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  Dicembre 2012

Articoli n° 08
OTTOBRE 2011
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CASERTA poche luci e molte ombre, eppure c'È voglia di fare IMPRESA

USURA, un fenomeno che ingrassa le mafie e distrugge il tessuto produttivo della societÀ

Internazionalizzazione: via libera da Caserta alla LEGGE regionale


USURA, un fenomeno che ingrassa le mafie e distrugge il tessuto produttivo della societÀ



Per combattere questa piaga, Confindustria Caserta ha promosso una serie di manifestazioni per sensibilizzare l'opinione pubblica e far conoscere gli aiuti economici che lo Stato offre a chi ne è vittima

di Palma F. Martinisi




Da sinistra: De Simone, Della Gatta, Merola e Morelli

L'usura è un fenomeno odioso che mina il sistema sociale e distrugge il tessuto produttivo della comunità civile. Per combattere questa piaga Confindustria Caserta ha promosso una serie di manifestazioni per sensibilizzare l'opinione pubblica e, soprattutto, far conoscere gli aiuti economici che lo Stato offre alle vittime dell'usura. L'iniziativa si inserisce nell'ambito del progetto "Camper per la legalità", ideato e organizzato per il secondo anno di seguito di concerto con la CCIAA e le più importanti associazioni sindacali e datoriali della provincia di Caserta. In particolare, con il camper che ha fatto tappa nelle principali piazze dei centri casertani, Confindustria Caserta ha promosso la celebrazione di alcuni Consigli comunali aperti al pubblico. (Gli incontri si sono svolti il 20 settembre a Villa Literno, il 21 a Gricignano d'Aversa e il 22 a San Prisco; vedi scheda a pag. 34).

Manifestazioni per la legalità (dall'alto) a Villa Literno, Gricignano e San Prisco

