| di Raffaella Venerando
AMES, 50 anni di solidi risultati
Dal 1960 il marchio fondato da Augusto Strianese è sinonimo di affidabilità totale e alta qualità nel settore delle costruzioni prefabbricate componibili
Il Presidente Augusto Strianese insieme con il Cardinale Renato Raffaele Martino negli uffici della Ames spa
Da sinistra: Augusto Strianese, Enrico Cao, il Cardinale Martino, Giuseppe Maria Reina, Sabatino Marchione e Anna Ferrazzano
"Se si può fare, seppur complicato, si fa". Potrebbe essere
questo il motto che ispira da sempre ogni iniziativa, progetto e investimento della Ames spa, azienda di Montecorvino Pugliano specializzata in costruzioni prefabbricate componibili che, lo scorso 17 settembre, ha compiuto 50 anni di attività. Un traguardo che non è cosa di tutti i giorni e che il fondatore e presidente Augusto Strianese, insieme all'amministratore delegato Enrico Cao e a tutti gli uomini di Ames, dipendenti attuali e lavoratori già in pensione, ha voluto festeggiare ripercorrendo le tappe della storia di questa "impresa", ricordando le difficoltà di alcuni momenti del passato, i successi conquistati nel presente e proiettandosi al tempo stesso nel futuro, verso nuovi obiettivi di crescita e sviluppo. Tante le persone che hanno voluto partecipare ai festeggiamenti del 50esimo compleanno dell'azienda, festa cominciata di buon mattino presso lo stabilimento di Montecorvino, con la benedizione del Cardinale Renato Raffaele Martino alla presenza di numerose autorità e istituzioni, tra cui il Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture Giuseppe Maria Reina, il Presidente nazionale Unioncamere Ferruccio Dardanello, il Vice Presidente e Assessore Provinciale alle Politiche del Lavoro Anna Ferrazzano, il Prefetto di Salerno Sabatino Marchione e il Presidente della CCIAA di Foggia Eliseo Zanasi. I festeggiamenti poi sono proseguiti nella casa degli imprenditori salernitani, dove il Presidente Agostino Gallozzi - che ha consegnato ad Augusto Strianese una targa celebrativa del cinquantennale - ha voluto rimarcare come l'elisir di lunga vita dell'Ames siano stati e continueranno ad esserlo i suoi valori fondamentali, l'impegno e il lavoro di squadra, la forte responsabilità nell'affrontare ogni giorno le sfide, ma soprattutto la capacità di offrire ai suoi dipendenti la possibilità di superare se stessi e di prendere l'iniziativa. «L'azienda che riesce a tagliare il nastro dei 50 anni - ha dichiarato Gallozzi - deve essere da esempio per le altre. Tenere qui la consegna degli attestati ai dipendenti più anziani dà lustro a Confindustria».
Augusto Strianese (al centro) insieme con alcuni "suoi uomini" che, per l'occasione gli hanno donato una targa ricordo
Eliseo Zanasi, Augusto Strianese, Agostino Gallozzi e Vincenzo Boccia
Dopo Gallozzi, anche il Vice Presidente nazionale Vincenzo Boccia, leader della Piccola Industria di Confindustria e ospite d'eccezione all'evento, ha posto l'accento sul ruolo sociale svolto dall'azienda, sull'alleanza vincente tra gli uomini del suo gruppo, sul senso di comunità, confronto e condivisione che ha portato l'azienda a questo traguardo così importante. Fortemente emozionato, il presidente Strianese ha voluto invece ricordare come il suo principale orgoglio sia quello di aver creato dal nulla un marchio, oggi noto in Italia e nel mondo. «La nostra azienda - ha sottolineato Strianese - è tra le prime 5 italiane (le altre 4 sono tutte al Nord, ndr), e l'unica al Sud ad essere presa come riferimento da vari Enti istituzionali, primo fra tutti l'ONU. Ciò che però più mi inorgoglisce è aver creato lavoro e futuro per tante famiglie non solo del mio territorio». Enrico Cao, a.d. e guida intelligente e costruttiva della Ames, facendo qualche passo indietro nel tempo, ha poi ricordato: «La svolta dell'Ames è avvenuta quando, con il mercato fermo delle Opere Pubbliche Infrastrutturali negli anni di Tangentopoli, abbiamo dovuto fare di necessità virtù e adoperarci per scovare nuovi mercati. Ci siamo riusciti "semplicemente" adattando il nostro prodotto a esigenze e destinazioni d'uso diverse da quelle abituali. È stato così che il tradizionale container abitativo, rinforzato strutturalmente e opportunamente "rivisitato", è diventato uno shelter per il mondo delle telecomunicazioni, successivamente per la difesa, per le forniture aeroportuali, per l'industria elettrica». Un solo prodotto ma con le capacità di un camaleonte: alla Ames, anche grazie all'estro razionale ma creativo dell'ingegner Domenico Benincasa, sono stati studiati e messi a punto nel tempo i mille volti di un container che - a seconda delle esigenze - si "trasforma" in una scuola, un asilo nido, o piuttosto un ufficio pubblico, un laboratorio di ricerca, un parcheggio multipiano, o addirittura una torre di controllo per aeroporti a 4 livelli in altezza. La giornata di festa si è conclusa con la consegna ai dipendenti più anziani (o che hanno già passato il testimone a nuove leve), "colonne" - come le ha definite il presidente Strianese dell'azienda, di una targa di riconoscimento per la dedizione e il contributo dato per raggiungere il soddisfacente passaggio ai cinquant'anni di vita dell'azienda. Un passaggio che è ad un tempo traguardo di un lungo cammino e punto di partenza verso nuove sfide. Già, le sfide. In perfetto stile Ames, siamo sicuri che se si potranno fare, seppur complicate, si faranno. |
