Colpiti ma non affondati
La crisi tocca anche i distretti industriali, ma la Campania “resiste”
L'INTERVISTA - Taranzano: «L’imprenditoria dei territori È la vera forza produttiva ed economica dell’Italia»
L'INTERVISTA - Torino: «Siamo l’espressione di una univoca
cultura imprenditoriale di qualitÀ»
L'INTERVISTA - Pancrazio: «PiÙ promozione per la nostra
produzione agroalimentare di alta qualitÀ»
L'intervista
di Raffaella Venerando
Torino: «Siamo l’espressione di una univoca
cultura imprenditoriale di qualitÀ»
Aniello Pietro Torino,
presidente Distretto Agroalimentare n. 7
Nocera Inferiore-Gragnano
Presidente, il distretto industriale di Nocera Inferiore-Gragnano è, insieme a quello vitivinicolo della Sicilia Occidentale, il solo ad aver retto l’urto della crisi lo scorso anno in particolare grazie all’export. Quali sono le prospettive invece per l’immediato futuro del distretto agroalimentare?
Le prospettive a breve/medio termine del nostro distretto sono sicuramente molto interessanti. La gestione del distretto Nocera-Gragnano si pone obiettivi importanti sui quali tra l'altro si sta già lavorando intensamente e seriamente: formazione, innovazione e ricerca, internazionalizzazione delle eccellenze agroalimentari.
L’alta percentuale delle aziende monoprodotto all’interno del distretto 7 potrebbe rappresentare uno dei limiti principali al suo sviluppo?
Non vedo assolutamente come l'esistenza sul nostro territorio di aziende monoprodotto possa rappresentare un limite allo sviluppo del Distretto. La presenza di tali aziende garantisce invece il mantenimento dell'alto livello qualitativo delle eccellenze che esprimono. Per di più, il Distretto viene a porsi come strumento di raccordo tra le citate aziende al fine di garantire al mercato nazionale e a quello internazionale un paniere di prodotti di alta qualità ed allo stesso tempo presentare tali prodotti come espressione di una univoca cultura imprenditoriale di qualità.
Finora per la commercializzazione dei prodotti si è sostanzialmente fatto affidamento sulle capacità individuali delle aziende e sui loro rapporti già consolidati. Questo però oggi non basta più. Cosa è possibile fare per potenziare la rete commerciale?
Ci sono diversi Paesi in costante crescita economica verso i quali le singole aziende non riescono ad aprire i giusti canali commerciali. Il Distretto, attraverso la stretta collaborazione con l'Istituto per il Commercio estero (ICE), la società italiana per le imprese all'estero (SIMEST) e la Federazione dei Distretti Industriali Italiani, si pone l'obiettivo principale di favorire possibili partenariati tra il nostro territorio ed i Paesi in via di sviluppo economico. A tal proposito è stata calendarizzata una missione in Serbia realizzata a fine aprile ed un'altra agli inizi di giugno al Cairo al fine di rafforzare le relazioni economiche e di approfondire le opportunità di collaborazione industriale e di investimento offerte alle imprese italiane afferenti al Distretto Nocera-Gragnano.
Quali secondo lei gli strumenti ad hoc che la Regione (ma anche la Provincia di Salerno) dovrebbe prevedere per incidere direttamente sui fattori produttivi dei distretti industriali campani?
Credo che sia la Regione Campania, sia la Provincia di Salerno debbano fare sintesi intorno al Distretto affinchè quest'ultimo possa essere lo sbocco pragmatico ed il portavoce di una politica seria e di sostegno alle piccole e medie imprese.
Complessivamente ritiene che il distretto industriale, come modello economico ma anche sociale di organizzazione della produzione, ha ancora un futuro? Non ha segnato il passo rispetto alla rete di impresa?
Assolutamente no. Anzi, il Distretto si muove in maniera sinergica tra le nascenti reti di impresa accompagnandone i processi evolutivi, essendo esso stesso un contenitore di più filiere.
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