Insomma, un impegno concreto in un territorio che insieme a quello della provincia di Napoli detiene il triste fenomeno dello scioglimento delle amministrazioni comunali per infiltrazioni camorristiche: ben 73. E in alcuni casi i sindaci sono stati anche rieletti. I dettagli e le finalità dell'iniziativa sono state illustrate nel corso di una conferenza stampa che si è svolta il 16 settembre scorso, presso la Sala convegni di Confindustria Caserta, dal presidente degli industriali Antonio Della Gatta, dal vice presidente con delega alla Sicurezza e Legalità Luciano Morelli, dal presidente della CCIAA Tommaso De Simone e dal prete anticamorra don Luigi Merola, presidente della Fondazione 'A voce d'e criature, ala presenza di numerosi rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell'ordine e della magistratura. Alla conferenza stampa, unitamente ai rappresentanti delle istituzioni, del mondo sindacale, delle associazioni datoriali e di categoria, sono intervenuti anche il sindaco del Comune di Villa Literno Nicola Tamburrino, e l'assessore provinciale Gimmi Cangiano. «Quello della legalità ha ricordato il presidente Della Gatta è diventato uno dei temi qualificanti dell'azione di Confindustria Caserta, in questo confortato anche da Confindustria nazionale e in particolare dalla vicinanza della vice presidente Cristiana Coppola, che ci è di grande aiuto in questo impegno». Impegno che si è tradotto, finora al di là delle testimonianze e della partecipazione a sodalizi specifici, del tipo "MO' BASTA", attraverso i quali e unitamente ad altre associazioni datoriali Confindustria Caserta si è costituito parte civile nei processi di camorra che vedono vittime gli imprenditori anche con la sottoscrizione di un protocollo con il Ministero dell'Interno e la partecipazione al Progetto "Caserta Sicura e Moderna" approvato nell'ambito del Pon "Sicurezza per lo sviluppo", e prima ancora con l'attivazione di un numero verde per la denuncia di vessazioni da parte di imprenditori associati. A margine dei lavori ai giornalisti e presenti è stato distribuito una copia del volume "Il cancro sociale: la camorra Storia di un prete con non ha mollato", che racconta in prima persona la scelta di vita di don Merola. Il quale nel suo apprezzato intervento ha ricordato che bisogna continuare con queste iniziative, fare rete e, soprattutto, cambiare l'approccio che in genere viene dato al tema della legalità. Insomma, ha detto don Luigi: «Non dobbiamo morire per poter cambiare, ma dobbiamo cambiare per vivere». Il prete anticamorra («Ma non chiamatemi così, non sono un'eccezione si è schermito perché tutti i parroci sono contro la camorra, l'eccezione sarebbe il contrario») ha puntato molto sulla crescita culturale della società per sconfiggere questo male: «C'è un vuoto formativo e culturale ha detto che va colmato. Prevenire è meglio che curare, e la cura contro il cancro della camorra è insegnare il valore della legalità ai nostri ragazzi». Dietro all'usura cresce sempre di più la presenza delle mafie. É questo uno dei dati più significativi e allarmanti che emerge dagli ultimi rapporti delle associazioni specializzate nel settore. L'usura è un complesso fenomeno criminale capace di mettere in ginocchio imprese, famiglie, singoli cittadini
spesso senza lasciare traccia o compiere azioni eclatanti. Un sistema che da solo, fattura in Italia, circa 20 mld di euro e che tende a diventare sempre più un reato associativo. Somme ingenti, aree geografiche vaste affari consistenti: tutto questa non può essere più gestito dalla classica figura del cosiddetto "strozzino", il singolo usuraio che esercita prestiti di tale natura, fuori dalle percentuali legali del credito. Oggi il fenomeno invece è diventato organico a specifiche attività come quelle mafiose, spesso legato all'estorsione e al racket. Nessuna area del Paese può dirsi immune. Campania, Sicilia e Lazio, risultano le regioni più colpite mentre il Centro Italia e il Nord, Lombardia in testa, fanno registrare numeri preoccupanti. In totale ammontano a 600mila le persone vittime dell'usura, cui vanno aggiunte altre 15mila persone immigrate. Sullo sfondo si staglia inoltre un dato: a monte di questi dati le denunce sono poche. In particolare dal 1996, quando e stata introdotta la L. 108 (legge antiusura), si assiste a un calo sistematico e inarrestabile del numero delle denunce. Uno dei motivi all'origine di questa dato e da ricercarsi nell'iter giudiziario che le vittime dell'usura si trovano ad affrontare, nella durata del processo, e nelle poche informazioni legate alla possibilità di accedere al Fondo per le vittime di usura (istituito dalla stessa 108). Solo il 10% dei denuncianti può godere di una assistenza in grado di garantirlo durante tutto l'iter investigativo e giudiziario. Un dato che influenza anche l'esito finale della denunzia, infatti nella stragrande maggioranza dei casi (il 91%) l'indagine si trascina per quattro, e anche oltre, anni. Il 70% di questi provvedimenti vengono archiviati. II fenomeno usuraio inoltre ha assunto in un periodo di crisi economica globale, particolari connotazioni, portando a risultati dannosi per tutta l'economia. I dati economici e finanziari dell'ultimo biennio sono sempre più allarmanti: nel 2009 il PIL italiano ha segnato una contrazione del 5%. Nel 2009 la riduzione del reddito disponibile delle famiglie si é riflessa in una diminuzione del risparmio e in una forte contrazione degli investimenti in attività reali. L'indebitamento finanziario complessivo delle famiglie ha superato il 60% del reddito disponibile, con un aumento di 4 punti percentuali rispetto al 2008 (5,4%); una decelerazione continuata nei primi mesi del 2010. Nell'ultimo triennio sono state chiuse 165mila attività commerciali e 50mila tra alberghi e pubblici esercizi. Di queste il 40% per problemi legati all'usura. Un altro allarme è dovuto all'infiltrazione della criminalità organizzata in un reato come quello dell'usura che in passato aveva più una connotazione di quartiere. É di 6 miliardi di euro l'anno l'introito della cosiddetta usura di mafia con circa 70mila vittime.


