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  Dicembre 2012

Articoli n° 04
MAGGIO 2010
 
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Parliamo di congiuntura

Un’analisi di ISAE-OBI e Studi e Ricerche per il Mezzogiorno attesta
un miglioramento del “clima economico” in Italia


Francesco Saverio Coppola
Direttore SRM

In questo numero di CostoZero vorrei evidenziare i risultati emersi dall’ultimo numero di “Congiuntura Mezzogiorno”, trimestrale realizzato da ISAE-SRM e OBI. Il Clima Economico in Italia migliora sensibilmente nel corso del primo trimestre 2010, toccando quota 97,4 (da 94,1 del periodo ottobre/dicembre 2009); nel Mezzogiorno, invece, l'indicatore scende bruscamente passando da 86,6 a 77,9 e riportandosi in prossimità dei valori del secondo trimestre dello scorso anno; tale calo si diffonde in modo piuttosto omogeneo a livello regionale.
Per quanto concerne il settore manifatturiero, il recupero registrato nella media della ripartizione (l'indice di fiducia passa da 80,9 del quarto trimestre 2009 a 84,1 del periodo gennaio/marzo 2010) rispecchia invece un andamento a “macchia di leopardo” sul territorio; più nel dettaglio: sul versante adriatico la fiducia delle imprese manifatturiere rimane sostanzialmente stabile in Abruzzo, dove peggiorano ulteriormente i giudizi sullo stato degli ordini (saldo da -43 a -46), mentre le scorte tendono a ridursi (da 1 a -2) e migliorano le previsioni sulla produzione, con il saldo che torna positivo (da 0 a 2); in Molise si registra, invece, un forte calo della fiducia degli imprenditori del manifatturiero, determinato essenzialmente dal forte pessimismo sul livello degli ordini, il cui saldo si avvicina al punto di minimo storico toccato un anno fa. In Puglia la fiducia degli industriali fa registrare un sensibile miglioramento che riporta l’indicatore sui livelli antecedenti la crisi; tutte le variabili aziendali considerate offrono indicazioni positive: il portafoglio ordini mostra segnali di recupero (il saldo passa da -37 a -31), le scorte di magazzino sono segnalate in riduzione (da 6 a -2 il relativo saldo dei giudizi), e, soprattutto, si registrano segnali particolarmente significativi sul fronte delle attese sulla produzione (saldo da 5 a 14). Passando alle regioni tirreniche, in Campania la fiducia delle imprese manifatturiere migliora per il quarto trimestre consecutivo e si posiziona al livello di 82,8 - ben 12 punti in più rispetto al minimo storico toccato un anno fa; nel dettaglio, meno pessimistiche appaiono le opinioni sul livello degli ordini (il saldo passa da -40 a -38), mentre le previsioni sugli andamenti produttivi dei prossimi tre mesi sono decisamente positive (il saldo passa da 0 a 7). Si osserva, infine, un forte decumulo delle scorte di magazzino, con il saldo che passa da 8 a 1. In Basilicata, invece, la fiducia degli imprenditori fa registrare una battuta d’arresto: l’indice passa da 83,7 a 82,1 a causa, unicamente, di opinioni fortemente negative sul portafoglio ordini (il relativo saldo passa da -30 a -74). In Calabria il miglioramento della fiducia degli imprenditori è lieve nel corso del trimestre, ma costante nell’arco dell’ultimo anno: l’indice tocca, infatti, quota 88 - quasi 10 punti in più rispetto al punto di minimo storico toccato un anno fa. Infine, volgendo lo sguardo alle due isole maggiori, in Sardegna la fiducia delle imprese manifatturiere risulta in calo, andando a toccare quota 82,5 - il livello di minimo storico dall'inizio della rilevazione nel 1996. La forte flessione della fiducia espressa dagli imprenditori sardi è determinata essenzialmente dal peggioramento dei giudizi sul livello degli ordini nel corso del trimestre (il saldo passa da -27 a -33) e da attese meno favorevoli sulle tendenze della produzione, con il saldo che passa da 9 a 7, portandosi in prossimità del minimo storico. D'altro canto, restano sostanzialmente stabili i giudizi sul livello delle scorte di magazzino. In Sicilia, la fiducia degli imprenditori è stabile nel corso del trimestre, con l’indice al livello di 84,1; la stabilità del clima di fiducia è determinata da aspettative meno favorevoli sulla produzione (saldo da 14 a 11), compensate da valutazioni positive sul livello delle scorte, viste in decumulo (il saldo dei giudizi passa da 6 a 4).

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