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  Dicembre 2012

Articoli n° 10
DICEMBRE 2009
 


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La “sostenibile” leggerezza dell’essere Sabox

L’azienda di Nocera Superiore premiata al Parlamento europeo con il “Paper Recycling Award 2009”

di Raffaella Venerando


«Chi osa vince». Proprio come recita il motto che da sempre identifica il pugnale con le ali delle forze speciali inglesi del SAS, la Sabox - azienda di Nocera Superiore specializzata nella produzione di cartone ondulato - ha incassato un ulteriore e prestigioso riconoscimento per l’eccellente esempio di come si possa fare davvero un’economia più reale, più verde e più sostenibile. Il 29 settembre scorso, infatti, nell'ambito della manifestazione “From Paper to Publishing: creating a Value for Europe”, organizzata dall'industria europea della carta, Aldo Savarese - amministratore unico della Sabox - ha ritirato il premio “Paper Recycling Award 2009” presso la sede del Parlamento europeo a Bruxelles. Un altro tassello che è andato ad aggiungersi al successo di eco internazionale dell’azienda appartenente al Gruppo Sada - primo multisito in Italia ad essere certificato Fsc (Forest Stewardship Council) - che, appena un anno fa, ha scelto un percorso innovativo, apparentemente complicato, costoso, ma che nei fatti si è rivelato un azzardo vincente. Ormai la sfida di sostenibilità di questa azienda non è più soltanto un’ipotesi corsara, ma giorno dopo giorno assume sempre più le sembianze di un programma rivoluzionario e possibile al tempo stesso, che ha come obiettivo la riduzione dell’impatto ambientale attraverso l’utilizzo razionale delle risorse, il contenimento delle emissioni di gas serra e la fabbricazione di prodotti funzionali ed ecocompatibili nell’ottica di uno sviluppo industriale ecosostenibile (tutti i prodotti arrivano infatti da maceri post-consumo o da legno provenienti da foreste e piantagioni gestite in modo responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici).

Anche in tempi di crisi, la Sabox, con il suo innovativo “Green Project”, ha dimostrato di essere capace di reggere l’urto di venti contrari, coniugando sapientemente qualità ambientale e competitività industriale. Ci è riuscita perché il “pensiero verde” alla Sabox è l’aria che si respira. È lo stile che regola il “modus operandi” dell'intera azienda, incidendo sia nelle attività interne allo stabilimento produttivo (partendo dall’eliminazione di inutili sprechi come computer lasciati accesi, riduzione del consumo di acqua ed elettricità), sia in quelle che prevedono l'interazione con l’esterno (clienti, fornitori, consulenti, territorio di riferimento). Ogni scelta aziendale non è mai dettata dal solo obiettivo-profitto, ma deve rispondere a specifiche regole, tutte finalizzate al rispetto dell'ambiente e all'utilizzo razionale e responsabile delle risorse. Il Green Project si sviluppa su macro aree di intervento che coprono i vari settori operativi individuando i parametri di riferimento ambientali, lo stato attuale degli stessi, i valori obiettivo per i vari parametri individuati, le azioni intraprese o da intraprendere per il raggiungimento di tali obiettivi. Intanto prosegue con passo spedito anche il progetto di fondare un vero e proprio ecosistema di Distretto Verde (The GreenNet) composto da imprese di vari settori che insistono tutte sullo stesso territorio in cui la Sabox opera, quali produzione alimentare, packaging, trasporti e logistica, unite da una comune vocazione: la tutela dell’ambiente per una crescita ecosostenibile. Le aziende operanti nel Distretto Verde, acquistando da Sabox, contribuiscono infatti alla creazione di valore nel territorio, cosa che non si verificherebbe comprando da un fornitore lontano. Scegliere un fornitore di servizi attento all’ambiente, con sede vicino alla propria azienda, significa avvicinarsi al kilometro zero e dare vita a un circolo virtuoso che tiene fuori chi non si allinea, chi non tiene il passo.

In alto: Aldo Savarese premiato all’European Paper Recycling Award dal Principe Laurent di Belgio
In basso: il certificato



La Sabox, insomma, parafrasando una dichiarazione di qualche anno fa di Kofi Hannan è una «compagnia economica che assomiglia ad un essere umano». Da un lato, infatti, produce scatole per “riprodursi” attraverso la generazione di reddito, dall’altro però per durare nel tempo è riuscita a creare intorno a sé un’atmosfera di maggiore attenzione verso l’ambiente, non solo quello naturale, ma inteso tout court, comprendendo le persone e le cose.
Il merito di questa intuizione divenuta poi consapevolezza va ad Aldo Savarese, amministratore unico della Sabox: dopo un viaggio in America, Savarese ha capito che come uomo di impresa poteva e doveva dare un contributo sostanziale alla realtà che lo circondava. Innanzitutto considerando la sua azienda sempre più come un’istituzione sociale che aggrega, attraverso la proposta dei propri sistemi valoriali alle imprese vicine ma anche ai propri clienti finali, comunità sempre più ampie a fronte della progressiva perdita di rilevanza di altre istituzioni. Savarese ha capito che il profitto da solo non basta; quello che conta e che dura e paga nel tempo è il miglioramento complessivo della qualità della vita: la Sabox con lui è diventata “il cambiamento che lui stesso voleva vedere”.

 

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