Colpiti ma non affondati
La crisi tocca anche i distretti industriali, ma la Campania “resiste”
L'INTERVISTA - Taranzano: «L’imprenditoria dei territori È la vera forza produttiva ed economica dell’Italia»
L'INTERVISTA - Torino: «Siamo l’espressione di una univoca
cultura imprenditoriale di qualitÀ»
L'INTERVISTA - Pancrazio: «PiÙ promozione per la nostra
produzione agroalimentare di alta qualitÀ»
Colpiti ma non affondati
La crisi tocca anche i distretti industriali, ma la Campania “resiste”
Le cifre del monitoraggio del Servizio Studi di Intesa San Paolo premiano
le isole produttive campane grazie all’export. Bene il distretto agroalimentare
di Nocera Inferiore-Gragnano che chiude il 2009 in positivo
«Il 2009 anche per i distretti è stato un anno
da dimenticare: irrimediabilmente persi
14,5 miliardi di euro
di export»
«Nel 2009 il distretto agroalimentare di Nocera Inferiore primeggia su tutti gli altri: l’export cresce
- anche se di poco - segnando un +1,6%.
Nell’ultimo trimestre dell’anno però ha perso posizioni»
di Raffaella Venerando
Sarà ricordato come un anno terribile il 2009 anche per i distretti produttivi italiani che, specie nel secondo trimestre, hanno perso quote importanti sul fronte dell’export.
A dimostrarlo - su un censimento di 104 realtà produttive italiane - è l’ultimo, in ordine di tempo, Monitor dei distretti industriali prodotto a cadenza trimestrale dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Il secondo trimestre del 2009 si è chiuso infatti con una ulteriore diminuzione delle esportazioni dei distretti industriali italiani che hanno fatto segnare complessivamente un meno 26 per cento. Un dato su tutti riprova, semmai ce ne fosse ancora bisogno, quanto la crisi che imperversa ormai da più di un anno sui mercati mondali sia “globale”: nessun settore ne è uscito indenne, eccezion fatta per il solo comparto alimentare. I numeri parlano chiaro e rendono l’idea di quanto intensa e rovinosa sia stata la crisi anche per i distretti industriali: si va dal meno 20% dei cluster produttivi appartenenti al sistema moda, fino al meno 40% di quelli specializzati in prodotti in metallo per l’industria.
Stando alle cifre dello studio, soltanto undici distretti sui centoquattro totali hanno chiuso il 2009 in positivo. Di questi, quattro rientrano nel settore alimentare e ben due ricadono nel Mezzogiorno d’Italia: stiamo parlando del distretto agroalimentare di Nocera Inferiore-Gragnano, dell’alimentare di Parma, del distretto del vino di Verona e, infine, del cluster vitivinicolo della Sicilia Occidentale. Completano la rosa degli undici, due distretti del settore moda (la maglieria di Carpi e la concia di Arzignano), la ceramica artistica veneta di Bassano del Grappa, il distretto del mobile d’arte del Bassanese, l’elettronica ligure di Sestri Ponente, il biomedicale di Mirandola e, infine, il porfido della Val di Cembra.
A livello regionale, però, la Campania - il riferimento temporale preso in considerazione è il quarto trimestre dell’anno - è stata l’unica a fare registrare segnali non del tutto negativi soprattutto grazie alla tenuta, non sensazionale ma comunque incoraggiante, delle esportazioni (-2,6%).
Nello studio del gruppo bancario si evidenzia infatti come a livello regionale a resistere siano stati soltanto i distretti produttivi campani che segnano un meno 2,6 per cento. Ad incidere in modo significativo sul buon risultato, è stato in particolare il distretto agroalimentare di Nocera Inferiore-Gragnano, ma anche i distretti afferenti al sistema moda (calzature e abbigliamento), localizzati tra Caserta e Napoli, che hanno saputo contenere il calo dell'export vicino al meno 10 per cento. Tutte le altre regioni invece hanno accusato diminuzioni rilevanti, che vanno dal meno 20 per cento di Toscana, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte al meno 30 per cento circa di Lombardia e Marche, tanto da bollare il 2009 come uno dei peggiori anni della storia recente dei distretti.
In totale infatti in un solo anno sono andati in fumo 14,5 miliardi di export. Si spera che il 2010 possa segnare finalmente la ripresa, seppur l’andamento sarà lento e ancora lastricato di difficoltà. Occorrerà infatti ancora del tempo perché i distretti produttivi possano allontanare una volta per tutte il fantasma della crisi e tornare ai livelli di crescita e forza degli anni precedenti.
Se si prende come riferimento l’andamento delle esportazioni, sempre secondo i numeri dell’ultimo bollettino del Servizio Studi di Intesa San Paolo, solo sei distretti - di cui cinque riconducibili al comparto alimentare, anticiclico nei consumi rispetto alla crisi - hanno fatto registrare buone performance: come già detto, meglio di tutti è andato il distretto agroalimentare di Nocera Inferiore con un +1,6%, il prosecco di Conegliano Valdobbiadene, i vini di Langhe, Roero e Monferrato, il distretto vitivinicolo della Sicilia occidentale e l’alimentare di Parma (il sesto e unico distretto vincente non ricadente nel settore alimentare è stato quello biomedicale di Mirandola).
A fronte invece di una generale battuta d’arresto dell’export causata nel 2009 dalla diminuzione significativa della domanda dei mercati di sbocco di riferimento che complessivamente si è aggirata intorno al 22,1 per cento, a livello regionale solo le aree distrettuali della Campania hanno retto, facendo ben sperare grazie alla ripresa delle esportazioni che dovrebbe consentire - se ben affrontata - di recuperare in parte - almeno per un terzo - quanto perso nel 2009.
