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  Dicembre 2012

Articoli n° 08
OTTOBRE 2010
 
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PROGETTO ZARANDA… imparare facendo

FELICE DE IULIIS (Cartesar) eletto presidente del Gruppo carta, cartone, cartotecnica, grafica e stampa di Confindustria Salerno

AREE DISMESSE: un concorso per farle "rinascere"

AREE DISMESSE: un concorso per farle "rinascere"

A Salerno l'Ance, insieme con la Facoltà di Ingegneria del Campus di Fisciano, la Provincia, l'Istituto Nazionale di Urbanistica e il Gruppo Giovani Imprenditori Edili, ha indetto un bando per premiare le migliori idee progettuali di riqualificazione di giovani professionisti del territorio


Antonio Lombardi Presidente Ance Salerno

Riconvertire le aree urbane dismesse, restituirle alla vita urbana e alla pubblica fruizione, recuperarle dando loro nuova dignità e nuove opportunità. Sono queste in estrema sintesi le finalità del concorso di progettazione sul tema "La rigenerazione delle aree urbane dismesse in provincia di Salerno" organizzato dall'ANCE Salerno, dalla Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Salerno, dalla Provincia di Salerno, dall'INU, Istituto Nazionale di Urbanistica e dal Gruppo Giovani Imprenditori Edili dell'ANCE Salerno. Il bando si è chiuso nello scorso mese di marzo ed è imminente la proclamazione dei vincitori: al di là dell'assegnazione dei premi, è opportuno tuttavia rimarcare una serie di considerazioni che sono emerse in maniera evidente nella fase di analisi degli elaborati presentati. Innanzitutto vi è sul territorio una straordinaria (ed estremamente qualificata) vitalità latente soprattutto tra i giovani professionisti: in tutte le proposte presentate emerge viva ed evidente la volontà di voler incidere, anche in maniera coraggiosa e innovativa, nelle scelte di programmazione e sviluppo urbanistico del territorio, attraverso proposte oculate, qualificate ma soprattutto non "calate dall'alto", ma perfettamente integrate con le realtà territoriali e con le loro tradizioni storico-artistico-culturali. Un ulteriore dato è legato proprio alla nostra realtà territoriale: in tutta l'area provinciale permangono aree in disuso - in alcuni casi anche da diversi decenni - la cui persistenza (e il cui abbandono) stridono in maniera evidente con la sempre più impellente necessità di nuovi spazi, di nuove aree attrezzate, di nuovi insediamenti abitativi segnatamente per l'housing sociale. Il concorso ha inteso in qualche modo conciliare questi due dati offrendo ai giovani professionisti una "vetrina", una possibilità che ovviamente l'associazione dei costruttori intende promuovere e canalizzare coinvolgendo anche le istituzioni locali. Non è un dato di poco conto se si considera che oggi per i giovani professionisti del territorio le possibilità di maturare esperienza e di operare nel campo dell'urbanistica sono davvero marginali. Ci si apre con sempre maggiore sistematicità alle "grandi firme" dell'architettura, ai grandi geni dell'urbanistica troppo spesso però totalmente avulsi ad un contesto territoriale che invece necessita sempre più di uno sviluppo che venga dal basso: che maturi cioè sul territorio e incontri e intercetti proprio sul territorio i percorsi intesi a valorizzare al meglio le vocazioni economiche, sociali, culturali, e quindi anche urbanistiche. Il concorso di progettazione ovviamente vuole anche sfruttare al meglio e valorizzare le opportunità previste dal Piano Casa regionale in materia proprio di recupero di aree urbane dismesse e degradate, che com'è noto prevedono la possibilità di intervenire sulle zone dimesse con una estensione non superiore a 15mila metri quadrati, con l'obbligo di realizzare interventi di sostituzione edilizia a parità di volumetria esistente, imponendo altresì una quota non inferiore al 30% per l'edilizia sociale. Il concorso ha voluto individuare e promuovere idee originali e innovative per sfruttare questa opportunità e conciliare al meglio l'edilizia sociale con gli interventi di sostituzione edilizia di contenitori industriali: idee che saranno ora sottoposte all'attenzione delle varie amministrazioni e dei diversi enti territorialmente competenti. Il Piano Casa - secondo le stime dell'ANCE Salerno - attiverà sul solo territorio provinciale investimenti, nell'arco del biennio di operatività, nell'ordine di 800 milioni-un miliardo di euro impegnando soltanto nel primo anno circa 3000 unità lavorative (15 mila nel biennio, considerando anche l'indotto).

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