Nuovo progetto di rilancio
e sviluppo per la ex Cdi
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Contro la crisi bisogna
connettersi a nuovi scenari
intervista: di Filomena Labruna
Nuovo progetto di rilancio
e sviluppo per la ex Cdi
L’amministratore delegato del Centro di Ricerche Fiat, Nevio Di Giusto, sottolinea
il rilievo dell’iniziativa che legherà due settori strategici: l’automotive e le rinnovabili
Nevio Di Giusto
«Il Centro Ricerche della Fiat ci sosterrà nell’attuazione del piano di riconversione della ex Cdi che dal primo semestre del 2010 produrrà batterie al litio»: Giovanni Lettieri, presidente della Meridie, la società capofila del nuovo progetto industriale, garantisce l’impegno del gruppo torinese. E la conferma giunge dall’amministratore delegato del Centro Ricerche Fiat, l’ingegnere Nevio Di Giusto, che va oltre e sottolinea il rilievo di un’iniziativa destinata a «portare l’azienda di Calitri al centro di ambiziosi progetti europei».
Dal tessuto jeans alle batterie al litio, qual è la parola chiave di questo piano che modifica radicalmente la mission produttiva della ex Cdi di Calitri?
Innovazione. Verrà avviata in Alta Irpinia una produzione che, superando il semplice rilancio, farà della ex Cdi un’azienda dai tratti pionieristici. Abbiamo discusso con Giovanni Lettieri prima di prendere la decisione definitiva ed è venuta fuori quest’idea da immaginare e sviluppare in tutt’Italia. A partire dal prossimo anno lo stabilimento di Calitri sarà impegnato nella produzione di un sistema integrato di batterie al litio e supercapacitori, la cui applicazione finale sarà rivolta al settore dell’automotive per quanto riguarda la trazione di veicoli elettrici e a quello delle fonti energetiche rinnovabili.
Quale valenza ha questo progetto in un percorso finalizzato ad uscire dal tunnel della crisi?
Oggi la sfida si vince con la velocità. Saper prendere le decisioni prima di altri, anticipare le tendenze del futuro è un fattore vincente. La dimostrazione l’ha data l’amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne, che nel bel mezzo di una crisi profonda e globale, si è mosso più in fretta di altri per garantire un futuro certo alla sua azienda. Ed è quello che stiamo facendo con la ex Cdi, oggi al centro di un progetto innovativo. Lo stabilimento irpino farà parte di una rete enorme nella quale si inseriscono partecipazioni a progetti europei. Questo perché la competitività è sempre frutto di una collaborazione.
Come cambierà la ex Cdi?
Bisogna immaginare uno stabilimento modulare che cambierà nel corso degli anni, adattandosi alla produzione. Nell’alta tecnologia è impossibile pensare ad un’azienda statica. Primo in Europa, mentre la produzione di batterie a litio si concentra attualmente soprattutto in Cina, lo stabilimento irpino lavorerà per integrare l’utilizzo composito di due tipi di batterie, quelle classiche e quelle dette supercondensatori. É un utilizzo nuovo, grazie al quale sarà possibile sfruttare l’energia rilasciata molto rapidamente che, ad esempio, occorre ai motori quando è necessaria una forte accelerazione.
Quali saranno le sinergie sul territorio?
Si profila una collaborazione con la Irisbus di Flumeri che nasce dal fatto che l’elettrico nel trasporto pubblico sarà una realtà. L’innovazione è il valore aggiunto di un progetto che ha il merito di legare automotive ed energie rinnovabili, due settori strategici in Irpinia e non solo. |