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  Dicembre 2012

Articoli n° 08
OTTOBRE 2010
 
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ECONOMIA PROVINCIALE: timidi segnali di ripresa


ECONOMIA PROVINCIALE: timidi segnali di ripresa

"Terra di lavoro in cifre", la pubblicazione della Camera di Commercio sull'andamento dell'economia casertana, nel secondo trimestre dell'anno mette in evidenza anche voci con il segno positivo

di Palma F. Martinisi


Gli imprenditori prevedono 2.390 nuove assunzioni nel settore delle costruzioni

Non solo saldi negativi, che pure sarebbero una fotografia nitida degli effetti della recessione.
La pubblicazione della Camera di Commercio di Caserta, «Terra di lavoro in cifre», sull'andamento dell'economia provinciale nel secondo trimestre dell'anno, mette in evidenza anche voci con il segno positivo. Su tutte quelle relative alla natalità e mortalità delle imprese che, come indicato dai dati di Movimprese, fa registrare un saldo positivo: +0,6%, quasi in linea con la media nazionale (0,8%). Sono 490 le imprese che da marzo a giugno si sono iscritte all'ente camerale: al 30 giugno erano complessivamente 87.272.
Il comparto agricolo ha fatto registrare una certa vitalità a partire da giugno «dopo la persistenza di un saldo negativo tra gennaio e maggio, determinato dall'eccedenza delle cancellazioni rispetto alle nuove iniziative imprenditoriali. Ancora in una fase di criticità le imprese del comparto manifatturiero «come dimostra la contrazione della base produttiva in atto». Leggera inversione del trend, invece, per le ditte del settore edilizio: alla fine del semestre sono risultate 13.376 per una crescita dello 0,3% che lascia spazio a previsioni ottimistiche. Quasi identico (0,4%) il tasso di crescita per il commercio, dato generato, come sottolineato, dalla contrazione delle cancellazioni piuttosto che da new entry.
Segno negativo, invece, per le esportazioni, cosa già evidenziata dalle statistiche dell'Istat. Nel primo trimestre del 2010 la contrazione delle transazioni con l'estero è stato del 18%, dato che stride con la crescita (6%) della media nazionale. In merito all'export del «made in Caserta» risultati positivi sono stati conseguiti dal comparto agricolo (+43%), che, viene sottolineato, testimonia una buona performance nella conquista di nuovi mercati nei Paesi extraeuropei, mentre il valore dell'export in Europa ha accusato una contrazione del 15%. «Complessivamente - si legge nella pubblicazione - le quote delle esportazioni nei Paesi europei (79%) e in quelli extraeuropei (21%) si differenziano sensibilmente rispetto a quelle del totale Italia, per le quali la percentuale a favore delle aree extraeuropee è superiore di circa l'8%.
Da qui l'esigenza di ricerca di nuove nicchie di mercato oltre l'Europa per superare anche la numerosa e agguerrita concorrenza presente nell'area europea». Gli effetti della crisi, ovviamente, hanno avuto ripercussioni anche sull'occupazione. Il saldo tra nuovi occupati e uscite dal mondo del lavoro per il 2010 si preannuncia negativo: -2.500 unità, per un tasso (-2,7%) superiore a quello nazionale. Secondo le previsioni, i posti di lavoro che si creeranno nel 2010 saranno 6.490 contro i 9.000 che si rischia di perdere. Il settore più colpito è quello dell'industria e in particolare delle imprese di piccole dimensioni con una perdita di 2.200 unità, mentre la contrazione prevista per il settore dei servizi è di 290 posti.
Circa la metà delle assunzioni sono previste per le piccole imprese con un organico fino a nove unità e appena il 6% da quelle con oltre cinquanta lavoratori. Nel settore delle costruzioni, però, gli imprenditori prevedono 2.390 nuove assunzioni. Infine, un indicatore dell'attuale situazione economica e finanziaria di famiglie e imprese: l'andamento dei protesti, nel primo semestre scesi anche in termini di importi. Questo, probabilmente, «per il timore di emettere assegni nell'incertezza di poterli coprire».

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