro Avvocato Cassazionista Professore a contratto SSPL Università di Napoli Federico II, SSPL Università di Salerno, Conciliatore e Arbitro Consob
www.studiolegalemarinaro.it

La pubblicazione da parte del Ministero della Giustizia dei più recenti dati statistici in materia di mediazione consente di fare il punto sull'evoluzione di questo nuovo strumento per la composizione negoziale delle controversie civili e commerciali.
I dati in questione assumono anche un particolare interesse in quanto sono stati resi noti in un momento in cui sono divenute vigenti alcune importanti innovazioni normative destinate ad incidere notevolmente sui prossimi sviluppi della mediazione, anche in vista dell'obbligatorietà in materia di condominio e responsabilità civile derivante dalla circolazione di veicoli e natanti fissata per la data 20 marzo 2012.
La rilevazione dei dati statistici è stata avviata con decorrenza dal 21 marzo 2011, contemporaneamente all'entrata in vigore della obbligatorietà in una molteplicità di materie del diritto civile e commerciale (diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari), ed è aggiornata al 30 giugno 2011. Ebbene, in poco più di quattro mesi si registrano 18.138 procedimenti (dei quali 8.019 già conclusi) con un primo incremento mensile del 13% (aprile‑maggio) e poi, successivamente, quello molto più significativo, del 28% (maggio‑giugno).
Ma questi dati numerici appaiono ancora poco indicativi del trend di crescita che nei prossimi mesi caratterizzerà lo scenario della mediazione, mentre di notevole interesse sono quei dati che segnalano il comportamento delle parti e dei loro avvocati oltre che gli esiti dei procedimenti intrapresi.
Da analizzare, in particolare, il dato che segnala come le parti chiamate in mediazione partecipino raramente al procedimento (soltanto nei 27,76% dei casi), con ciò testimoniando che se la parte istante viene obbligata ad avviare il procedimento in quando lo stesso costituisce condizione di procedibilità dell'azione giudiziaria, molto più complesso e difficile è trovare soluzioni normative in grado di sollecitare una maggiore partecipazione anche della parte cosiddetta aderente.
D'altronde l'accordo sarà possibile soltanto se al tavolo della mediazione siederanno tutte le parti della controversia. In questa direzione si muove la recente modifica legislativa introdotta con l'ultima manovra economica che prevede una sorta di sanzione pecuniaria in favore dell'erario per la mancata partecipazione alla mediazione senza giustificato motivo. Una scelta simile trova ragione nel dato che indica come nei procedimenti ove compaiono tutte le parti l'accordo viene raggiunto nel 60% circa dei casi. Una volta che i contendenti sono in sede conciliativa, almeno la metà delle liti sembrano destinate a trovare una soluzione mediante accordo.
Molto interessante è anche il dato relativo alle materie che in questi mesi sono state portate in mediazione. Circa il 70% costituisce il risultato della norma che obbliga in via preventiva l'espletamento del tentativo di mediazione, ma la restante quota deriva da una scelta delle parti (anche se effettuata in sede di stipulazione del contratto in ordine al quale poi si controverte) o anche in adesione all'invito del giudice.
Proprio in relazione alla cosiddetta mediazione sollecitata dal giudice si registra ancora un dato molto poco utile, sia in ordine al numero delle controversie giunte in mediazione dopo l'invito del giudice pari all'1% (si ricordi che il giudice non può obbligare le parti al tentativo di mediazione), sia perché non è dato conoscere il numero complessivo degli inviti formulati dai giudici ed in quale misura gli stessi vengano accolti dalle parti. Ciò consentirebbe di verificare la sensibilità dei giudici verso la mediazione e anche l'autorevolezza dei medesimi nel formulare nei casi e nei modi opportuni inviti utili all'accoglimento delle parti ed un loro possibile accordo nella sede conciliativa.
Anche al fine di stimolare l'accesso alla mediazione nei casi in cui la stessa non è obbligatoria, si deve rilevare che è entrata in vigore dal 26 agosto 2011 una modifica al regolamento ministeriale che incidendo notevolmente sui sistemi tariffari, ne ha ridotto drasticamente i costi a carico della parte istante qualora la stessa dovesse ritrovarsi sola al tavolo della trattativa. Infatti, in questi casi il costo a suo carico sarà di euro 40 (per liti di valore inferiore a 1.000 euro) o di euro 50 (per le liti di valore superiore a 1.000 euro). Questa scelta potrà indurre un maggiore numero di controversie in mediazione quando la stessa è facoltativa, in quanto la stessa avrà costi assolutamente ridotti qualora non dovesse svolgersi per assenza dell'altra parte. Questa riflessione si integra con altro dato statistico rilevato dal Ministero circa l'assistenza dell'avvocato in mediazione. Se è vero che l'assistenza legale non è obbligatoria, è pur vero che oltre l'80% delle parti istanti avviano la mediazione con la partecipazione dell'avvocato. Inversamente accade per la parte aderente che invece soltanto nel 20% dei procedimenti risulta assistita dal legale.
Le ragioni di questa profonda differenza tra parte istante e parte aderente derivano dalla evidente circostanza che, mentre la prima giunge per lo più in mediazione in ragione dell'obbligo legale dopo essersi rivolta all'avvocato per l'azione giudiziaria, l'altra invece valutata la domanda di mediazione decide volta a volta l'opportunità di farsi assistere nella fase conciliativa. Alla luce delle recenti modifiche normative sarà interessante verificare i dati che saranno raccolti nei prossimi mesi al fine di verificare quale incidenza sarà registrata circa la diffusione della mediazione quale strumento negoziale per la composizione delle controversie.


Fonte: Ministero della Giustizia I dati si riferiscono al periodo 21 marzo - 30 giugno 2011
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