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per un biennio
l’addizionale Irap nel Sud
Inserto: Mezzogiorno, ripartire dopo la crisi
Formazione e flessibilitÁ:
strumenti per lo sviluppo
Progetto SIS:
Sviluppo Imprese in sicurezza
Antimo Caputo nominato vice presidente Yes for Europe
Opera Prima
per l’internazionalizzazione
Energia elettrica con sconti fino al trenta per cento
Formazione e flessibilitÀ:
strumenti per lo sviluppo
Occorre un legame più forte tra imprese e centri di formazione
di Antonietta Sanseviero
«Sul fronte della disoccupazione è necessario fronteggiare la cronicizzazione dell’inattività delle persone. A tal riguardo un ruolo fondamentale avrà la formazione, che dovrà essere svolta in stretto collegamento con le imprese». Così il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi, ha introdotto l’incontro svoltosi presso la sede l’Unione Industriali di Napoli, lunedì 16 novembre, sul tema “Formazione e flessibilità: strumenti per lo sviluppo”. Sacconi ha poi ricordato che nel Sud la formazione costa il 25% in più che nel resto del Paese pur funzionando peggio. «Occorre ridare efficienza ed efficacia al sistema regionale della formazione - ha proseguito il Ministro - sostenendo i contratti di apprendistato per i giovani e sostituendo gli attestati di frequentazione con certificazioni di competenza. Per affrontare la questione apriremo un tavolo di lavoro Stato-Regioni-parti sociali». Concorde sulla necessità di un legame più stretto tra centri di formazione e imprese il Presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Giovanni Lettieri, che ha evidenziato la necessità di passare da un’ottica di welfare ad un approccio di workfare, realizzando interventi che abbiano come obiettivo la riqualificazione e il reimpiego dei lavoratori. «Sarebbe opportuno - ha spiegato Lettieri - utilizzare una quota delle risorse disponibili attraverso il Fondo Sociale Europeo per finanziare voucher diretti ad incrementare le competenze e ricollocare le maestranze espulse dalle imprese per la crisi economica».
Sulla necessità di un superamento degli interventi atti solo a garantire il salario è intervenuto anche il Direttore Centrale delle Risorse Umane di Finmeccanica, Roberto Maglione, che ha sottolineato come a livello europeo si operi già in direzione della difesa della persona piuttosto che del posto di lavoro. «Anche in Europa - ha continuato Maglione - stiamo assistendo ad un prolungamento eccessivo dell’inattività. È sempre più numerosa, infatti, la neet (not employment, education or training) generation, ovvero la generazione composta da persone che non studiano, non hanno un lavoro e non lo cercano attivamente, e non partecipano ad alcun programma formativo».
All’incontro, promosso dall’Associazione imprenditoriale partenopea, ha preso parte altresì il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che ha posto in evidenza la mancanza, in Italia, di un raccordo tra istruzione e mercato del lavoro. «È ormai divenuto indispensabile - ha aggiunto il Vice Presidente alla Formazione e ai Rapporti con l’Università dell’Unione Industriali di Napoli, Mario Mattioli - orientare la formazione verso i settori in cui le imprese ritengono conveniente realizzare investimenti. L’analisi del mercato è elemento indispensabile per comprendere il fabbisogno professionale delle aziende». L’iniziativa, moderata dal Caporedattore Responsabile di Rai Campania, Massimo Milone, ha visto la partecipazione tra gli altri del Direttore di Assolavoro, Agostino Di Maio, e dell’Ordinario di Diritto del Lavoro all’Università “Federico II” di Napoli, Mario Rusciano.
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