La corsa al successo di SPRING OFF
L'azienda salernitana, tra le altre cose, è stata premiata per l'area sud al concorso organizzato dai G.I. di Confindustria "Il talento delle idee"
di Raffaella Venerando
Antonio Pietrosanto,
Presidente Cda Spring Off srl
Professor Pietrosanto, partiamo da una domanda "preliminare": secondo lei quanto incidono sul successo di un'azienda gli investimenti in ricerca e sviluppo?
Tanto, tantissimo, ma penso che tale risposta sia scontata. É utile invece fare qualche riflessione sullo spirito che deve guidare l'investimento in ricerca e sviluppo e sul percorso che può portare a dei risultati utili per l'impresa. Vanno ricordate e riaffermate le motivazioni che spingevano ad impegna
re capitali e risorse umane quando non vi era alcun tipo di incentivazione. La necessità di innovare il prodotto e/o il processo per conservare o migliorare la propria posizione sul mercato deve necessariamente essere stimolo e guida naturale alle attività di ricerca condotte in proprio o attraverso la collaborazione con enti pubblici di ricerca. In quest'ultimo caso, l'individuazione del giusto interlocutore non è banale ed è per questo che vanno messi in atto sempre nuovi strumenti di avvicinamento e interazione tra il mondo della ricerca e quello dell'impresa.
Spring off è un esempio vincente di azienda innovativa che nasce da un spin off universitario.
Attualmente esistono ancora difficoltà per le imprese nel passaggio concreto dalla ricerca fatta in ambito accademico all'innovazione tecnologica vera e propria?
La sua domanda fa giustamente presagire che, tra la già non semplice costituzione di uno spin off universitario e il successo imprenditoriale, c'è una distanza che nella maggior parte dei casi non viene mai colmata. Gli elementi di difficoltà sono diversi ma l'entità della loro influenza dipende dal Sistema Paese di cui si fa parte e, in Italia, anche dal territorio in cui ci si trova. La difficoltà principale è insita nella tipologia di azienda e deriva dalla scarsa propensione del ricercatore alla valorizzazione economica dei propri risultati. A questo limite intrinseco si può porre rimedio attraverso l'individuazione di un opportuno partner industriale che aggiunga alla compagine la propria esperienza imprenditoriale. Un ulteriore e determinante elemento è la ricerca di un partner finanziario che va individuato non nel mondo del credito, ma in quello avventuroso del cosiddetto "venture capital". In entrambi i casi gioca un ruolo fondamentale lo sfondo dal quale l'iniziativa emerge, la credibilità della struttura di provenienza e, solo alla fine, la bontà dell'idea. Quando invece è un'impresa già esistente a dover utilizzare e valorizzare i risultati della ricerca ciò che può venire a mancare è il lavoro di industrializzazione cui il ricercatore che li ha prodotti non è tenuto e non è interessato e per il quale l'azienda spesso non è preparata. Questa, che purtroppo rappresenta una causa frequente di fallimento dell'attività di trasferimento tecnologico, è sicuramente una delle situazioni nelle quali un'azienda di spin off può operare coerentemente con la sua "mission" aziendale, fungendo da trait d'union tra la ricerca e il mercato.
Un'azienda come la vostra che tipo di difficoltà ha incontrato per affermarsi? Quali sono i nodi ancora da sciogliere?
In un periodo di crisi economica l'investimento su tecnologie innovative che possono applicarsi a settori non "vitali" per l'uomo (quali sanità o sicurezza) è raro e viene effettuato solo se si hanno ampie garanzie che possa portare immediatamente a risultati di mercato significativi. La tecnologia su cui puntare deve essere pertanto di rottura, deve cioè generare un cambiamento profondo rispetto ad altri prodotti già presenti sul mercato. É ad un risultato del genere che noi di SPRING OFF stiamo puntando con il nostro sistema di sospensioni elettroniche per moto, ma le difficoltà che ancora siamo costretti ad affrontare sono principalmente determinate dalla diffidenza, diffusa in ambito finanziario e industriale, verso tutte le iniziative e i prodotti della ricerca che non provengano da rinomati politecnici o centri di ricerca settentrionali. Questi ultimi, forti della loro fama corroborata da ampi portafogli brevetti e innumerevoli spin off, costituiscono pertanto terreno fertile per la nascita di tali iniziative innescando così un "circolo" nel quale è difficile entrare. La distanza dai grandi centri industriali del nord potrebbe essere colmata solo attraverso una crescita culturale del nostro contesto industriale che potrebbe avvenire proprio attraverso lo sfruttamento sistematico dei prodotti della ricerca delle università.
Vuole tracciare un bilancio dei primi due anni di attività dell'azienda?
