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  Dicembre 2012

Articoli n° 03
APRILE 2007
 


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A cura dell’Associazione Italiana Dietetica e Nutrizione Clinica-ONLUS

 Educazione alimentare e globalizzazione


Nel mondo moderno, anche la scelta di “nuovi sapori” può essere dettata da trend consumistici

La teoria di Lowenberg sulla maturazione umana applicata alle abitudini alimentari descrive il passaggio da una alimentazione indispensabile per la sopravvivenza ad una per l'autorealizzazione attraverso cinque step:
1. Necessità fisiche per la sopravvivenza. É uno stadio simile all'alimentazione degli animali che deve garantire la regolare disponibilità di quantità sufficienti di nutrienti.
2. Necessità sociali per la sicurezza. Una società una volta soddisfatto il fabbisogno giornaliero deve pensare alle scorte per esigenze future.
3. Appartenenza. L'appartenenza ad un gruppo si manifesta anche dall'omologazione consensuale dei consumi alimentari.
4. Stato sociale. La posizione sociale può essere definita in base a quali alimenti vengono consumati e con chi.
5. Auto-realizzazione. Solo quando i 4 precedenti passaggi sono soddisfatti, un individuo può scegliere di provare altri alimenti indipendentemente dalla provenienza solo o prevalentemente per soddisfazione personale.
Il passaggio fondamentale è quello della sicurezza che non dipende soltanto dalle risorse disponili, ma anche dalla capacità di utilizzarle alla luce di indicazioni sanitarie. Nutrirsi è una risposta ad un bisogno biologico ma il soddisfacimento di questa necessità è anche una risposta sociale e culturale. Secondo Lowenberg l'adesione ad una dieta per scopi sanitari è più semplice in presenza di uno stato socioeconomico elevato perché l'autorealizzazione può facilitare la volontà alla riduzione dei consumi. Quanto detto andrebbe rivisitato alla luce degli eventi successivi alla globalizzazione che è riuscita a negativizzare l'effetto positivo dell'autorealizzazione sulla possibilità di modificare i comportamenti in senso positivo. Cento anni fa, con “Il fu Mattia Pascal”, Luigi Pirandello apriva la riflessione sulla perdita di identità dell'uomo moderno. La scoperta illuminante di Pirandello è che l'identità sociale è anche l'identità ontologica dell'individuo. Nel mondo moderno, la perdita di necessità prioritarie si accompagna all'omologazione in un consumismo, immemore delle tradizioni e quindi senza documenti, che trasforma il soggetto in oggetto seppur consumante. Paradossalmente chi ha raggiunto l'apice della piramide, è portato a consumare di più e a provare, per primo, le nuove offerte del mercato; l'essere eccessivamente disponibili ai cambiamenti alimentari (globalizzazione alimentare) ci rende anche più influenzabili da parte dell'Industria. Fortunatamente sembra possibile apprezzare un aumento, in questi ultimi anni, della domanda di prodotti tipici, e recentemente biologici, legati alle tradizioni delle singole regioni. É necessario evitare che un fenomeno del genere venga inglobato artificialmente nel sistema del consumo di massa e adulterato.

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