Nello studio infatti si rimarca come la ripresa dipenda in stretta misura «dalla capacità delle imprese italiane di cogliere le opportunità che si stanno presentando sui mercati esteri, traendo beneficio dalla ripresa in corso del commercio mondiale».
Saranno soprattutto i mercati più distanti geograficamente e non solo - si pensi all'Asia (Singapore, Corea, Hong Kong, Thailandia), all’America latina, alla Cina o all’Africa - a consentire una nuova boccata di ossigeno per i distretti italiani.
A sottolinearlo - vedi intervista a pag. 7 - è lo stesso neopresidente del distretto agroalimentare di Nocera Inferiore Aniello Pietro Torino, il quale ha rimarcato come siano «diversi i Paesi in costante crescita economica verso i quali le singole aziende non riescono ad aprire i giusti canali commerciali». «Il Distretto - sempre secondo Torino - attraverso la stretta collaborazione con l'Istituto per il Commercio estero (ICE), la società italiana per le imprese all'estero (SIMEST) e la Federazione dei Distretti Industriali Italiani, si pone l'obiettivo principale di favorire possibili partenariati tra il nostro territorio ed i Paesi in via di sviluppo economico. A tal proposito è stata calendarizzata una missione in Serbia realizzata a fine aprile ed un'altra agli inizi di giugno al Cairo al fine di rafforzare le relazioni economiche e di approfondire le opportunità di collaborazione industriale e di investimento offerte alle imprese italiane afferenti al Distretto Nocera-Gragnano».
Malgrado l’erosione della quota italiana delle esportazioni mondiali, i prodotti di casa nostra, specie quelli legati all’alimentare, convincono e vincono ancora, restando una delle colonne portanti della bilancia commerciale della nostra regione, ma anche dell’Italia tutta.
Ne è convinto a ragion veduta il presidente Anicav (Associazione Nazionale degli Industriali delle Conserve Alimentari Vegetali) Annibale Pancrazio (vedi intervista pag. 9) che ribadisce come «la produzione agroalimentare di alta qualità campana costituisca un naturale elemento di riconoscibilità e di appartenenza al territorio e contemporaneamente rappresenta anche uno dei principali fattori di attrazione per i visitatori stranieri o nazionali».
Proprio per questa ragione, bisognerebbe combattere con forza i segni comunque evidenti di perdita di slancio dei nostri distretti industriali spingendo sì sulla leva dell’export, ma anche mettendo mano ad una politica di marketing territoriale che potrebbe fare da volano per il rilancio dell’immagine del territorio e automaticamente dei prodotti che lo stesso produce.
In più, indispensabile è ormai per la nostra regione compiere un vero e proprio salto tecnologico e industriale, precondizione reale e imprescindibile per lo sviluppo futuro possibile solo grazie ad una politica industriale che abbandoni senza mezze misure i percorsi illusori delle politiche bottom-up, che in questi anni non hanno fatto altro che alimentare sprechi e clientele.
Come ha dichiarato il presidente della Federazione dei distretti italiani, Valter Taranzano (vedi pagina 5), «l’imprenditoria dei territori è la vera forza produttiva ed economica dell’Italia». La politica pertanto non dovrebbe dimenticarsene.
Denominazione: Distretto Industriale Agro-Alimentare di Nocera Inferiore-Gragnano.
Sede del Distretto:
Il distretto agro-alimentare campano si estende in un’area compresa tra il cono vulcanico del Vesuvio e le montagne di Sarno a Nord ed i Monti Lattari a Sud. La superficie del polo è di 293 kmq e ricomprende al suo interno 20 comuni, dei quali 16 sono collocati in provincia di Salerno, mentre i rimanenti 4 fanno parte della provincia di Napoli. Dal punto di vista della dimensione demografica, i comuni più importanti sono Nocera Inferio-re e Scafati nel salernitano con circa 50.000 abitanti a testa; il centro più popoloso della provincia di Napoli è Gragnano che conta, invece, 30.000 abitanti all’attivo. L’area del cluster risulta ben collegata con le principali tratte stradali del Centro-Sud, grazie alla prossimità alle autostrade campane. Infine, considerando la natura del territorio, si può notare come quest area sia tradizionalmente favorevole all’attività agro-alimentare, per via di 3 fattori: disponibilità di acqua, fertilità del suolo e tradizione di proprietà terriera.
Specializzazione produttiva:
Per quanto riguarda le specializzazioni, l’area è ricca di diversi tipi di attività: si passa dalla trasformazione del pomodoro, alla realizzazione di conserve, alla produzione della pasta (Gragnano è nota come città della pasta) e del vino. Il prodotto più noto ai consumatori è certamente il pomodoro di San Marzano, l’”oro rosso” che ha ricevuto la denominazione di origine protetta DOP.
La maggior parte delle unità produttive presenta la connotazione della piccola impresa a carattere familiare che utilizza la forma giuridica dell’impresa individuale.
Ambiti merceologici del Distretto Agro-Alimentare di Nocera Inf.-Gragnano:
Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi; lavorazione e conservazione delle patate; produzione succhi di frutta e ortaggi; lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi; produzione di olio di oliva; produzione di paste alimentari, cuscus o altri prodotti farinacei; produzione di vini da uve.
Ente di riferimento:
Provincia di Salerno, Piazza Papa Giovanni XXIII 84086 Casali di Roccapiemonte (Salerno) - Tel: 079-66800/ fax 079-66816.
www.distrettoindustrialenocera.it
Fonte: www.osservatoriodistretti.org
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