A Caserta e Caltanissetta sportelli antiracket per le imprese

Combattere i fenomeni del racket delle estorsioni e dell'usura, dando vita a una rete di sostegno alle imprese che operano in territori difficili. É il fine del progetto "Caltanissetta e Caserta sicure e moderne", approvato nell'ambito del PON "Sicurezza per lo sviluppo-Obiettivo convergenza 2007/2013", con un finanziamento di oltre 3 mln. Il progetto é stato presentato dal commissario straordinario del governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, in partenariato con Confindustria. Il progetto prevede la nascita, a Caltanissetta e Caserta, di due sportelli di assistenza, formazione e consulenza, oltre che di aiuto e sostegno alle imprese vittime della criminalità organizzata. In coerenza con l'Obiettivo operativo 2.4 del Programma gestito dal Ministero dell'Interno e cofinanziato dall'Ue, si prevede di avviare una strategia di tutela del sistema imprenditoriale dalle pressioni criminali del racket e dell'usura, attraverso l'erogazione di servizi di assistenza legale, amministrativa, finanziaria e psicologica agli imprenditori. Il progetto si muove quindi nella direzione di favorire una "sicurezza partecipata", in cui istituzioni, categorie produttive, associazionismo e società civile sono chiamate, tutte insieme, a fare sistema per sviluppare processi virtuosi di rinnovamento. Lo sportello rimarrà aperto 4 giorni a settimana e verranno organizzati, su richiesta delle imprese, incontri e faccia a faccia, durante i quali sarà presente una task-force formata da 8 professionisti per ciascun centro. Verranno inoltre avviate specifiche campagne di comunicazione, di sensibilizzazione, promozione e attività, formazione e informazione per le imprese con conferenze, convegni workshop e seminari.


Il camper della Legalità arriva a Villa Literno, Gricignano e San Prisco


«La malattia più grande di questa terra è l'ignoranza, la "ciucciaggine"; per combattere la camorra bisogna studiare, studiare, studiare»: con la sua coinvolgente passione, Don Luigi Merola (nella foto) si è rivolto ai giovani studenti delle scuole di Villa Literno, riuniti in piazza - lo scorso 20 settembre - con i rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell'ordine e della società civile in occasione del Consiglio Comunale aperto che ha presentato alla cittadinanza il Camper della Legalità contro l'usura. La passione di Don Merola ha rapito anche il Sindaco di Villa Literno Nicola Tamburrino, che nel suo intervento ha citato spesso le parole del parroco anticamorra, diventato famoso per le sue battaglie per salvare i bambini di Napoli dalle spire della malavita, prima a Forcella, ora alla Stazione. «Caro Don Luigi - ha dichiarato Tamburrino - le prometto che anche noi scenderemo dai palazzi in mezzo alla gente e, se necessario, ci sporcheremo le mani». Si parlava di usura e di racket, ma l'appuntamento è stato utile per parlare, in generale, di educazione alla legalità, sfruttando la presenza dei bambini delle scuole, coinvolti dall'amministrazione comunale anche nell'inaugurazione della statua di Garibaldi, in programma nella stessa mattinata. Oltre agli istituti cittadini, sono intervenute delegazioni dalla scuola media di San Cipriano, dal "Carli" di Casal di Principe e dal "Manzoni" di Caserta. Di educazione, di rispetto delle regole, di convivenza civile hanno parlato tutti gli intervenuti: il Presidente del Consiglio comunale Antonio Ciliento, i capigruppo Nicola Ucciero e Antonio Tonziello; Lucio Lombardi (Confindustria Caserta), Pasquale Giglio (Confesercenti), Salvatore Ciardiello (Confederazione agricoltori), Giuseppe Bartolomei (Confcommercio). Giovanni Allucci, amministratore di Agrorinasce e consigliere dell'associazione antiracket "Mo basta", ha sottolineato una verità scontata ma spesso dimenticata: "Non conviene fare la vita del camorrista". Concetto ribadito con forza da Don Luigi Merola nel suo intervento di chiusura: «I camorristi o vengono arrestati o vengono uccisi. Vi conviene?». Analoghi incontri si sono ripetuti, nei due giorni successivi, anche presso il comune di Gricignano di Aversa (dove però l'amministrazione è stata sciolta anticipatamente ed un contributo essenziale alla manifestazione è stato dato dal dirigente Vincenza Di Ronza e dagli studenti della Scuola Media Pascoli) e San Prisco.




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