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Un'occasione offerta da Quantica SGR per rimodellare il rapporto tra ricerca scientifica e finanza
La presentazione di Quantica in Confindustria Salerno
L'
importanza dell'innovazione come leva strategica per lo sviluppo competitivo - non soltanto delle singole imprese, ma dell'intero sistema territoriale - è ormai un dato acclarato.
Nonostante però i reiterati appelli alla sua centralità per il futuro del sistema economico, ancora oggi il nostro Paese sconta notevoli ritardi in quest'ambito.
Un aspetto critico della questione riguarda il flusso di innovazione tecnologica, non sempre pienamente valorizzato a causa della difficoltà di dialogo tra mondo della ricerca universitaria e imprese.
Non è certo il caso dell'Ateneo salernitano con cui la locale Confindustria vanta da tempo un rapporto di collaborazione reciproca molto positivo.
Proprio in ragione di questo forte sodalizio, lo scorso 22 ottobre nella sede di Confindustria Salerno si è tenuto il seminario di presentazione di Quantica SGR e del Fondo Principia II, organizzato per offrire alle imprese, ma anche all'Ateneo stesso, maggiori informazioni circa il fondo di investimento pensato per sostenere start-up e progetti di expansion capital di imprese innovative nelle regioni del Centro e Sud Italia.
Sono intervenuti all'incontro Agostino Gallozzi, Presidente Confindustria Salerno; Antonio Ilardi, Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Salerno; Michele Costabile, Consigliere Delegato Quantica SGR; Luigi Montemurro, Direttore Mercato Corporate UBI Banca Carime; Roberto Parente, Docente di Creazione e Gestione dell'Impresa Innovativa all'Università degli Studi di Salerno e Alfredo Lambiase, Delegato del Rettore al Trasferimento Tecnologico dell'Ateneo salernitano.
Quantica SGR è la prima Società di Gestione del Risparmio in Italia, che gestisce fondi chiusi di investimento riservati per attività di venture capital. Come evidenziato da Michele Costabile, con il Fondo Principia 2, Quantica mette a disposizione oltre 60 milioni di euro per investimenti nel capitale di rischio degli spin off e delle imprese ad alto contenuto tecnologico del Mezzogiorno, offrendo oltre alle risorse finanziarie il supporto gestionale necessario al loro sviluppo. Un'ulteriore parte di risorse è, invece, destinata al capitale di rischio di PMI già esistenti per operazioni di "espansione", purché legate a innovazioni tecnologiche.
«Con questa iniziativa - ha affermato il Presidente Gallozzi - abbiano inteso favorire, nell'ambito della proficua sinergia intrapresa con l'Ateneo salernitano, l'incontro diretto fra le parti interessate per verificare le concrete possibilità di collaborazione reciproca».
«Auspico - ha concluso Gallozzi - che i progetti di trasferimento tecnologico nati dalla ricerca universitaria, possano rispondere a bisogni industriali reali, per soddisfarne le esigenze attraverso applicazioni a valore aggiunto, in grado di competere sui mercati».
«Si tratta di un evento - ha aggiunto Antonio Ilardi - che rientra nell'ambito delle attività di supporto al Credito, in questo caso specifico dirette agli spin-off e alle imprese innovative. Riteniamo che questa formula possa proficuamente rimodulare il rapporto tra ricerca scientifica e finanza».
Luigi Montemurro, di UBI Banca Carime, istituto sottoscrittore del Fondo, ha sottolineato l'impegno della banca a supporto dei progetti di innovazione promossi dalle imprese meridionali.
Al termine degli interventi, il professor Roberto Parente, ha coordinato la presentazione dei cinque spin off dell'Università di Salerno: A.I.Tech S.r.l.; Nano Active S.r.l.; Nice Filler S.r.l.; ICT Sistemi S.r.l. e Spring Off S.r.l..
Ha concluso i lavori il professor Alfredo Lambiase che, dopo aver espresso apprezzamento per l'efficace collaborazione con l'Associazione, ha sottolineato l'impegno crescente dell'Ateneo nella realizzazione di attività di trasferimento tecnologico per assicurare la nascita di start-up in settori di alta e medioalta tecnologia e, quindi, per contribuire al futuro del nostro territorio. |
