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  Dicembre 2012

Articoli n° 08
OTTOBRE 2011
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FONDI EUROPEI: ultima chiamata per la Campania

La Regione deve certificare entro dicembre 2011 circa un miliardo e duecento milioni di euro di risorse Ue, ma al momento non c'è alcuna speranza di raggiungere quest'obiettivo

Confindustria Campania ha chiesto più volte al Governatore regionale Caldoro di raggiungere un'intesa con il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti finalizzata ad aumentare la quota di cofinanziamento dell'Unione Europea dall'attuale 50% al 65% o addirittura al 75% sulla falsariga di quanto hanno già fatto con successo Spagna, Portogallo e Grecia

di Sossio Pezzullo, Commissario Straordinario
Confindustria Salerno

Trovo particolarmente significativo il titolo del paper "Nord e Sud: insieme nella crisi, divergenti nella ripresa", che raccoglie e rende noti i principali indicatori economici del Rapporto SVIMEZ 2011 sull'economia del Mezzogiorno, presentato a Roma lo scorso 27 settembre. L'incipit sembra "rinfrancarci": la crisi accomuna Nord e Sud; è il seguito a farci ripiombare in un giustificato pessimismo: ancora una volta sconteremo ritardi nella ripresa. Il refrain è noto: «Nel 2010 il Mezzogiorno si legge nel Rapporto ha segnato rispetto all'anno precedente un modesto +0,2%, ben lontano dal +1,7% del Centro‑Nord. In termini di Pil pro capite, il Mezzogiorno è passato dal 58,8% del valore del Centro Nord nel 2009, al 58,5% del 2010». Con questi dati ci prepariamo ad affrontare un autunno a dir poco difficile, invocando urgenze che chi ci governa non reputa tali: riforme e liberalizzazioni, politiche per lo sviluppo e per l'innovazione, riorganizzazione e snellimento della pubblica amministrazione. In questo quadro particolarmente complesso, una sottolineatura d'obbligo riguarda la questione della spesa dei Fondi Ue. La Campania deve certificare entro dicembre 2011 circa un miliardo e duecento milioni di euro di Fondi Ue, ma al momento non c'è alcuna speranza di raggiungere quest'obiettivo. Nel testo della Finanziaria 2011 sono state modificate alcune norme relative al Patto di stabilità, per cui le sanzioni per chi sfora non si applicano «nel caso in cui il superamento degli obiettivi del patto sia determinato dalla maggiore spesa per interventi realizzati con la quota di finanziamento nazionale e correlati ai finanziamenti dell'Unione europea».
Confindustria Campania ha chiesto più volte al Governatore regionale Caldoro di raggiungere un'intesa con il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti finalizzata ad aumentare la quota di cofinanziamento dell'Unione Europea dall'attuale 50% al 65% o addirittura al 75% sulla falsariga di quanto hanno già fatto con successo Spagna, Portogallo e Grecia. Per cui, considerando che circa il 35% del cofinanziamento già oggi è a carico del fondo di rotazione del Ministero del Tesoro mentre non più del 15% lo investe la Regione sarebbe di fatto azzerata la quota di competenza di quest'ultima. Ad aggravare la situazione c'è anche un problema di tempistica: è difficile pensare che nei prossimi tre mesi la Regione riesca a spendere, e dunque a certificare, una cifra così elevata (1 miliardo e 200 milioni di euro).
Di fronte a una prospettiva quasi certa di un drammatico crollo della nostra economia regionale, è arrivato il momento di camminare tutti nella stessa direzione Governo e forze sociali scommettendo seriamente su noi stessi con la consapevolezza che non esistono strade alternative.

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