Il bilancio è positivo. I risultati estremamente positivi non sono ancora visibili in termini di fatturato e di personale dipendente perché si è puntato sul completamento e sull'industrializzazione delle tecnologie sviluppate nei laboratori dell'Università di Salerno, ma sono sicuramente avvertibili in termini di valore dell'azienda oggi determinato dal conseguimento ormai certo del brevetto europeo sulla strategia di controllo delle sospensioni, dai contatti con alcune tra le migliori aziende costruttrici di moto e sospensioni del mondo, dalla sponsorship tecnica di BMW Motorrad nel campionato Superstock appena vinto, dai prodotti software e hardware sviluppati per vari racing team. SPRING OFF, inoltre, seppure concentrata sullo sviluppo del business determinato dai prodotti per il settore corse e sospensioni, non si è limitata ad esso ma si è ulteriormente impegnata nel settore dello "smart metering" e dei sistemi di visione artificiale, ancora una volta sfruttando l'industrializzazione di prodotti della ricerca ideati e progettati nei laboratori universitari.
Paolo Sommella,
Direttore Commerciale Spring off srl
Se guarda avanti, ingegner Sommella, come immagina il
futuro di Spring off ?
Mantenendo l'equilibrio tra l'entusiasmo imprenditoriale e un sano realismo che da sempre ha guidato la nostra iniziativa, immagino per Spring Off un futuro molto positivo con la possibilità in un orizzonte a medio termine di raggiungere una significativa solidità economica pur mantenendo le dimensioni di piccola impresa. A riguardo dell'area di business sulla quale siamo attualmente focalizzati, lo
sviluppo più facilmente prevedibile per Spring Off è una configurazione aziendale in termini di IP (Intellectual Property) Company. Attraverso una partnership sinergica con un'azienda manifatturiera con consolidata visibilità nel settore delle sospensioni, Spring Off aspira a mantenere quale sua principale attività interna il continuo sviluppo industriale della soluzione innovativa proposta. Ad essa immaginiamo di poter affiancare una produzione diretta del sistema di sospensioni elettroniche limitata al settore racing, cui fornire un servizio di assistenza a valore aggiunto. Condividere con il partner le problematiche legate alla produzione su larga scala, alle attività di promozione e commercializzazione del sistema ideato (nei mercati AM e OEM) significherebbe dare più spazio alle capacità inventive e alla passione verso l'alta tecnologia che costituiscono il comune background dei soci fondatori.Infatti, in coerenza con la "mission" aziendale il futuro di Spring Off sarà sempre orientato verso nuovi settori economici in cui poter consolidare le conoscenze e l'esperienza maturata nel campo delle misure elettroniche e più in generale dell'ICT. Il tutto cercando sempre di coniugare al meglio le aspettative dei diversi "stakeholders", ossia il ritorno economico per gli investitori, l'affidabilità per i partner industriali, il benessere e la motivazione del personale coinvolto, la soddisfazione del cliente finale, il rispetto dell'ambiente. Insomma Spring Off come una finestra aperta e curiosa verso il mondo dell' high tech con un occhio di riguardo per il territorio di origine, la cui crescita dal punto di vista sia economico che di diffusione di una cultura di impresa etica costituisce una delle principali motivazioni della nostra iniziativa.
E allora, cosa ha significato per voi partecipare alla fase finale del concorso "Il Talento delle Idee" ed essere premiati per l'area Sud?
La partecipazione al concorso promosso congiuntamente dal Gruppo Unicredit e dai G.I. di Confindustria è stata innanzitutto l'occasione per approfondire alcuni aspetti economici-finanziari della nostra iniziativa attraverso la redazione di un business plan secondo il modello dettagliato proposto dagli organizzatori e quindi avvicinarci in modo più sistematico alle logiche e alle dinamiche che governano il mondo industriale e creditizio. Pertanto la selezione sulla base di un modello oggettivo tipicamente adottato nella pratica quotidiana da chi è chiamato per interesse, vocazione o istituzione a valutare progetti di start-up è stata una importante testimonianza della validità imprenditoriale della nostra iniziativa e dell'interesse che essa può suscitare in fondamentali gruppi di sostegno (industriali, bancari, fondi di venture capital). Inoltre la partecipazione in qualità di premiati per l'area sud all'evento di apertura del 40° Convegno dei G.I. tenutosi a Santa Margherita Ligure è stata un'interessante occasione per conoscere più da vicino il fermento che si registra a livello nazionale in tema di ricerca, innovazione e imprenditoria giovanile. Al tempo stesso un ulteriore stimolo a profondere tutti il nostro impegno perché un significativo contributo alla ripresa economica del Paese possa provenire da un'area come quella meridionale spesso molto più ricca di talento di quanto si possa logicamente attendere. |